Marco Mengoni e i rischi (e le soddisfazioni) di allontanarsi dalla comfort zone
Nel weekend, subito dopo l'uscita delle classifiche e nel pieno della polemica tra il Vicepremier e Ministro degli Interni Mateo Salvini e il rapper Salmo, qualcuno ha cominciato a notare, leggendo bene quello che succedeva, come uno degli artisti di punta del pop italiano, ovvero Marco Mengoni avesse un solo pezzo, dei due singoli usciti, nella top 100, in una posizione, onestamente, poco consona alle aspettative su di lui: "Voglio", infatti, questa settimana è al 52° posto, recuperando 18 posizioni rispetto alla 70 della settimana scorsa, benché tre settimane fa, nella prima settimana utile, il singolo del cantante di Ronciglione avesse esordito al quarto posto, dietro solo ai Maneskin, Lady Gaga e Bradley Cooper e al Taki Taki di Dj Snake, mentre "Buona vita" era all'ottavo posto, scomparendo dai radar, però, la settimana successiva.
Chi premia la classifica
Quello della classifica è un conteggio molto strano, che tiene conto di più variabili e privilegia i nativi streaming, quindi molto i generi rivolti ai giovanissimi o gli artisti che hanno investito molto, nel tempo, su Spotify, ad esempio. Mengoni, l'abbiamo scritto più volte, è senza dubbio uno dei nostri artisti più intelligenti per quanto riguarda la promozione e l'attenzione alle varie piattaforme di distribuzioni, ma è anche uno degli artisti "d'alta fascia" più talentuosi, per questo l'effetto di vederlo così giù ha sorpreso molti, scatenando anche un piccolo dibattito sulle possibili motivazioni che hanno portato a questi risultati. Sia chiaro, di preoccupante, almeno per adesso, c'è poco, tra qualche settimana si scopriranno le carte dell'album e le cose probabilmente cambieranno.
La novità di Voglio e Buona vita
Non c'è dubbio che "Voglio" e "Buona vita" virino verso lidi meno sperimentati, in passato, dal cantante, lontani dalle ballad che lo hanno caratterizzato, dal crescendo in cui la sua voce diventa protagonista, molto diverse tra loro, con "Voglio" che affonda in lidi più ballabili, dalla parte, in qualche modo, del remix di "Onde", mentre "Buona vita", tra le due, è quella più nuova, che guarda al Sud America, "armonicamente in maggiore che però nasconde un significato molto profondo" come spiega lo stesso Mengoni. E forse proprio questo tentativo di spostarsi dalle sonorità a cui sono abituati i suoi fan hanno rallentato l'andamento numerico – per quello che conta – di questi due singoli, che come aveva fatto Ed Sheeran mostrano due caratteri differenti di questo nuovo album, "Atlantico" che uscirà il 29 novembre.
La voglia di mettersi in discussione
Numeri a parte, e anche gusto a parte – la soggettività del gusto è complessa da mettere in discussione – questi due pezzi confermano il cantante come uno di quelli che tenta – a volte riuscendoci di più, altre di meno – di non rilassarsi, abbandonando le comodità dell'abitudine, pur venendo da una serie di album centrati e di successo, accompagnati dalla ricerca di un linguaggio che unisca musica e visual che tenta un passo avanti (o, quantomeno, di lato). A premiarlo, però, ci sono le radio che, comunque, mandano "Voglio" in heavy rotation, portandola al secondo posto tra quelle più trasmesse, seconda solo a "Se piovesse il tuo nome" di Elisa, in attesa cdi capire verso quale direzione andrà l'album e questo nuovo Marco Mengoni.