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Luca Carboni, il cantante amato dall’indie italiano

Quest’anno Luca Carboni ha festeggiato 30 anni di carriera rileggendo alcuni dei suoi successi con l’aiuto di alcuni colleghi. Contemporaneamente, però, nel mondo della musica indipendente diversi artisti gli hanno reso omaggio rileggendone alcuni brani o collaborando a nuove canzoni.
A cura di Francesco Raiola
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Luca-Carboni
Luca Carboni

"Una grande canzone Pop, per essere tale, deve avere, tra le altre cose, la Freschezza. Una Freschezza che rimane per Sempre". L'ha scritto qualche giorno fa sul proprio Facebook Luca Carboni, una delle voci storiche della musica italiana. E in questi ultimi mesi più che mai sono parole che racchiudono appieno quella che è la vita indie parallela del cantante bolognese. Sì, perché la scena indipendente italiana non omaggia solo Max Pezzali, dedicandogli compilation con cover ad hoc, – commissionate da una sola testata -, ma anche un autore come Carboni, uscito l'anno scorso col suo "Fisico & Politico", rilettura, per i 30 anni di carriera, dei suoi maggiori successi fatti con diversi colleghi e amici, da Fabri Fibra a Tiziano Ferro, passando per Jovanotti, Elisa e Battiato, tra gli altri. Un segno di stima del mondo mainstream che però avviene contemporaneamente con un forte apprezzamento anche da parte di alcuni artisti indipendenti legati proprio dalle canzoni di Carboni.

I primi a chiedere una collaborazione al cantante furono i Perturbazione. La band capitanata da Tommaso Cerasuolo, infatti, chiese a Carboni di collaborare ad un pezzo del loro ultimo "Musica X", uscito in edizione pre sanremese nel maggio del 2013. Il brano che ne scaturì fu "Baci vietati", uno dei più belli dell'album, che racconta, con le voci di Carboni e Cerasuolo che si fondono alla perfezione, le differenze tra le generazioni dei padri e dei figli e il momento in cui si passa da uno status, quello di figlio, a quello di genitore. Il cantante di "Mare mare", nelle interviste che ne scaturirono, ammise di non aver mai ascoltato nulla dei Perturbazione in precedenza, ma da quel momento ne è nata una stima che l'ha portato a tifare per loro (e Sinigallia) all'ultimo Festival di Sanremo.

Il 2 agosto, poi, nel pieno del caldo estivo, due dei più interessanti musicisti della scena indipendente nazionale, ovvero Colapesce e Cosmo rilasciarono una versione elettronica di "Mare mare", uno dei pezzi estivi per antonomasia, che rilasciarono in free download sul Bandcamp della loro etichetta, la 42Records. Una dichiarazione di stima non indifferente a 21 anni di distanza dall'uscita della versione originale contenuta nell'album "Carboni".

In un'intervista rilasciata proprio a Fanpage, in occasione della partenza da Napoli del suo "Fisico & Politico Tour", il cantante bolognese parlò proprio di questa riscoperta generazionale della sua musica: “Mi lusinga molto, è una grande gioia e una grande soddisfazione trovare altre generazioni che in qualche modo hanno ritenuto importante quello che ho fatto in questi anni. Per me è un grande onore – ci disse -. Devo dire che in effetti negli anni 80 ci fu una grande rivoluzione del linguaggio, della musica e dei testi – e io ci sono caduto dentro. Questa rivoluzione non è ancora stata superata. È bello scoprire che ci sono cose che sono state scritte in momenti e anni diversi, che però sono rimaste attuali".

A quei due omaggi da qualche giorno se n'è aggiunto un terzo. Questa volta a inserire una cover sono stati i Management del Dolore Post-Operatorio, uscita da qualche giorno con l'album McMao, seguito di "Auff". Nel disco i 4 ragazzi di Lanciano hanno deciso di rileggere "Fragole buone buone", pezzo contenuto nell'album d'esordio di Carboni "…intanto Dustin Hoffman non sbaglia un film", che racconta una storia di amore e droga. Un anno in cui Carboni si è attorniato di amici che hanno riletto i suoi successi e in cui è stato celebrato da una serie di cantanti indipendenti che hanno voluto celebrare alcuni dei suoi successi o semplicemente collaborare per segnare un momento di passaggio generazionale, perché evidentemente Carboni la freschezza di cui sopra, non l'ha ancora persa.

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