85 CONDIVISIONI

Roby Facchinetti benedice i Maneskin: “Possono essere i nuovi Pooh”

Il cantante della band che ha segnato la musica italiana con 50 anni di storia individua nei Maneskin i possibili eredi di una tradizione musicale. In un’intervista rilasciata a Leggo Facchinetti li mette però in guardia: “”Per avere una lunga carriera non basta essere bravi e fare belle canzoni, bisogna sapersi gestire”.
A cura di Andrea Parrella
85 CONDIVISIONI
Immagine

È trascorsa poco più di una settimana dalla vittoria a Sanremo dei Maneskin ed è in corso il processo di "normalizzazione" del gruppo di quattro ragazzi romani che hanno trionfato all'Ariston da oggetto misterioso. A dare la sua benedizione è un'istituzione della musica italiana, Roby Facchinetti, che ha riconosciuto ai Maneskin tutti gli strumenti per poter aspirare a lasciare il segno sulla storia della musica.

Il paragone tra Pooh e Maneskin

La storica voce dei Pooh, che hanno allentato la presa solo dopo 50 anni di musica insieme, ha rilasciato un'intervista a Leggo in cui immagina un virtuale passaggio di testimone:

Hanno tutti i numeri per farcela. Mi è sembrato che la qualità musicale, che nei particolari non si può certo giudicare da un ascolto televisivo ma dal vivo, sia più che buona. Hanno grinta da vendere e questo lo hanno dimostrato pure su un palcoscenico che, diciamolo francamente, a quel genere lì non è certo abituato. Anche la teatralità del frontman, Damiano, gioca il suo ruolo ma una band è anzitutto gruppo, insieme, collettivo.

La metafora dell'autostrada

Una benedizione alla quale va dato naturalmente seguito con i fatti, tant'è che Facchinetti mette in guardia: "Per avere una lunga carriera non basta essere bravi e fare belle canzoni". Servono costanza, perseveranza, serietà, e soprattutto capacità di tenere la barra dritta sempre. Un insieme di fattori che Facchinetti traduce in una metafora automobilistica: "Uso una metafora: è come se, dopo la vittoria di Sanremo, i Måneskin, avessero passato un casello autostradale. Bene, adesso l’autostrada è tutta loro. Non devono farsi prendere dal brivido della velocità, mantenere la giusta andatura, ogni tanto fermarsi per fare benzina, prendere un caffè all’autogrill e rimettersi in marcia più caricati. Si chiama sapersi gestire". 

85 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views