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Le star ricordano Dolores O’ Riordan, cantante dei Cranberries morta a 46 anni

Le star in tutto il mondo ricordano Dolores O’Riordan, la cantante dei Cranberries morta all’età di 46 anni. La morte è avvenuta a Londra ed è stata confermata dal suo addetto stampa. I colleghi hanno postato sui social decine di messaggi di cordoglio.
A cura di Stefania Rocco
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Le star di tutto il mondo stanno ricordando Dolores O’Riordan sui social. La cantante dei Cranberries è morta a Londra a 46 anni. Per il momento, le cause del decesso sono ancora ignote. Sono tantissime le star che la stanno ricordando sui social, anche in Italia. La morte è stata confermata dal suo addetto stampa: “I membri della sua famiglia sono devastati nell'apprendere la notizia e hanno chiesto che sia rispettata la loro privacy in un momento così difficile”.

Il messaggio dei Negramaro

Uno tra i messaggi più rappresentativi è stato quello postato da Giuliano Sangiorgi dei Negramaro sui social. Il gruppo collaborò con la scomparsa Dolores O’Riordan con Senza Fiato, nel 2010. Di seguito il messaggio con il quale la band l’ha ricordata: “Sei passata nelle nostre vite e lì resterai per sempre. ‘Non son riva senza te!'”.

 Il messaggio di Elisa

Elisa si associa al messaggio di cordoglio di Giuliano Sangiorgi con un ricordo commosso e pieno di dolcezza. Tante le immagini associate alle canzoni di Dolores O'Riordan, che le hanno permesso di sentire la sua musica e non solo ascoltarla. Un incontro, poi, ha suggellato quella sensazione che già a distanza sembrava intensa e familiare:

Cerco di riprendermi dalla tristezza ed è difficile. È difficile trovare le parole. Per me quando ci siamo ritrovate a parlare al telefono è stato come un sogno, ha ragione Giuliano. Era talmente assurdo parlare normalmente al telefono con qualcuno che ti aveva praticamente mostrato una nuova via, un nuovo modo, qualcuno che ti aveva letteralmente illuminata. Poi ci incontrammo, cantammo insieme, parlammo di figli, di vita, di musica. Mi disse: “…E qui io armonizzo in basso e tu tieni la principale, la so bene perché l’ho armonizzata così già un’altra volta, tanto non importa chi prende la principale. Così viene sicuramente bene! Camminiamo e ci prendiamo per mano, la vita è prendersi per mano, non è una competizione…” Lei mi aveva mostrato come tirare fuori anche la femminilità più complessa e che fa più paura. Quella fortissima e fragilissima insieme, allo stesso tempo. Dentro a Ode To My Family c’erano il vento e il verde dell’Irlanda che ho sempre sognato quando ancora non l’avevo mai vista e c’erano una dolcezza e un senso di purezza che ti stordivano. Esistevano insieme a quel suono, che sapeva di nord e di ragazzi in giro, scanzonato e pieno di istinto. Dentro a No Need To Argue cantava le parole di un’anima vecchia e saggia che abitava nel cuore di una giovane donna, come mi sentivo io, vecchia e giovane insieme. Come ci sentivamo in tante, tantissime ragazze sparse in tutto il mondo. Dolores aveva dato a tutte noi una voce, una via, un modo. Non aveva nascosto una femminilità forte, vera, naturale e selvatica, pura. La incarnava e ci dava coraggio. Per essere noi stesse. Noi donne e il nostro dna, il nostro modo di essere così “esposte”, così empatiche da sentire, a volte, tutti i mali del mondo. Dentro a quella mitica Zombie che ho cantato così tanto che da adolescente nel mio paese mi conoscevano come “quella che canta bene Zombie”, c’era una forza enorme. La sintesi di una guerra. Della guerra. Di tutte le guerre. L’orrore. Sentito nel profondo e trasmesso. Sono passati più di vent’anni e tanto è cambiato nella storia e nella musica. Eppure ogni volta, ogni volta che una voce di una cantante emette quel suono, quel momento di passaggio dalla voce piena alla voce di testa, Dolores mi torna in mente. Io per prima, quando lo faccio, so che forse non l’avrei mai fatto se non avessi ascoltato Joan Baez, se non avessi ascoltato Joni Mitchell ed Elizabeth Frazer e Alanis Morissette e soprattutto se non avessi ascoltato Dolores O’Riordan. Avrei mai messo quel Tu u du tu u du tu tu du all’inizio di Rainbow? Forse no. È stata la prima a farlo. Nessuna aveva portato uno dei colori più belli del canto celtico nella musica moderna in quel modo. Oggi tutto (finalmente e più fluidamente) si fonde. Il canto dalle origini più soul al canto dalle origini più celtiche. Ci sono artisti grandiosi e pezzi grandiosi che lo raccontano benissimo. Da Hozier ad Adele a Beyoncè a Rihanna… Ma dentro a quest’invenzione per me c’è prima di tutto lei. Che un giorno lo fece e basta. E il giorno prima quella cosa non esisteva ancora. Quindi grazie ancora una volta e per sempre a te, Dolores, per aver camminato per quella tua strada.  Sei e rimarrai un angelo del nostro tempo. Da una tua grandissima fan che ha avuto l’immensa fortuna di cantare con te una volta nella vita.

Gli artisti italiani la ricordano

Numerosi sono gli altri artisti italiani che l’hanno ricordata o la stanno ricordando. “La voce della mia adolescenza che se ne va, riposa in pace immensa Dolores” fa sapere Emma Marrone, seguita da Antonino Spadaccino che su Instagram scrive: “Per chi ha vissuto la ribellione da adolescente a cavallo degli anni 90 come me… Tu ne eri la colonna sonora. Buon viaggio Dolores”. A ricordarla anche Zucchero Fornaciari che si è detto scioccato.

All’estero

Tantissimi sono gli artisti che all’estero hanno ricordato la cantante scomparsa. “Un momento terribile, i nostri pensieri vanno alla sua famiglia” scrivono i Duran Duran, cui fanno eco i Kodaline: “Fu lei a supportarci nel primo tour in Francia anni fa”. Basiti e addolorati anche i Muna, Roger Bennett, Alexander Stubb, Eric West, Mia Fitz e tantissimi altri.

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