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LIBERATO è Calcutta, Izi, Priestess e Shablo. O no?

Ieri sera, durante il Mi Ami, l’attesa era tutta per l’esibizione annunciata del misterioso LIBERATO: sul palco, alla fine, sono saliti Calcutta, Izi, Priestess e Shablo, ma il mistero non è chiarito.
A cura di Francesco Raiola
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Ieri sera non ero al Mi Ami di Milano, anzi, in realtà, a un certo punto ho staccato tutto e sono andato a dormire, ma al risveglio, tra Whatsapp, status e messaggi su Facebook, menzioni su twitter mi sono ritrovato invaso dalla notizia che dietro LIBERATO ci fossero Calcutta, Izi, Priestless e Shablo, un quartetto che avrebbe confermato l'idea che dietro al progetto napoletano ci fosse un collettivo. Ormai, insomma, siamo in piena psicosi, tutti vogliono sapere chi sia l'artista misterioso autore di "Nove maggio" e "Tu t'e scurdato ‘e me", due pezzi che pur non avendo un'esplosione incredibile di numeri (300 mila views su Youtube non sono un grandissimo numero, vista l'attenzione mediatica ricevuta per un progetto nato ‘dal nulla') da mesi stanno facendo impazzire addetti ai lavori e pubblico o, almeno, quella filter bubble in cui siamo immersi noi che in questo mondo ci bazzichiamo per un motivo o per un altro.

Uno, nessuno, centomila LIBERATO

Probabilmente, come abbiamo scritto in un altro pezzo, quelli che hanno messo su questo progetto si stanno divertendo come matti – un po' di trolling ci sta tutto – e tra questi c'è anche Francesco Lettieri, regista di alcuni dei progetti più interessanti di questi ultimi anni e non a caso anche di "Oroscopo", uno dei pezzi più conosciuti proprio di Calcutta. È lui, infatti, la persona a cui è stata affidata – almeno per quello che sappiamo – la costruzione iconografica del progetto, grazie ai due video che hanno Napoli come riferimento. E sempre lui che, qualche ora dopo lo scoppio della psicosi, ha scritto uno status che mescola ancora di più le carte: "ciao ragazzi, volevamo dirvi che se anche voi volete essere Liberato al prossimo concerto, basta mandare un vocale al numero in sovrimpressione in cui cantate Fenesta Vascia con autotune in re minore. un abbraccio circolare".

Un quartetto d'eccezione per l'occasione

Insomma, tra lo scherzo e… lo scherzo, uno di quelli che sa qualcosa ha giocato con la possibilità di qualche altro concerto in cui altri artisti della scena alternativa italiana possano salire sul palco e farsi, di volta in volta LIBERATO. Per adesso la grande operazione Mi Ami (complimenti agli organizzatori) ha visto salire sul palco una delle (ormai ex) più grandi promesse del cantautorato italiano, ovvero Calcutta (e ieri la foto postata dal profilo di LIBERATO riprendeva la copertina dell'album del cantante di Latina, "Mainstream"), uno degli esponenti più importanti della trap italiana, Izi, che qualche settimana fa ha esordito in testa alla classifica italiana degli album più venduti con "Pizzicato", un'altra grande speranza del genere, Priestess, e uno dei produttori più conosciuti, ovvero Shablo.

Un faro su Napoli

Di certo c'è che l'operazione ha acceso la luce su un pezzo di scena napoletana che, a parte qualche caso, ha difficoltà a sfondare i confini del Sud Italia (e il Mi Ami, infatti, in passato qualche napoletano se l'è dimenticato). Lo scriveva, ad esempio, Antonio Pellegrino, direttore di produzione dell'agenzia di promoter campana Ufficio K e live manager dei Foja, che su Facebook scriveva: "Non me ne frega un cazzo se LIBERATO è uno dieci o cento, Se la gente è cosi stupida da non capire una presa per il culo, Se in realtà sono/è campano-milanese-keniota. Quello che conta, fidatevi, è che abbiamo vinto" e non è l'unico ad aver notato come la ricerca dell'identità misteriosa abbia portato, ad esempio, alla riscoperta di uno come Franco Ricciardi, che le sonorità di LIBERATO le esplora da tempo o al ritorno di nomi come Livio Cori, CoCo, Ivan Granatino, senza contare quelli meno ‘napoletani' come Alfredo Maddaluno, metà degli YOMBE, una delle realtà elettroniche più belle del Paese che, però, ieri sera si scherniva spiegando che il suo alibi di ferro era la serata da protagonista al Wired Next Festival, contemporaneamente all'esibizione del quartetto. Non resta che aspettare il prossimo live, e ringraziare Lettieri e LIBERATO che stanno movimentando un po' la situazione o, almeno, la nostra bolla social con uno dei più interessanti progetti di musica e marketing di questi ultimi anni.

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