L’X Factor di N.A.I.P., Blind e LPOM tra libertà espressiva, fantasia e rivincita
Quest'anno X Factor ha dato spazio, fino in finale, a una serie di generi e contenitori che hanno accontentato tanti palati. Dal cantautorato alle sonorità urban fino al rock, se proprio vogliamo trovare delle gabbie di generi dalle quali gli stessi finalisti di X Factor in qualche modo cercano di smarcarsi. Oltre alla vincitrice Casadilego, infatti, la finale ha visto artisti molto diversi tra loro, con alcuni, come Blind che può vantare già un buon seguito sui social, N.A.I.P. che ha fatto della sua libertà un punto di forza che è piaciuto al pubblico da casa, mentre i Little Pieces of Marmelade hanno riportato un po' di chitarra e batteria (e synth) sul palco di X Factor. Abbiamo chiesto ai tre finalisti cosa succederà adesso.
N.A.I.P. e la libertà espressiva
A giorni di distanza dalla fine del talent c'è ancora chi non capisce come N.A.I.P. sia riuscito ad arrivare in finale. Tra chi se lo chiede, probabilmente, c'è chi vede ancora il talent come una questione prettamente radiofonica. Anzi, forse vede il talento come qualcosa di radiofonico, ma gli ultimi anni ci hanno insegnato che le strade per arrivare sono varie. "Dovercela fare ad ogni costo" ripete in loop l'artista nel primo brano del suo EP "Nessun album in particolare". Ma questa sua capacità di uscire fuori dalle convenzioni del talent probabilmente gli ha dato la libertà di chi, in fondo, non ha nulla da perdere oltre ad avere una formazione e una carriera alle spalle: "Non c'è terreno più fertile e libero di quello che viene dichiarato libero di fare qualsiasi cosa, allo stesso tempo è un gioco perché sul terreno del fare qualsiasi la cosa che è spiccata di più è stato l'episodio di ‘Amandoti', che è quello più lineare: una canzone con una strofa normale, un ritornello normale, una strofa canzone, che è diventato il momento più alto quindi è interessante come gioco" come ha spiegato a Fanpage.it.
LPOM oltre i trend del momento
Tra coloro che hanno destato più sorpresa ci sono i Little Pieces of Marmelade, il duo batteria e chitarra (più synth) che ha portato sul palco di X Factor band come Fontaines DC e Alabama Shakes, insomma, nella narrazione dello spettacolo erano la quota rockeggiante. Daniele Ciuffreda e Francesco Antinori, però, vogliono tenersi fuori dal genere: "Non abbiamo idea di quale sia il nostro posto nel mondo musicale italiano. Diciamo che forse abbiamo un posto che non c'era mai stato prima, un nuovo tassello che da un po' d'anni non c'era, era vuoto e ora ci siamo noi, forse. Non ci sentiamo una nicchia, ci sentiamo creativi e versatili, non ci possiamo limiti, non abbiamo un genere fisso. Ovvio che la potenza musicale ci sarà sempre, vorremmo tramandare quello, ma mescolandolo con altri generi" dicono a Fanpage.it, spiegando che l'importante è "non adattarci a quello che è il trend del momento, fare quello che ci piace ha funzionato".
Blind, i numeri e la rivincita
Non erano pochi quelli che avevano già visto Blind come vincitore. le sonorità erano quelle del momento, lui teneva bene il palco e tra tutti è quello che ha più di tutti già una fanbase formata. Eppure è uscito prima di potersela giocare con Casadilego, lasciando l'incombenza ai LPOM. "Mi dà gioia tutto quello che ho passato questi mesi, essere arrivato in finale ed essere streammato così vuol dire che il messaggio che volevo dare al pubblico è stato ascoltato e compreso e le persone si sono riviste nelle mie canzoni, ed era quello che avevo sempre sognato" ha detto a Fanpage.it, a cui ha specificato, però, che "il mio punto di forza sarà il mio passato, essere qua è una rivincita".