M5S, proposta di legge contro il bagarinaggio online: i 4 punti per combattere il fenomeno
Il secondary ticketing è uno dei maggiori problemi per il pubblico che ama i concerti e che in questi ultimi mesi è diventato l'argomento caldo per chiunque tratti di musica. Quello del bagarinaggio online, infatti, è un fenomeno che esiste da anni ma che, in Italia, è sempre stato preso sottogamba – non da tutti, c'è da dire -, fino al giorno della messa in vendita dei biglietti per il primo dei due concerti dei Coldplay a Milano del luglio prossimo. Biglietti che sono andati sold out in pochi secondi, per riapparire magicamente e a prezzi decuplicati sui siti di secondary ticketing, quelli in cui i fan possono vendere – anche a prezzi maggiorati – dei biglietti ma su cui finivano grossi lotti di ticket. Un sacco di persone si sono ribellate e la stampa ha cominciato a interessarsi seriamente a un argomento che nei mesi scorsi erano stati messi in luce anche da un personaggio chiave della battaglia al bagarinaggio come Claudio Trotta di Barley Arts.
A quel punto è stata una vera e propria valanga tra proteste delle associazioni dei consumatori, della politica, degli addetti al settore, fino all'inchiesta de Le Iene che ha mostrato come il sistema dell'organizzazione dei concerti non fosse compatto contro questo sistema, anzi, chiamando in causa anche il principale attore del mercato, ovvero Live Nation e Indipendente, con prese di distanza di artisti importanti come Vasco Rossi, Marco Mengoni, Tiziano Ferro e altri.
E dopo il PD, anche il Movimento 5 Stelle ha cominciato a muoversi contro il bagarinaggio online, depositando una proposta di legge del deputato Sergio Battelli (“Disciplina dell’attività di bagarinaggio online”), appoggiata anche dalla Siae, "che intende mettere fine a questo malcostume e ridurre la possibilità di compiere reato", sottolineando come questo sistema sia dannoso sia per il pubblico che per lo Stato "in quanto queste transazioni sfuggono all’erario che non percepisce la differenza di imposizione tra il prezzo facciale e quello effettivo di vendita".
Questi sono i quattro punti principali della proposta di legge:
Obbligo di emissione di titoli di ingresso nominali per eventi con capienza superiore a 1000 spettatori. La misura prevede l’indicazione del nome, cognome e numero di documento d’identità in corso di validità. Salvo l’ipotesi di cessione autorizzata del titolo di ingresso nominale, nel caso di diversità tra il nominativo dell’acquirente e quello del soggetto che ne fruisce, i titoli di ingresso verranno annullati, senza alcuna previsione di rimborso.
Le società che si occupano della compravendita di biglietti per spettacoli dal vivo devono dotarsi di appositi strumenti atti a contrastare alterazioni della libera concorrenza.
Possibilità di comminare sanzioni amministrative su siti internet di accesso ad attività di spettacolo da 5 mila euro a 180 mila euro. Mei casi più gravi si può procedere all’oscuramento del sito internet.
Le società che si occupano della compravendita di biglietti per spettacoli dal vivo devono dotarsi di appositi strumenti atti a contrastare alterazioni della libera concorrenza.
Gli organizzatori delle attività di spettacolo possono valersi della collaborazione dei propri dipendenti per la vigilanza e per il controllo all'accesso, nonché per la verifica del possesso dei titoli di ingresso. In casi straordinari il Questore su autorizzazione del Prefetto, può inviare il personale di pubblica sicurezza per l'espletamento dei compiti sopra indicati.