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Ezio Bosso, una vita per la musica

Morte Ezio Bosso, i funerali saranno in forma privata: “Rispetto per la sua privacy”

Una nota spiega che le esequie del musicista scomparso a 48 anni si terranno in forma strettamente privata, sia per volontà della famiglia che per le norme vigenti dovute alla pandemia: “Sia i familiari che la sua famiglia professionale chiedono a tutti il massimo rispetto per la sua privacy in questo momento personale e intimo”.
A cura di Valeria Morini
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All'età di 48 anni si è spento Ezio Bosso, tra i più celebri pianisti e compositori della musica italiana. L'artista torinese soffriva da anni di una malattia neurodegenerativa, che peraltro non gli aveva impedito di raggiungere una popolarità eccezionale. I funerali si terranno in forma privata, sia per le norme vigenti dovute alla pandemia (che limitano il pubblico presente alle esequie a poche persone) sia per decisione della famiglia.

La nota sui funerali di Ezio Bosso

Bosso è morto nella sua casa di Bologna "a causa del degenerare delle patologie che lo affliggevano da anni", come spiega una nota diffusa, che chiede riservatezza in questo momento delicato e parla dei funerali: "Sia i familiari che la sua famiglia professionale, chiedono a tutti il massimo rispetto per la sua privacy in questo momento sommamente personale e intimo: l'unico modo per ricordarlo è, come sempre è stato e come sempre ha ribadito il Maestro, amare e proteggere il grande repertorio classico a cui ha dedicato tutta la sua esistenza e le cui sorti in questo momento così difficile sono state in cima ai suoi pensieri fino all'ultimo. Le esequie si svolgeranno in forma strettamente privata".

La morte di Ezio Bosso, la carriera e la malattia

La morte di Ezio Bosso è un lutto non solo per la musica di nicchia, dal momento che il musicista aveva raccolto una grande popolarità presso il pubblico mainstream grazie all'ospitata al Festival di Sanremo 2016. Autore di sinfonie, composizioni per orchestra, opere e balletti, vicino anche al mondo del cinema (scrisse diverse colonne sonore e collaborò con Gabriele Salvatores), Bosso conviveva dal 2011 con una malattia neurodegenerativa diagnosticatagli dopo l'intervento per un tumore al cervello. Si trattava di malattia autoimmune dai sintomi affini a quelli della SLA (tanto che la prima diagnosi parlò proprio di sclerosi laterale amiotrofica): la patologia aveva colpito i motoneuroni, le cellule cerebrali responsabili del controllo dei movimenti.

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