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Covid 19

Mogol riscrive Il mio canto libero, il brano diventa l’inno dei medici contro il coronavirus

Il classico di Battisti e Mogol viene reinterpretato con un testo riscritto dallo stesso Giulio Rapetti e cantato dai camici bianchi in corsia nei giorni dell’emergenza coronavirus: il video è stato diffuso dalla Federazione Italiana delle Società Medico Scientifiche e dal Ministero della salute.
A cura di Valeria Morini
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"Il mio canto libero" di Battisti e Mogol diventa l'inno dei medici italiani contro l'emergenza Coronavirus. L'iniziativa è stata lanciata in un video realizzato dalla Federazione Italiana delle Società Medico Scientifiche e diffuso sul canale Youtube e sui social della Fism e del Ministero della Salute. I protagonisti sono alcuni medici specialisti che, tra un turno e l'altro, si sono esibiti reinterpretando la canzone, ovviamente a distanza. Lo scopo, ancora una volta, è quello di rinnovare l'invito alla cittadinanza italiana a restare chiusi in casa, per c0ntrastare il più possibile il contagio.

Il testo riscritto da Mogol

"Adesso resta a casa, esci solo a far la spesa domani un nuovo giorno sarà": il testo è stato riscritto appositamente per i medici da Giulio Rapetti Mogol, che compose il singolo con Lucio Battisti nel lontano 1972. Un canto di speranza, anche in questo momento di fatica, che si appresta a diventare un brano storico per i camici bianchi di tutta Italia.

Il mio canto libero, storia del classico di Battisti/Mogol

"Il mio canto libero" (musiche di Battisti, testo di Rapetti) venne inserito nell'omonimo album pubblicato nel novembre 1972 e lanciato come singolo insieme a "Confusione". Considerato un classico della musica italiana, nonché uno dei brani più conosciuti di Battisti, nasce da una base autobiografica: Mogol lo scrisse dopo la separazione dalla moglie e l'incontro con la nuova compagna, la pittrice e poetessa Gabriella Marazzi, insieme a cui acquistò un mulino e un cascinale ("ricoperto dalle rose selvatiche"). Ne esistono versioni cantate da Lucio Battisti in spagnolo ("Mi libre canción"), inglese ("A Song to Feel Alive") e tedesco ("Unser Freies Lied"). Diverse le cover, di artisti come Fiorello, Laura Pausini e Francesca Michielin (che la cantò a Sanremo).

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