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Sanremo 2018

Sanremo 2018, Max Gazzè canta “La leggenda di Cristalda e Pizzomunno”

Il brano con il quale Max Gazzè parteciperà alla 68esima edizione del Festival di Sanremo, il quinto della sua carriera, racconta della favola d’amore, legata alla famosa spiaggia di Vieste, tra il pescatore Pizzomunno e la giovane Cristalda. “Me l’hanno raccontata e me ne sono innamorato”.
A cura di Redazione Music
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È un Max Gazzè inedito quello che salirà sul palco del teatro Ariston nel corso della 68esima edizione del Festival di Sanremo. Il cantautore romano sarà in gara con il brano "La leggenda di Cristalda e Pizzomunno", scritta a sei mani con F. Gazzè e F. De Benedettis, che ha suscitato grande euforia in Puglia, ed in particolare nei territori del Gargano. La canzone, infatti, riprende la favola legata alla famosa spiaggia di Vieste che si caratterizza per il monolite bianco che si eleva ad una sua estremità. Quel monolite, secondo la leggenda, è Pizzomunno, il ragazzo trasformato in pietra dalle sirene gelose dell'amore per la sua amata Cristalda. Nel corso della serata della kermesse dedicata ai duetti, l'artista si esibirà con Rita Marcotulli e Roberto Gatto. Il singolo farà parte del nuovo album di Gazzè, intitolato "Alchemaya", in uscita il prossimo 9 febbraio.

Max Gazzè a Sanremo: la cronistoria

Erano cinque anni che Max Gazzè non tornava a Sanremo in qualità di concorrente del Festival. L'ultima volta è stata proprio nel 2013, quando si è presentato con "Sotto casa", arrivato in settima posizione. Ma il debutto si ebbe nel 1999 quando, nella categoria Nuove Proposte, si esibì con "Una musica può fare", diventata poi una delle sue hit più conosciute. Ancora, nel 2000 partecipò con "Il timido ubriaco" e nel 2008 con "Il solito sesso".

Il significato de "La leggenda di Cristalda e Pizzomunno"

La canzone che Max Gazzè presenterà al Festival di Sanremo 2018 racconta, come dice lo stesso titolo, la favola d'amore del giovane pescatore Pizzomunno e della bella Cristalda, intimamente legata alla famosa spiaggia di Vieste dove si erge una gigantesca roccia bianca. Il monolite sarebbe proprio il ragazzo trasformato in quello stato dalle sirene accecate dalla gelosia per il suo amore nei confronti di Cristalda. "Me l’hanno raccontata e me ne sono innamorato. Chissà quante altre ce ne sono", ha dichiarato il cantautore romano in una intervista.

Il testo de La Leggenda di Cristalda e Pizzomunno

Tu che ora
Non temi,
Ignorane
Il canto…
Quel coro ammaliante
Che irrompe nella mente
E per quanto
Mulini
Le braccia oramai
Non potrai
Fare più niente.Ma se ti rilassi
E abbandoni
Il tuo viso
A un lunghissimo
Sonno,
O mio Pizzomunno,
Tu guarda
Quell’onda
Beffarda
Che affonda
Il tuo amore indifeso.Io ti resterò
Per la vita fedele
E se fossero
Pochi, Anche altri cent’anni!
Così addolcirai gli inganni
Delle tue sirene…
Cristalda era bella
E lui da lontano
Poteva vederla
Ancora così
Con la mano
Protesa
E forse una lacrima scena
Nel vento.Fu solo un momento,
Poi lui sparì
Al largo
E lei in casa cantando…
Neppure il sospetto
Che intanto
Da sotto
La loro vendetta
Ed il loro lamento!Perché poveretta
Già avevano in cuore
I muscoli tesi
Del bel pescatore,
E all’ennesimo
Suo rifiuto
Un giorno fui punito!
Ma io ti aspetterò…
Io ti aspetterò,
Fosse anche per cent’anni aspetterò…
Fosse anche per cent’anni!E allora dal mare
Salirono insieme
Alle spiagge
Di Vieste
Malvaghe
Sirene…
Qualcuno le ha viste
Portare
Nel fondo
Cristalda in catene
E quando
Le urla
Raggiunsero il cielo,
Lui impazzì davvero
Provando
A salvarla,
perché più non c’era…
E quell’ira
Accecante
Lo fermò per sempre.E così la gente
Lo ammira
Da allora,
Gigante
Di bianco calcare
Che aspetta tuttora
Il suo amore
Rapito
E mai più tornato!Ma io ti aspetterò…
Fosse anche per cent’anni aspetterò…
Fosse anche per cent’anni aspetterò…
Fosse anche per cent’anni!
Io ti aspetterò
Fosse anche per cent’anni!Si dice che adesso
E non sia leggenda,
In un’alba
D’agosto
La bella Cristalda
Risalga
Dall’onda
A vivere ancora
Una storia
Stupenda.

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