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Roby Facchinetti: “I Maneskin sono bravi, ma non dureranno 50 anni come i Pooh”

Il cantante dei Pooh non ha mai nascosto la stima per la band romana, ma se in passato ha definito i Maneskin gli eredi della sua band, oggi Facchinetti è più cauto sul giudizio.
A cura di Giulia Turco
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Roby Facchinetti torna a dire la sua sui Maneskin. Il cantante dei Pooh ha rilasciato una lunga intervista sulle pagine di Libero, parlando della possibilità di una reunion per la sua band, nonostante la perdita di Valerio Negrini e la più recente morte di Stefano D'Orazio, ma anche del panorama musicale attuale, dal quale senza ombra di dubbio spicca la band romana. In una recente intervistata Facchinetti aveva lodato il gruppo elevandolo persino a possibile erede dei Pooh. Questa volta invece il cantante sembra andare più cauto, nonostante la sua opinione sul talento dei quattro ragazzi sia rimasto invariato.

Facchinetti ritratta sui Maneskin

Lo scorso anno i un’intervista a Leggo, Facchinetti aveva immaginato persino un virtuale passaggio di testimone tra i Pooh e i Maneskin, promuovendo a pieni voti la band: “Hanno tutti i numeri per farcela”, spiegava. “Hanno grinta da vendere e questo lo hanno dimostrato pure su un palcoscenico che a quel genere non è abituato”, aveva detto a proposito della vittoria a Sanremo. Oggi è più cauto, riflettendo sui 50 anni che i Pooh hanno trascorso insieme senza alcuna battuta d'arresto nel panorama musicale e così sul paragone con la band romana ora chiarisce: “I Maneskin sono molto bravi, però non credo che la band sarà in grado di durare 50 anni, come noi Pooh, e fare gli stessi numeri”.

La possibilità di una reunion dei Pooh

Nessun ritorno sulla scena per i Pooh. La morte di Stefano D’Orazio a novembre 2020 a causa del Covid ha sconvolto il mondo della musica, lasciando un vuoto incolmabile nella storica band. Per questo Facchinetti è convinto che, nonostante la volontà dei fan, non potrebbe esserci più alcuna reunion per i Pooh. “No”, ha replicato categorico alla domanda di Libero. “Senza Stefano D’Orazio e Valerio Nwgrini, poi, non avrebbe senso”.

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