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Sanremo 2015: il Festival dell’amore e del “volemose bene”

Carlo Conti normalizza questa prima serata del 65° Festival di Sanremo. La musica batte solo sull’amore e non convince, così come i momenti comici e quello dedicato alla famiglia e a Dio. A sollevare la serata ci pensa Tiziano Ferro, vera star di questa prima puntata e il ritorno nostalgico di Al Bano e Romina.
A cura di Francesco Raiola
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Dio, famiglia, amore e nostalgia. Sono queste le parole d'ordine di questa prima puntata del 65° Festival di Sanremo. Una manifestazione che Conti voleva diversa dalle precedenti, riuscendoci appieno. Poca novità tra i cantanti, con un'uniformità di intenti che negli ultimi anni si era sempre cercato di evitare, anche chiamando qualche gruppo che potesse sorprendere (dai Perturbazione, che hanno piazzato la migliore canzone dello scorso anno, agli Elii). Quest'anno, invece, si conferma tutto come ci si aspettava e l'amore e il "volemose bene" per ora sono ciò che caratterizza questo nuovo corso.

La musica non riesce ad essere protagonista

Sul piano musicale siamo al punto che i testi parlano quasi tutti d'amore, con poche eccezioni, come quello della Di Michele e Coruzzi. Per il resto non ce n'è una che prevale nettamente sulle altre, con Nek che probabilmente merita la medaglia di vincitore del giorno. Grignani fa Grignani, Britti si tiene a galla, così come la Ayane che però è una spanna sugli altri e un po' sotto Nek, mentre il resto mantiene più o meno discretamente l'anonimato: ci si chiede cosa aggiunga la Fabian  – no, non era Spagna – al rooster, al punto da andare a prenderla in Francia, la quota rock (sic), ovvero i Dear Jack pagano l'emozione e forse qualche problemino tecnico, con Chiara e Annalisa che pure non riescono a svoltare e Nesli che, da par suo, non osa e paga.

Siani non convince, così come la famiglia più numerosa d'Italia

Un momento abbastanza incomprensibile è quello riservato alla famiglia calabrese Anania (non ce ne vogliano), ovvero la più numerosa d'Italia che più che far fare un passo avanti al Festival, riporta al bianco e nero, con i continui riferimento a Dio, come se essere numerosi (sono in 16!) bastasse per essere buoni cattolici. Quando arrivano i momenti comici della serata si rischia il fondo. Tocca a Siani aprire. Immaginiamo che stare su quel palco e mettere tutti d'accordo non sia la cosa più semplice. Ma se fai il comico è più un onore che altro. Siani deve convivere – suo malgrado? – col peso dell'essere per alcuni il nuovo Troisi. Non lo è e questa sera si ritrova non solo a dover pescare nel suo repertorio, ma è anche al centro di un piccolo caso. Una battuta sull'obesità riferita a un bambino crea non poco scompiglio, al punto che il comico napoletano è obbligato a far circolare sui social una foto con il bimbo in questione, che è una pezza peggio del buco. Non giova lo sbandierare, poi, il dono del compenso per gli ospedali Santo Bono di Napoli e Gaslini di Genova che come sottolineato sempre sui social qualcuno ha visto come un ulteriore giustificazione. Non va meglio ai Boiler, mentre tiene botta Cicchella/Bublè.

Tiziano Ferro vera star della serata

La star della serata è senza dubbio Tiziano Ferro. Il cantante di Latina si prende la scena con un medley di "Non me lo so spiegare", "Sere nere" e "Il regalo mio più grande", prima di chiudere con "Incanto". Non si è super ospiti a caso e Ferro fa vedere come si fa a stare su quel palco. Protagonisti, ma più per nostalgia che per altro, anche Al Bano e Romina, protagonisti di un medley delle loro canzoni sanremesi più note, ovvero "Cara terra mia", "Così sarà" e "Felicità", prima del pezzo solista del cantante di Cellino San Marco "È la mia vita". Ma più che la musica, come sanno tutti, per il ritorno dopo più di vent'anni su un palco italiano l'attesa principale è per un gesto distensivo tra i due. Ci riescono a metà, con un bacio guancia a guancia appena accennato. Gli Imagine Dragons arrivano direttamente dalla notte dei Grammy e fanno "Demons" e una "I Bet My Life" che pare uscita dal repertorio dei Mumford & Sons. Un bel momento, invece, è quello del Professor Fabrizio Pulvirenti, il medico di Emergency guarito dal virus Ebola: "Se avessi avuto la pelle nera non saprei sopravvissuto. Sono diventato un simbolo solo perché sono un europeo, un italiano".

Emma e Arisa cannibalizzate da Conti

Un discorso a parte meritano le co-conduttrici, che in questa prima puntata hanno avuto molto poco spazio. Quasi impalpabili, poco nel vivo del gioco, cannibalizzate da Conti che recita meglio nel one man show, con Arisa che più di Emma cerca di prendersi lo spazio. Cosa? C'era anche Rocio Munoz Morales? Se ne sono accorti in pochi. Ad ogni modo si sa che la prima è una puntata di rodaggio, forse domani andrà meglio. Speriamo sia così e speriamo lo sia soprattutto per la musica.

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