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Rose Villain: “Via i panni dark, ora sono più colorata. Il pop al femminile? Si sta facendo strada”

Rose Villain, a mesi di distanza dall’uscita di Radio Gotham, ha pubblicato Io, me ed altri guai, che segna un nuovo percorso artistico della cantante. Qui l’intervista.
A cura di Vincenzo Nasto
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Rose Villain, foto di Francesco Galgano
Rose Villain, foto di Francesco Galgano

Il 2023 di Rose Villain è un anno difficile da dimenticare, soprattutto per il percorso avuto sia nei primi mesi dell'anno, con l'uscita di Radio Gotham, ma anche per il successo estivo con Fragole, in collaborazione con Achille Lauro. Nelle scorse settimane, quasi a chiudere un capitolo ormai passato del suo racconto, ha pubblicato Io, me ed altri guai, riprendendo uno dei singoli più iconici dei Soft Cell: Tainted Love. Un tentativo di mostrare un proprio alter ego, per adesso nascosto nel suo racconto musicale, che confessa nell'intervista: "(Io me ed altri guai) segna la fine del progetto di Radio Gotham, quella parte un po' scura, e segna l'inizio di un percorso più divertente. Sto scrivendo tantissimo e prendo tante direzioni. Era accaduto pure nel primo disco, poi appunto il concept era il gioco di luci ed ombre. Adesso sto andando verso qualcosa di colorato". Qui l'intervista a Rose Villain.

Come nasce Io, me ed altri guai?

È nato dal sample di cui sono super fan: oltre a Tainted Love, in realtà di tutta la musica anni 80, ma anche precedente. C'è una versione di Glora Jones che è incredibile. Poi è anche un trend molto divertente: far ritornare la musica d'altri tempi rimodernizzandola. Ho cercato di utilizzare quel sample, facendolo entrare nel mio mondo, con questa chitarrina un po' sad, lasciando però quella linea vocale, che è iconica.

C'è qualche aspetto di te che manda in confusione le altre persone?

Assolutamente sì, ho un dualismo molto evidente. Nella musica sfogo la mia visione più dark, la mia passione per la criminologia o le rappresentazioni artistiche violente, come anche i film horror. Questa cosa spiazza la gente perché sono una persona super dolce, abbastanza solare. Mi piace divertirmi e sono una coccolona, quindi quest'aspetto non sempre viene compreso dalle persone.

Ritornando a quest'estate, ti aspettavi un successo del genere per Fragole? Come ti sei adattata a una melodia distante dal tuo immaginario?

Sì, me l'aspettavo quel successo, come mi aspettavo che prima o poi avrei lavorato con Lauro, perché siamo un match artistico, secondo me. Entrambi siamo molto estrosi, ma profondi. C'è chi si aspettava una roba mega rock pazza, invece abbiamo fatto una cosa goliardica e divertente. Quando fai qualcosa al contrario di quello che la gente si aspetta, funziona.

E invece a che punto del percorso arriva Io, me ed altri guai? 

Segna la fine del progetto di Radio Gotham, quella parte un po' scura, e segna l'inizio di un percorso più divertente. Sto scrivendo tantissimo e prendo tante direzioni. Era accaduto pure nel primo disco, poi appunto il concept era il gioco di luci ed ombre. Adesso sto andando verso qualcosa di colorato.

Ritornando alla collaborazione con Lauro e riprendendo l'attualità dei joint album, ti ci vedresti in un album in collaborazione con qualche altro artista e hai mai pensato a chi potrebbe starti accanto?

Mi piace l'idea sicuramente, come mi piace unire le forze con altri artisti che stimo. Ognuno ha le sue box di melodie ed unirle con qualcuno che ha delle visioni e che stimi potrebbe farne nascere di nuove. Per adesso non saprei chi potrebbe essere il mio: sicuramente con Lauro sarebbe divertente. Ma se dovessi dirti un nome, ti direi Guè, anche perché è quello con cui ho fatto più pezzi di successo e io e lui saremmo un bel match tra rap e urban.

Se ti dicessi che Radio Gotham, L'amore, Voglia di Vivere e Ok.Respira sono gli unici quattro progetti di artiste italiane nel 2023 certificati, cosa pensi?

Sono progetti molto fighi ed è giusto che siano certificati. Chiaramente ce ne potrebbero essere di più, ma il pop femminile è un genere che si sta facendo strada. Per le donne è più difficile, non solo nella musica, ma in tutto. Secondo me anche il percorso di Annalisa, che è sempre in classifica è qualcosa di stupendo. Poi sono una sua amica e sono troppo felice per lei.

