Sanremo 2015: il Festival prosegue senza sussulti e incorona Caccamo
Sanremo 2015, anche la quarta puntata mantiene il ritmo delle altre. Carlo Conti, infatti, riesce a mantenere una incredibile puntualità nella conduzione, e così le puntate paiono tutte un po' uguali. Il che, sia chiaro, non è un difetto. A chi ama un festival senza picchi, popolare, "umile e semplice", come ha detto lo stesso conduttore durante l'intervista ad Allevi, non potrà che apprezzare anche questa quarta serata che ha cominciato a dare i primi verdetti, sia tra i "Big" che tra le "Nuove proposte". Che fosse un Festival che rischiava poco lo si è capito fin dal principio, quando sono stati annunciati i nomi dei partecipanti, con vecchie glorie, come Marco Masini, Raf, Nek e Grignani e un po' di giovani provenienti dai talent, con qualche nome incomprensibile come quelli di Bianca Atzei, che non ha ancora un album alle spalle, ma solo qualche collaborazione importante e Lorenzo Fragola, che ha il "merito" di aver vinto X Factor pochi giorni prima dell'annuncio dei Big, dove è entrato grazie alle vendite del suo unico singolo. Non è un caso che ultimamente Conti abbia fatto un piccolo mea culpa, ammettendo che manca un po' di musica indipendente e chissà, forse metonimicamente voleva intendere musica di qualità o, comunque, qualcosa che portasse questa gara un po' fuori dagli schemi.
Per avere una botta di vita, in mezzo a tutto questo amore e buone intenzioni che ha caratterizzato questa edizione, abbiamo dovuto guardarci i kuTso, la giovane band romana arrivata secodna tra i "Giovani" e che ha fatto un po' di caciara sul palco. Una novità per i telespettatori del festival, un po' meno per chi li ha seguiti durante il 2014, guardandone le performance in giro per l'Italia e gli Usa. Sulla scia degli Elii, infatti, i 4 si sono dati alla pazza gioia, senza prendersi troppo sul serio, ma senza fare i giullari tanto per, come è giusto che sia per un gruppo esordiente. Non hanno vinto, visto che Giovanni Caccamo s'è preso tutto, dalla vittoria finale al Premio della critica e quello della Stampa, confermando come, dopo la parentesi rap di Rocco Hunt, sia il pop – più raffinato, almeno questa volta – il genere prediletto del Festival.
Il momento comico questa volta se lo prende di forza Virginia Raffaele a scapito di Gabriele Cirilli che gioca un po' troppo con un repertorio (quello dell'aereo e delle paure connesse) già sentito. Molto più fresca la comica, che fa quello che sa far meglio e riuscendo, per qualche secondo, a far credere a qualcuno che fosse veramente la vera Ornella Vanoni. Un po' giù di tono le due vallette, con Emma che ci prova, giocando sull'ironia e sulle critiche che l'hanno colpita nei giorni scorsi e un'Arisa che dopo una bella partenza ha perso, andando avanti, un poco di smalto. Quando è in forma, però, la cantante lucana è una delle cose più riuscite di questo festival.
Ora non resta che aspettare chi vincerà questa edizione (oggi sono stati eliminati Lara Fabian, Anna Tatangelo, Biggio e Mandelli e Raf, che si è esibito nonostante non stesse bene) che, nei numeri, può dirsi già vincitrice.