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Sanremo 2018

Sanremo, Piero Pelù ricorda Lucio Battisti con una versione rock de “Il tempo di morire”

Il cantante toscano, tra gli ospiti della quarta serata del Festival di Sanremo, scherza attraverso il suo profilo Facebook e fa i complimenti a Claudio Baglioni: “Sanremo 2018 è fatto da un musicista con le palle”.
A cura di Redazione Music
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Piero Pelù e Claudio Baglioni, insieme, sono un quadretto del tutto insolito e lo sa bene il cantante toscano, che attraverso il suo profilo gioca mostrando una foto del singolare duo, corredata dalla didascalia "Anima nera e anima bianca, la Musica unisce!". Per il frontman dei Litfiba la presenza in qualità di ospite alla penultima serata di Sanremo 2018 non rappresenta comunque una novità: Pelù salì sul palco dell'Ariston nel 2001, ben diciassette anni fa. Questa sera, come avvenuto anche nelle scorse serate, l'ospite renderà omaggio a un grande della musica italiana e questa volta tocca a Lucio Battisti di cui il cantante dei Litfiba canta "Il tempo di morire".

Il precedente: Pelù a Sanremo nel 2001

Nel 2001 il Festival di Sanremo veniva presentato da Raffaella Carrà. Piero Pelù si era già allontanato dai Litfiba (in cui farà poi ritorno nel 2009) e già si era esibito da solista in televisione durante la trasmissione "Francamente me ne infischio" di Adriano Celentano (dove interpretava "Svalutation"). Il 2 marzo 2001 è invece sul parco dell'Ariston, dove, prima di eseguire "Bomba boomerang", lancia un appello contro la guerra e l'uso delle mine anti-uomo. Dopo diciassette anni torna dunque a Sanremo, per lo più incoraggiato da fan, tra i quali, tuttavia, non manca qualche malumore tra chi ricorda quando "proprio tu facevi i concerti con la televisione in testa". Ma Pelù risponde "la televisione, se fatta bene, è formativa e divertente" e, rivolto a un altro fan, osserva, riferendosi a Baglioni, "Sanremo 2018 è fatto da un musicista, che ti piaccia o meno, con le palle".

L'impegno sociale

Come nel 2001, anche oggi Pelù potrebbe cogliere l'occasione di far veicolare un messaggio sociale attraverso Sanremo. L'impegno del cantante toscano è noto e presente in tutta la sua produzione artistica. Pelù, che si definisce anarchico, pacifista e obiettore di coscienza, ha messo la propria popolarità al servizio di una più alta causa sin dal 1986, quando organizzò un concerto contro le mafie in occasione del quarto anniversario dell'assassinio del Generale Dalla Chiesa. Di recente, invece, è stato tra gli organizzatori dell'evento "Artisti toscani contro la pena di morte" nell'ambito del Nelson Mandela Forum di Firenze, grazie a cui fu possibile organizzare una raccolta fondi per "Nessuno tocchi Caino" e "Amnesty International".

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