Una riappropriazione musicale, ma non solo. Discorsi che non dovrebbero più esserci, ma siamo ancora qui a parlarne in Italia. 

Negli Stati Uniti il corpo della donna è sdoganato, possiamo fare quello che ci pare sempre. Se vogliamo esprimerci attraverso la nudità, l'arte ce lo permette. Deve essere sempre al primo posto.

E invece nella musica?

Io stessa in Fragole ho deciso di usare la mia sensualità, che è una cosa che nel percorso di Gotham ho messo da parte, ma sono sempre io. Poi sul palco sono più maschiaccio, mi sento a mio agio un po' più vestita, invece in Fragole avevo proprio voglia di usare la mia sensualità, il mio potere di donna per esprimere qualcosa. Poter fare tutto ciò che ci pare sempre.

E invece i live tra Milano e Roma? Cosa dobbiamo aspettarci?

Non sarà propriamente il live di Radio Gotham, ma più la storia dell'origine del villain che sono diventata. Voglio far vedere cosa mi ha portato a Radio Gotham, sarà uno show divertente anche per me.

Si avvicina febbraio e anche il Festival di Sanremo. Ci stai pensando?

Da artista ogni palco per me ha un valore grandissimo. Chiaramente sarebbe un onore poter calcare un palco come quello di Sanremo, però si vedrà.

Qualche canzone è stata inviata?

Io scrivo sempre: ci sono canzoni che non ha sentito neanche il mio manager.

Credi sia cambiata la natura dello starsystem pop italiano, avendo vissuto anche quello negli Stati Uniti?

Secondo me negli Stati Uniti c'è un'apertura maggiore a chi ha un sound particolare e per assurdo vince la stranezza, l'originalità. Progetti come quello di Billie Eilish, che non è propriamente pop, ma più alternative, hanno reso la pop star qualcosa di valido, che fa canzoni fighe al di fuori del genere e che ha un immaginario e un personaggio definito. Ma anche che riesce a esporsi su lotte sociali.

Un concetto non proprio italiano.

In Italia sono tutti un po' spaventati e non si capisce bene il perché.

Magari per la perdita di pubblico?

Si perde pubblico, ma ne prendi anche molto altro, mostrandoti sensibile ad alcuni lotte.

Un processo che porta alla solita polarizzazione.

Secondo me la polarizzazione nasce sempre da un bisogno sociale di affrontare alcune tematiche. Il rap spesso è portatore di tematiche sociali, quindi se qualcuno esplode, un artista per esempio, secondo me è anche perché il pubblico sente la sua voce vicina. Non credo che la politica riesca a influenzare il mondo della musica, soprattutto adesso con le piattaforme di streaming.

Ritornando al tuo mondo musicale, cosa dobbiamo aspettarci nel tuo nuovo percorso?

Per adesso, sto esplorando ancora il dualismo tra il mio lato oscuro e quello più romantico e dolce, che sta un po' prendendo il sopravvento. Da ragazzina ero fanatica del rosa, nonostante fossi molto "scura" già da piccola. Adesso sto ritornando in quella stanza.

Sei mai stata una fan sfegata di qualche artista?

Ho avuto da ragazzina qualche ossessione: ero innamorata del chitarrista Ryan Ross. Sapevo a memoria le canzoni e le interviste, ma non sono mai andato sotto l'hotel. Sono una fan che ascolta musica a ripetizione fino a farla diventare parte di me, ma non ossessiva.

E invece i tuoi fan?

Sono super grata. Ci sono persone che mi hanno fatta felice quando mi hanno detto che in qualche modo sono riuscita ad aiutarli, con la mia musica conscious. Parlo tanto di miei problemi e i più giovani hanno bisogno di sentire di non essere da soli nella mer** più totale. Poi ci sono anche quelli un po' invadenti, che non sono preoccupati tanto della tua musica, ma più della foto.

È cambiata la percezione del pubblico?

Si. Poi io sono molto timida, quindi quando la gente mi approccia sono un po' intimorita, perché parlare con uno sconosciuto non è una caz****, soprattutto con uno che ti dice che ama la tua musica. La gente pensa che io sia stro***, che sia rigida, ma invece sono solo timida.

C'è qualche brano che ti ha sorpreso di Radio Gotham?

Non mi aspettavo il successo di Fantasmi. Il pezzo è fantastico, molto intimo e profondo, quindi non mi aspettavo fosse trainante, anche perché è un ritmo difficile da canticchiare. Invece mi aspettavo che Yakuza avrebbe fatto un pochino più di casino, perché comune c'è una donna che parla di sesso in maniera esplicita e aperta.

Intervista a cura di Vincenzo Nasto e Francesco Raiola

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