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Primo Maggio Roma, Ambra Angiolini: “Poche donne al Concertone? Il male è altrove”

Esiste un problema di genere nella musica italiana? E ne esiste uno al Primo Maggio di Roma? Da qualche giorno è scoppiata una polemica sulle donne presenti sul palco di San Giovanni e oggi, durante la presentazione dell’evento organizzato dai Sindacati, Ambra Angiolini ha spiegato perché “i problemi sono altri”.
A cura di Francesco Raiola
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Da qualche giorno la polemica sul Primo Maggio di Roma è di genere: poche donne cantanti sul palco di San Giovanni in Laterano e un po' di polemiche su quello che è un aspetto di cui da anni si discute, ovvero il numero di donne presenti nel panorama musicale italiano e soprattutto la visibilità che le si dà. Ogni manifestazione, ormai, è un elenco di differenza di presenza tra gli uomini e le donne e anche Ambra Angiolini ha voluto dire la sua, oggi, durante la conferenza stampa di presentazione del Concertone di Roma, rispondendo proprio a questa polemica. La cantante presenterà le otto ore di diretta dalla Capitale assieme al cantante dello Stato Sociale Lodo Guenzi e saranno solo 4 le donne che saliranno su quel palco.

La polemica sulle donne al Primo Maggio

"Poche donne sul palco del Concertone del Primo Maggio a Roma? I problemi sono altri, il male è altrove" ha detto l'attrice, spiegando che alla fine questa situazione è comune nel mercato discografico italiano: "Io non mi sento offesa – aggiunge Ambra -, questa è la radiografia della situazione discografica italiana, dunque il problema è a monte. In hit parade le donne sono due nelle prime venti posizioni". la conduttrice, poi, ha anche spiegato che il problema più che di quantità è di qualità e bisognerebbe risolverlo a monte: "La polemica deve essere altrove: invece di contare il numero delle artiste donne, di fare liste di maggioranza o minoranza, perché non parliamo del diritto ad avere lo stesso salario degli uomini, della possibilità di lavorare e fare carriera anche con un figlio?".

Le donne in classifica

È vero che ormai il concerto del Primo Maggio porta con sé delle polemiche, lo scorso anno toccò a Sfera Ebbasta e al Rolex: "Mi incazzo – continua Ambra Angiolini – ma spero davvero che questa non diventi la polemica del giorno. Il Primo maggio non è responsabile di quello che succede nella discografia, ma se è stato rilevato un problema, cerchiamo di risolverlo per il prossimo anno". Che la differenza di genere nelle classifiche italiane esista è vero, negli ultimi anni sono sporadiche le donne che riescono a trovare un posto al sole, soprattutto a leggere le classifiche degli album più venduti dell'anno: nel 2018 solo Ariana Grande, Laura Pausini – unica a finire nella classifica dell'anno -, Alessandra Amoroso e Mina sono riuscite ad andare in testa alla classifica con i loro album, meglio del 2017 quando ci riuscì la sola Cristina D'Avena. Essere coscienti di questo problema, però, potrebbe portare a metterci una pezza oltre a prenderne atto.

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