Ligabue: “La mia prima volta a piazza del Plebiscito” (VIDEO)
“Dopo tanto Nord, adesso tocca al Sud. E non vediamo l’ora”. Ligabue torna a Napoli – dieci anni dopo l’ultimo concerto allo stadio San Paolo – e lo fa in grande stile. Il prossimo 20 luglio il “Sotto Bombardamento Tour – Rock in 2012” farà tappa in uno dei luoghi simbolo del capoluogo partenopeo, piazza del Plebiscito. L’evento è stato presentato ieri a Castel dell’Ovo dal rocker di Correggio, dal manager Claudio Maioli e dal sindaco di Napoli Luigi de Magistris. “Più rock, meno spettacolo” sarà lo slogan che accompagnerà l’intera tournée, iniziata lo scorso 25 maggio con uno strepitoso sold out alla Royal Albert Hall di Londra. I prossimi concerti si terranno il 5 luglio a Locarno (Svizzera, con Pino Daniele special guest), il 7 a Cividale del Friuli (Udine) e il 17 a Taormina (Messina). “Campovolo era caratterizzato da dettagli costruiti con cura e con largo anticipo – ha ricordato Ligabue -. Per Rock in 2012, invece, gli schemi saranno molto più liberi, sia per quanto riguarda le scalette di ogni singola data che per le sorprese durante le serate”. E le sorprese, hanno assicurato il cantante e il suo manager, non mancheranno. “Preferisco andare controcorrente e dire ‘venite ad ascoltare il concerto’. Il vero spettacolo dovete essere voi, deve essere la piazza. I maxischermi vorremmo tenerli spenti. Del resto a Napoli la partecipazione emotiva è sempre stata straordinaria”.
“Il titolo della tournée mi sembra davvero appropriato per il momento storico che stiamo vivendo – ha dichiarato il sindaco Luigi de Magistris – e la musica di Luciano si sposa benissimo con lo spirito di questa città. Abbiamo voluto fortemente questo evento. Penso che anche attraverso la musica sia possibile ricostruire il Paese, da Nord a Sud”. Ai fan del Centro-Nord che chiedono almeno un’altra data del tour, Ligabue risponde ricordando che l’Emilia Live che si terrà lunedì prossimo allo stadio Dall’Ara di Bologna e il concerto a Campovolo del 22 settembre “sono sì eventi nati per sostenere le popolazioni dell’Emilia colpite dal terremoto, dunque per far fronte ad un’emergenza e tenere i riflettori accesi su un problema di cui i media si stanno dimenticando, ma sono anche concerti aperti a tutti ed occasioni per stare insieme come tutte le altre”.