Le storie dei sopravvissuti del Bataclan nei commenti al post degli EODM
Ieri gli Eagles of Death Metal sono tornati a parlare dopo la tragedia che li ha visti coinvolti negli attentati parigini di venerdì scorso: la band americana, infatti, era sul palco del Bataclan quando tre uomini armati sono entrati nel locale sparando a raffica colpi di Kalashnikov facendo circa 80 morti. Con un post su Facebook hanno ricordato le persone morte ed espresso solidarietà ai loro familiari, dicendosi ‘inorriditi‘ per quello che è successo ‘Anche se siamo uniti nel dolore con le vittime, i fan, le famiglie, i cittadini di Parigi e tutte le persone colpite dal terrorismo, siamo orgogliosi di stare insieme, con la nostra nuova famiglia, ora uniti da un obiettivo comune di amore e compassione'.
Il dolore e la speranza dei sopravvissuti
Un post da 140 mila like e 33 mila condivisioni, ma soprattutto con 2500 commenti che hanno fatto di quel luogo il posto ideale dove ricordare le vittime e raccontare la storia di chi, quella sera, era là per ascoltare il loro blues rock, lontano dal metal del nome e di alcuni articoli di giornale, e divertirsi: persone che sono sopravvissute, senza riportare ferite, altre che sono state, invece, ‘solo' ferite e altre ancora che hanno perso amici:
‘Hanno cercato di uccidere me e mia moglie mentre danzavamo davanti alla nostra band preferita – scrive Maxime – fortunatamente hanno fallito. Abbiamo visto quello che nessuno dovrebbe vedere', mentre Claude scrive: ‘Ho avuto la fortuna di essere solo ferito, ma alcuni amici sono morti. È difficile realizzare l'orrore soprattutto quando ricordi come la prima parte dello spettacolo fosse stata bella con una grande atmosfera. In pochi secondi, poi è stato l'inferno in terra!'.
Qualcuno chiede alla band di tornare a Parigi per ‘vincere contro la paura e la violenza', benché per ora gli EODM abbiano annullato tutti i prossimi concerti.
Mark, da Londra all'inferno
Mark era arrivato direttamente da Londra per vedere il concerto:
Sono venuto da Londra e sono stato sparato due volte. Ero lì con 9 amici e solo per miracolo siamo riusciti a salvarci tutti, anche se la metà di noi è stata ferita (…). Voglio ringraziare una ragazza che si chiama Katie che ci ha permesso di rifugiarci nel retro di una banca o una posta vicino al Bataclan, facendo pressione sulla mia ferita per tamponarla anche se era terrorizzata perché non riusciva a rintracciare il suo fidanzato al telefono (…).Voglio anche ringraziare due pompieri che ci hanno raggiunto e sono rimasti con noi, oltre alla polizia e i paramedici che ci hanno aiutato.
Tutte le testimonianze
Anche Paola era là con il fidanzato ed entrambi si sono salvati: "Siamo stati testimoni dell'orrore, ma anche di amore e compassione che sono molto più forti', mentre Aurélia ricorda di essere rimasta intrappolata in una stanza con Matt McJunkins, bassista della band a cui ha dato ‘il più grande abbraccio della mia vita quando siamo riusciti a liberarci'.
Tutte le testimonianze e le parole di cordoglio e speranza sono nei commenti di questo status: