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Red Hot Chili Peppers: il nuovo album I’m With You raccontato da Flea

Dopo l’abbandono, definitivo, di John Frusciante, i peperoncini tornano col nuovo disco, col quale il 10 e 11 dicembre a Torino e Milano per due concerti già sold out. Il bassista Flea ha spiegato come, in questi anni, il progetto ha preso vita.
A cura di Biagio Chiariello
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Problemi di droga, cambi di formazioni, variazioni di genere musicale. Questo e altro sono stati i Red Hot Chili Peppers negli ultimi trent'anni. Oggi la band californiana scrive un altro capitolo della propria storia col nuovo disco I'm With You. E a scegliere il titolo per è stata proprio la new-entry, Josh Klinghoffer, che ha definitivamente sostituito John Frusciante alla chitarra. "Se rappresentasse il gruppo sarebbe un acido" afferma il bassista Flea a proposito del nuovo membro della band – completata dal batterista Chad Smith e dal cantante Anthony Kiedis -, "Josh non si è inserito ma si é perfettamente integrato nella band". Ad ogni modo ora il suo scopo è "trovare la sua strada". Per questo spiega di cercare "di non pensare troppo a John".

I'm with you, a differenza di Stadium arcadium (2006) e soprattutto di By The Way (2002), è maggiormente incentrato sui ritmi rock, soul, funk e hip-hop, oltre che essere ispirato ai romanzi di Anton Checov. Tra le tracce, la ballata "Brendan's Death Song," dedicata (come s'intuisce dal titolo stesso) a Brendan Mullen, collaboratore del gruppo, scomparso il primo giorno di registrazione dell'album. Il suo ricordo non può che rimandare agli anni in cui "io e Anthony eravamo due teste di legno, spesso strafatti di droga. Devono essere stati i nostri angeli custodi a portarci a questa cosa che ci ha permesso di crescere, di migliorare come esseri umani. Nessun guru o psichiatra potrebbe dare una spiegazione migliore di come siamo arrivati fin qui".

Michael Peter Balzary (questo il vero nome del musicista) spiega che il contributo maggiore dato personalmente per questa nuova uscita discografica è stata lo studio di nuovi generi musicali e l'utilizzo del piano "In questi anni di stop – racconta Flea – ho studiato molta musica classica e in particolare Bach. Per analizzare meglio ciò che stavo imparando, mi sono messo a suonare il pianoforte. Anche se tendo a dimenticare ogni cosa nuova che faccio, credo che questi studi siano stati importanti da parte mia per il nuovo lp".

I Red Hot hanno da poco concluso le prove della tournèe che li porterà in giro per l'Europa e giungerà nel nostro Paese a dicembre. Il gruppo si esibirà il 10 a Torino e l’11 a Milano.

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