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Morto Emitt Rhodes, il cantautore raccontato nel film italiano The One Man Beatles

Cantautore e polistrumentista americano, ebbe una breve carriera negli anni 70, interrotta da contrasti con la casa discografica. Pubblicò un nuovo album 43 anni dopo. Su di lui il regista Cosimo Messeri ha realizzato un film documentario nel 2009. Wes Anderson inserì la sua “Lullaby” nella colonna sonora de “I Tenenbaum”.
A cura di Valeria Morini
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Addio al cantautore e polistrumentista americano Emitt Rhodes, morto nel sonno durante la notte all'età di 70 anni. Molto influenzato dal sound dei Beatles, tanto da essere soprannominato "The One Man Beatles", suonò nei gruppi The Palace Guard (come batterista) e The Merry-Go-Round (come polistrumentista) per poi pubblicare una serie di album solisti negli anni 70. Il suo pezzo "Lullaby" è presente nella colonna sonora del film "I Tenenbaum" di Wes Anderson.

La carriera di Emitt Rhodes

Nato a Decatur, nell'Illinois, il 25 febbraio 1950, si era trasferito con la famiglia all'età di 5 anni a Hawthorne, in California, dove ha vissuto sino alla fine dei suoi giorni. Dopo il lavoro con i Palace Guard e The Merry Go Round (con cui aveva pubblicato l'album eponimo " The Merry-Go-Round") avviò una carriera solista a partire dal disco "Emitt Rhodes" nel 1970. Seguirono "Mirror" (1971), "The American Dream" (1971), "Farewell to Paradise" (1973). Dopo una brusca interruzione della sua carriera a causa di contrasti e problemi contrattuali con la sua casa discografica, tornò a registrare un album a 43 anni di distanza: nel 2016, "Rainbow Ends" è stato il suo ultimo lavoro in studio, con contributi di Susanna Hoffs, Aimee Mann e Jon Brion dei The Bangles.

The One Man Beatles: il film di Cosimo Messeri

Su Rhodes esiste un documentario intitolato "The One Man Beatles" (2009), diretto dal regista italiano Cosimo Messeri, presentato alla Festa del cinema di Roma e candidato al David di Donatello 2010. Il film indaga la figura del cantautore e il suo particolare percorso artistico. Il produttore del film Tony Blass, su Twitter ha dichiarato con affetto: "Mi sento onorato e fortunato di aver lavorato e trascorso del tempo con lui negli ultimi 12 anni. Ho fatto del mio meglio per raccontare la sua storia, condividere la sua musica e trascorrere del tempo con lui. Di solito ci ubriacavamo completamente insieme".

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