Roby Facchinetti sulla morte di Stefano D’Orazio: “Era ricoverato da una settimana”
Il mondo della musica piange Stefano D'Orazio, batterista dei Pooh, morto a 72 anni. Lo ha annunciato via Twitter Bobo Craxi. Ma nel frattempo, arrivano i messaggi di cordoglio anche da parte di tanti personaggi della musica e dello spettacolo. Primo fra tutti quello di Roby Facchinetti, che scrive sui suoi social un commuovente saluto da parte di tutti i membri dei Pooh:
STEFANO CI HA LASCIATO!
Due ore fa… era ricoverato da una settimana e per rispetto non ne avevamo mai parlato… oggi pomeriggio, dopo giorni di paura, sembrava che la situazione stesse migliorando… poi, stasera, la terribile notizia.
Abbiamo perso un fratello, un compagno di vita, il testimone di tanti momenti importanti, ma soprattutto, tutti noi, abbiamo perso una persona per bene, onesta prima di tutto con se stessa.
Preghiamo per lui.
Ciao Stefano, nostro amico per sempre…
Roby, Red, Dodi, Riccardo
È morto Stefano D'Orazio
Il mondo della musica è sotto shock. Una notizia che arriva improvvisa e che conferma il momento funesto per l'arte italiana, soltanto pochi giorni dopo la morte di Gigi Proietti. Dopo il tweet di Bobo Craxi, è arrivato anche Red Ronnie a confermare la notizia: "È volato nell'altra dimensione". Anche Giorgio Panariello, Loretta Goggi e Vincenzo Salemme in diretta a Tale e Quale Show hanno dato la notizia: "Sapere della sua scomparsa così è stato un trauma. Non sapevo che avesse una malattia pregressa. Il Covid ha colpito ancora".
La carriera di Stefano D'Orazio
L'8 settembre 1971 entra a far parte dei Pooh, sostituendo Valerio Negrini. Da quel momento comincia una grandissima avventura al fianco dei suoi compagni: Roby Facchinetti, Dodi Battaglia, Red Canzian e Riccardo Fogli. Per i Pooh è stato batterista, voce e paroliere. Ha interpretato e scritto Tropico del Nord, La mia donna, il giorno prima, Se c'è un posto nel mio cuore. Quest'ultima canzone sarà anche la sigla del Processo del lunedì.