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Ornella Vanoni: “Miguel Bosè negazionista folle, i suoi neuroni bruciati dagli eccessi”

Durissimo il giudizio espresso da Ornella Vanoni sul collega Miguel Bosè che, a proposito di Covid, si è autodefinito un “negazionista convinto”. “È malato, i suoi neuroni bruciati dagli eccessi”, ha scritto in un tweet la cantante che di Covid si era ammalata a ottobre, guarendo definitivamente circa un mese dopo.
A cura di Stefania Rocco
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Miguel Bosè si definisce un “negazionista convinto” e finisce per diventare oggetto di un durissimo tweet pubblicato da Ornella Vanoni. La cantante, che di Covid si era ammalata a ottobre, ha commentato così la controversa intervista rilasciata dal collega a La Sexta: “I deliri di Miguel Bosè, negazionista folle. Per lui il Covid è una misteriosa copertura a qualcosa di diverso. Comunque il virus c'è e io mi proteggo”. La cantante, in rispsta ai commenti pubblicati sotto il suo tweet, ha quindi aggiunto: “Sì, e malato. I suoi neuroni bruciati dagli eccessi”.

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Miguel Bosè: “Sono un negazionista, lo dico a testa alta”

Ornella Vanoni fa riferimento alle dichiarazioni rilasciate da Miguel Bosè. In un’intervista a La Sexta, durante la quale aveva chiesto al giornalista volato in Messico per intervistarlo, di togliere la mascherina, il cantante ha espresso posizioni nette sulla pandemia di coronavirus. A proposito della madre Lucia Bosè innanzitutto, che sostiene non sia morta di Covid: “Non è stato il virus a ucciderla, ma qualcos’altro… Se parlassi direi cose molto pericolose per chi doveva curarla”. E ha aggiunto: “Sono negazionista e questa è una posizione che tengo a testa alta. C’è un disegno che non si vuole far sapere, questa è la verità”.

Miguel Bosè e le dipendenze: “Ho smesso solo sette anni fa”

Il racconto del cantante si è quindi spostato sul consumo di sostanze stupefacenti. La prima volta risale alla fine degli anni Ottanta, dopo una delusione d’amore: “Chiamai alcuni amici e dissi loro: ho bisogno di fare festa. Ricordo il primo bicchiere, e poco dopo la prima striscia di coca. Gli effetti mi durarono una settimana”. Una dipendenza dalla quale Miguel si è liberato circa sette anni fa: “Non uscivo più nei locali, ma mi facevo lo stesso tutti i giorni. Sono arrivato a consumare quasi due grammi di cocaina al giorno, oltre a fumare marijuana e a prendere pastiglie. Solo sette anni fa ho smesso per sempre con tutta questa roba”.

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