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Senza Musica: la protesta con Diodato, Levante e Manuel Agnelli per i lavoratori dello spettacolo

Alcuni tra i più noti artisti della musica italiana si sono ritrovati in piazza Duomo a Milano il 21 giugno per protestare silenziosamente a favore dei lavoratori dello spettacolo, settore colpito duramente dall’emergenza coronavirus. Simboli del flash mob “Senza Musica” sono stati cantanti come Diodato, Levante, Lodo Guenzi, Manuel Agnelli e Ghemon.
A cura di Stefania Rocco
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Un flash mob ha riunito in piazza Duomo a Milano alcuni tra i più noti cantanti della scena musicale italiana. Diodato, Levante, Ghemon, Manuel Agnelli, Lodo Guenzi, Saturnino, Cosmo e numerosi altri artisti si sono dati appuntamento in piazza per sensibilizzare le istituzioni e l’opinione pubblica. Una protesta silenziosa, diventata social con l’hashtag #senzamusica, che ha lo scopo di aiutare i lavoratori dello spettacolo, la cui attività è stata messa in ginocchio dall’emergenza coronavirus.

La protesta #Senzamusica

Allo scoccare della mezzanotte, tra il 20 e il 21 giugno, decine di artisti hanno pubblicato sui propri canali social un video realizzato con solo rumore bianco: è un filmato dimostrativo, realizzato con lo scopo di mostrare come suonerebbe il mondo senza il lavoro di chi si occupa di musica. Si tratta di un’iniziativa ideata dal coordinamento di artisti di #iolavoroconlamusica e da La Musica Che Gira, sostenuta dal Forum dell’Arte e dello Spettacolo. Il 21 giugno, alle 12, numerosi artisti si sono quindi riuniti in una delle piazze più rappresentative della città di Milano per un flash mob pensato allo scopo di sensibilizzare il Governo su un tema più che mai attuale.

Levante: “Abbiamo bisogno che il governo ci ascolti”

Levante ha partecipato alla protesta organizzata in piazza Duomo a Milano nel girono della Festa della Musica. “Oggi 21 giugno 2020 siamo in piazza Duomo a Milano con molti colleghi artisti e addetti ai lavori. Siamo qui per protestare silenziosamente. L’hashtag è #senzamusica”, è quanto afferma la cantante, reduce dalla partecipazione all’ultimo Festival di Sanremo “Oggi è la Festa della Musica e noi non suoneremo, non parleremo, non canteremo. Protesteremo silenziosamente perché abbiamo bisogno che il governo ci ascolti. Che Franceschini si accorga che questo settore, oltre ad arricchire il valore culturale di questo paese, arricchisce quello economico. Siamo lavoratori. Abbiamo bisogno di assistenza da parte dello stato. Per l’emergenza che stiamo vivendo a causa del Covid e per la ripartenza, quando tutto questo sarà finito. Il settore musicale necessita di una previsione. Abbiamo bisogno di ripartire in sicurezza, assistiti dallo Stato”.

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