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Sanremo 2020, Paolo Palumbo fuori ma Amadeus lo invita come ospite al Festival: “Emozione grande”

L’artista affetto da Sla, in gara a Sanremo Giovani con Cristian Pintus, è fuori dalla lista dei 20 semifinalisti. Amadeus sceglie comunque di invitarli ospiti all’Ariston. Palumbo racconta a Fanpage.it l’emozione per questo invito: “L’idea di espormi per lanciare un messaggio non mi spaventa per niente”.
A cura di Andrea Parrella
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L'avventura di Paolo Palumbo a Sanremo 2020 finisce qui. L'artista affetto da Sla, che aveva presentato la sua canzone nella sezione Nuove Proposte insieme a Cristian Pintus, non è stato scelto tra i 20 semifinalisti che si giocheranno la possibilità di gareggiare a Sanremo Giovani 2020. La storia di Cristian Pintus e Paolo Palumbo, che avrebbe cantato grazie all'ausilio di un comunicatore vocale, aveva generato un grande partecipazione e l'ingresso della coppia nel gruppo di 65 che si giocavano l'accesso alla semifinale aveva contribuito ad accrescere la speranza che la loro storia potesse arrivare sul palco dell'Ariston.

Non è andata così, ma è stato lo stesso Amadeus, nel commento alla lista dei 20 finalisti a sottolineare la volontà di invitare ugualmente la coppia all'Ariston, visto il valore del tema di cui si fanno portatori: "Tra i 65 c’era il brano ‘Io sto con Paolo’, interpretato da un Artista, Cristian Pintus, che si è presentato sul palco insieme ad un ragazzo affetto da Sla. Non è passato tra i 20 ma ho comunque deciso d’invitarlo come ospite e con la sua canzone sul palco dell’Ariston durante una delle cinque serate del Festival in quanto questo tema, che è estremamente importante, tocca profondamente la mia sensibilità e quella di tutti. L’invito è stato accolto da Paolo e dalla sua famiglia con entusiasmo".

Le prime parole di Paolo Palumbo

A pochi minuti dall'annuncio, Paolo Palumbo ha rilasciato a Fanpage.it una dichiarazione carica di entusiasmo, dalla quale traspare tutta la gratitudine nei confronti del conduttore:

Potete immaginare che per me, che non ho mai solcato un palcoscenico prima d’ora, l’emozione sia tremendamente grande. Chi sogna di fare lo chef magari può immaginare che accada qualsiasi cosa nella sua cucina, o nelle papille gustative dei suoi avventori… ma non potrebbe mai immaginarsi di fare quello che ho fatto io oggi. Eppure non mi sento fuori posto. L’idea di espormi per lanciare un messaggio non mi spaventa per niente. Tutt’altro, ho un’adrenalina che mi lascia, passatemi il termine, senza parole! E’ così grande da farmi pensare di essere ad un passo dalla guarigione. Di sicuro mi sta guarendo l’animo.

Molto belle le parole spese da Paolo Palumbo nei confronti di Amadeus, che dimostra grande rigore professionale, ma anche grande sensibilità che colora la narrazione dell'avventura a Sanremo del presentatore: "Mi ha dato l’impressione di essere esattamente la persona che tutti vediamo da casa sul piccolo schermo. Serio, professionale, alla mano, capace di ascoltare e di farsi coinvolgere, ma non per questo non simpatico. Non ho mai avuto dubbi sul fatto che fosse così, e spero di poterlo confermare ulteriormente". E descrive quindi il senso della sua canzone:

Questa canzone racconta principalmente la mia storia, ma allo stesso tempo racconta quella di migliaia di altri malati che nel loro piccolo si impegnano a condurre una vita normale e ricca di sensazioni, alla faccia di chi gli dice che dovrebbero stare tra virgolette al loro posto. Il loro, il nostro posto, è qui, ed io voglio sottolinearlo. Il solo fatto di aver portato su questo palco la canzone, rappresenta in sé un messaggio di coraggio e speranza, dedicato a tutti coloro che sfortunatamente versano nella mia stessa condizione e credono che i sogni siano irrealizzabili. La mia storia insegna che ciò che separa il dire dal fare è la forza di volontà, non dobbiamo permettere ad una malattia di compromettere il nostro spirito… e se riuscirò ad ispirare anche una sola persona, potrò considerare compiuto il mio destino. Grazie a tutti.

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