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Significato e testo di Milano è la metafora dell’amore, i Baustelle cantano una città in pieno movimento

Si chiama Milano è la metafora dell’amore il nuovo singolo dei baustelle che anticipa l’album “Elvis”, in uscita ad aprile.
A cura di Redazione Music
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Baustelle (foto di Marco Cella)
Baustelle (foto di Marco Cella)

Mai singolo poteva cadere meglio, visto che Milano è nel pieno di una discussione nazionale. Milano sì o Milano no? Anni fa i Baustelle raccontavano "Un romantico a Milano", citando anche quella volta i quartieri e le zone, da Brera ai Navigli, come fanno anche questa volta in "Milano è la metafora dell’amore" che ha una cadenza molto diversa rispetto al brano contenuto ne "La malavita", ma che cerca comunque di tirare un tratto sulla "città più europea del Paese®". Una città che attraversano come una sorta di dronata sulla città, raccontandola colmi d'amore e descrivendola come un luogo cangiante, in continuo movimento, che "ci uccide e ci resuscita" in cui "si cresce e si muore", la metafora "di tutto ciò che cambia, della vita che va". Dopo "Contro il mondo" – citata anche in questo testo – tocca a questo singolo anticipare il nuovo album "Elvis" che uscirà il prossimo 14 aprile, seguendo di cinque anni il secondo capitolo de "L'amore e la violenza".

Il significato di Milano è la metafora dell'amore

È una canzone scanzonata, "sfrenata e libera come il rock and roll" come hanno detto gli stessi Baustelle che hanno spiegato: "Avevamo bisogno da un po’ di scrivere una canzone così: sfrenata e libera come il rock and roll, senza inibizioni e forse anche un po’ senza senso. E poi che dire, Milano, anche nelle sue contraddizioni, ci intriga e seduce da sempre". C'è sicuramente un lato ironico che la band cerca di portare fuori, dal cane di Tolstoj alla Bibbia raccontata Pamela di via Uruguay, quel name dropping spinto delle zone milanesi ("A Porta Venezia o all’Isola dentro un bar, ti voglio baciare Gesù Cristo superstar. Un tossico dorme in Piazza Cincinnato e lì si fa, da via San Gregorio a Brenta, da Gorla a Rho").

È una canzone che nel suo essere scanzonata, ironica, nonsense, a volte, porta con sé un messaggio politico e civile, come lo stesso Bianconi spiega in un'intervista a Rolling Stone Italia: "Qui c’è la visione di uno che nella città sta dentro fino al collo e ne elenca luoghi e dentro ci sono il bene e il male e poi anche delle parole precise, molto politiche che mi andava di dire che sono legate appunto a Milano in questo momento a cosa rappresenta per me". A un certo punto Bianconi e Bastreghi cantano di una Milano "da sola contro il mondo di fascismo e squallore sta" perché, spiegano ancora a Giulia Cavaliere di RS "io sono antifascista e sento che Milano in questo momento è una città antifascista e volevo proprio dire questa cosa".

Il testo di Milano è la metafora dell’amore

Ti attacca la rabbia
Il cane di Tolstoj
Commenta la Bibbia
Pamela di via Uruguay
Mi mandi un messaggio
Per dirmi che mi aspetti e che ci stai

Arcangelo azzurro elettrico di Dateo
Con occhi di giada di sacro scarabeo
Abbronzati a Nolo, che cazzo te ne frega del Circeo

Milano è la metafora dell’amore
Di tutto ciò che cambia, della vita che va
Da sola in una grande geografia del dolore sta

Io sono un disperato
Ho massacrato il mio cuore
Spacciato dalla nascita
Ma questa città ti uccide e ti resuscita
Si nasce e si muore
Qui resta bellissimo perdersi
Verificare l’effetto che fa

A Porta Venezia
O all’Isola dentro un bar
Ti voglio baciare
Gesù Cristo superstar
Un tossico dorme in Piazza Cincinnato
E lì si fa
Da via San Gregorio a Brenta
Da Gorla a Rho
Fra l’ultima birra
E il tempo che più non ho
C’è in mezzo un respiro
La pelle dei ragazzi
Il rock and roll

Milano è la metafora dell’amore
Di tutto ciò che cambia, della vita che va
Da sola contro il mondo di fascismo e squallore sta

Milano è il vero simbolo dell’amore
Di tutto ciò che cambia, della vita che va

Milano è la metafora dell’amore
È l’ultimo spettacolo, la vita che va
Magnifica in un’epoca da dimenticare sta

Io sono innamorato
Custodisco il tuo cuore
Nel buio sempre brancolo
Ma questa città ci uccide e ci resuscita
E si cresce e si muore
Qui resta bellissimo perdersi
Verificare se un senso ce l’ha

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