Gigi D’Alessio rinviato a giudizio per l’accusa di rapina: “Sono colpito dalla decisione”
Il rischio di finire a processo per rapina si è trasformato in certezza per il cantante Gigi D’Alessio. Il Gup di Roma ha stabilito il rinvio a giudizio per il noto cantautore napoletano, com’era stato richiesto agli inizi dello scorso mese. L’accusa è quella di rapina. D’Alessio dovrà comparire il prossimo 25 gennaio di fronte ai giudici della prima sezione penale insieme a un suo collaboratore Antonio De Maria. Il cantante, difeso dall’avvocato Francesco Compagna, è stato invece assolto dall’accusa di lesioni. La vicenda per la quale è stato predisposto questo iter giudiziario risale al 2007 e vide coinvolti alcuni paparazzi appostati nei pressi della casa romana di Gigi, nel quartiere dell’Olgiata.
Rinvio a giudizio per rapina
Secondo l’accusa, D’Alessio e il suo collaboratore aggredirono i fotografi in questione, picchiandoli e strappando loro le macchine fotografiche, reato per il quale è stato chiesto – e ottenuto – il rinvio a giudizio per rapina. A causa di questa vicenda, D’Alessio era già stato condannato in primo grado a nove mesi per l’accusa di lesioni. La corte di Appello, però, ha deciso di rinviare l’incartamento legato alle denunce prodotte in procura, affinché si riformulasse l’accusa di rapina. Tale reato fa riferimento all’ipotesi formulata sulla base delle denunce dei paparazzi secondo le quali D’Alessio e il suo collaboratore avrebbero sottratto ai fotografi in questione le loro apparecchiature, per evitare che riprendessero immagini private all’interno della sua abitazione.
All’epoca, il cantautore era all’inizio della convivenza con la compagna Anna Tatangelo. La coppia finì nell’occhio del ciclone per la differenza d’età, e per il fatto che, prima di innamorarsi della collega, Gigi fosse già sposato con la fidanzata storia Carmela Barbato, dalla quale ha ottenuto il divorzio solo anni dopo.
La difesa: "Colpito dalla decisione"
Il cantante ha pubblicato sul suo sito una nota in cui si dice ‘colpito dalla decisione della Magistratura:
Sono veramente colpito dalla decisione della Magistratura, anche se, solo in parte, sono stato prosciolto. Quello che trovo realmente paradossale è che però io sia stato rinviato a giudizio per una inesistente rapina che consisterebbe, pensate un pò, nell'avere strappato di mano alcune macchine fotografiche appartenenti a paparazzi che, violando la mia privacy, riprendevano me e la mia compagna senza autorizzazione alcuna. Di fronte a quanto succede in Italia questo rinvio a giudizio darà luogo ad un processo che, come dice uno dei miei difensori Francesco Compagna, al quale va il mio ringraziamento, è infondato giuridicamente anche se sarà di grande effetto mediatico.