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Pharrell e i grandi del pop contro Youtube, chiesti un miliardo di dollari di danni

Una cordata di circa 40 artisti contesta a Youtube di non aver pagato i diritti per circa 20.000 canzoni regolarmente ascoltabili e visualizzabili sul Tubo. Il risarcimento richiesto fa tremare Youtube.
A cura di A. P.
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L'industria discografica mostra i denti contro il colosso di Youtube, che quell'industria l'ha praticamente rivoluzionata dopo quello che è accaduto negli ultimi dieci anni, con l'esplosione di internet e del cosiddetto tubo. Secondo quanto si apprende infatti. gli autori di musica uniti starebbero minacciando di intentare una causa contro il colosso del web, con l'accusa di aver nascosto sottotraccia almeno 20.000 video, che Youtube avrebbe dovuto rimuovere in quanto colpevoli di violare degli accordi per i diritti musicali. A dare voce a questa istanza di alcune delle popstar più note al mondo, tra le quali spicca un certo Pharrell Williams, Irving Azoff, ma anche gruppi storici come gli Eagles, è stata la Global Music Rights, ente che tutela appunto gli autori di musica, tra i quali anche nomi storici come John Lennon (o meglio i suoi eredi). Youtube viene accusata dagli artisti di non aver regolarmente pagato i diritti di esecuzione corrispondenti alla pubblicazione e le rispettive visite registrate dagli stessi singoli video, per migliaia e migliaia di canzoni.

Come funziona il sistema dei diritti su Youtube?

La ASCAP e la BMI, rappresentanti rispettivamente dei diritti degli autori musicali e della protezione delle prestazioni di migliaia di musicisti in tutto il mondo stipulano accordi con Youtube ogni qualvolta questi chieda la possibilità di utilizzo dei contenuti prodotti dagli assistiti, ovvero i musicisti. L'elemento centrale della disputa è che, di fatto, Youtube non avrebbe dato un soldo per molti contenuti a circa 40 artisti chiamati in causa. Al momento Youtube si starebbe difendendo con la richiesta alla Global Music Rights delle url che rientrerebbero nell'ambito di questa violazione. Al contempo, la risposta del rappresentante della cordata di artisti, Howard King, che è stato tutt'altro che leggero commentando l'agire di Youtube: "Sono degli ipocriti se pensano di poter tenere le mani sugli occhi finché non gli mandiamo un URL, sanno perfettamente dove sono le violazioni e noi vorremmo evitare di fare il gioco della talpa".

La richiesta di maxi-risarcimento

La cifra richiesta come risarcimento farebbe tremare chiunque, anche un colosso oramai imprescindibile come Youtube, che rischia di dover pagare una penale complessiva, e forse approssimata per eccesso, di ben un miliardo di dollari. Naturalmente, dagli esiti di questa vicenda potrebbero anche dipendere i futuri sviluppi delle modalità di fruizione musicale su internet.

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