Abbiamo ascoltato le canzoni di Sanremo 2021 e ve le raccontiamo
Non ci sono riferimenti espliciti alla pandemia, se non nel testo di Willie Peyote, nel parco canzoni di Sanremo 2021 che la stampa ha potuto ascoltare in anteprima. Un ascolto che come sempre è fatto solo una volta e serrato, senza la possibilità di stare troppo sui singoli brani e sui testi, con un audio che non sempre permetteva di capire bene il tappeto sonoro, quindi, ma che almeno dà una prima idea della direzione che ha preso Amadeus, che parla di brani radiofonici, ma che guarda attentamente anche agli streaming, come quando parla del successo di Fasma, lo scorso anno. Le canzoni sono spesso brani d'amore, tranne quando arrivano artisti come Colapesce e Dimartino o Max Gazzè a portarci in un altro mondo e musicalmente sono molto vari: c'è il combat pop (appunto) de Lo Stato Sociale, c'è il suono mariachi romagnolo degli Extraliscio, c'è l'urban sudamericano di Gaia, ma anche la classicità di Orietta Berti – un corpo estraneo nel contesto di quest'anno, ma fortemente voluta dal direttore artistico -, il rap di Willie Peyote o il rock tiratissimo dei Maneskin. E allora vediamo nel dettaglio qualche prima sensazione.
Tutte le canzoni di Sanremo 2021 con testo e significato
Aiello a Sanremo 2021 con Ora
Aiello porta a Sanremo il sesso ibuprofene e uno "stronzo", riprendendo la questione farmacologica che negli ultimi anni ha avuto nella tachipirina di Calcutta il suo momento più alto e in questo Sanremo qualche ritorno importante. Aiello racconta la storia di un'amore finito, che torna alla mente nelle foto di lei con la sua nuova famiglia: "Dovevi portarci me" urla il cantante calabrese. Una voce soul, mahmoodiana, come si è spesso detto, il brano è un pop radiofonico, meno tormentone ma molto contemporaneo.
Annalisa a Sanremo 2021 con Dieci
"Ho cenato col vino sul letto, e non deve andare così, non fanno l'amore nei film". Annalisa ha un suo mondo nel quale si muove comodamente e anche questa "Dieci" non fa eccezione. Aiutata da Davide Simonetta, Paolo Antonacci, Jacopo Matteo e Luca D'Amico la cantante è introdotta da un piano per una ballad intensa che regge sia nelle strofe che nell'apertura del ritornello con il tappeto di synth che la rendono molto contemporanea e godibile.
Arisa a Sanremo 2021 con "Potevi fare di più"
Arisa torna sul palco del Festival calando la carta Gigi D'Alessio che scrive al femminile una storia di cuori spezzati e foto e video cancellati dal cellulare: "Ora i nostri percorsi sono pieni di mine, sto annegando ma tu non mi tendi la mano". Arisa fa Arisa, la sua voce domina e sul palco dell'Ariston dominerà, con un brano sanremese nella sua accezione più popolare, e forse uno dei brani che guadagnerà maggiormente dall'apporto dell'orchestra, anche se D'Alessio guarda un po' oltre e ricorda che il suo ultimo album è rap, quindi in seconda battuta arriva anche un arrangiamento più contemporaneo che non invade lo spazio arisiano.
Bugo a Sanremo 2021 con "E invece sì"
È uno dei protagonisti annunciati, non fosse altro per quello che è successo lo scorso anno. Bugo decide di partire in quarta, nella canzone si sente il suo immaginario inglese (e il riferimento a Ringo Starr, immaginiamo, non è un caso), anche se si inserisce perfettamente nella sua discografia più indie pop. Il brano è assolutamente radiofonico, il cantato "bughiano" la rende riconoscibilissima ed è costruito per immagini e oggetti ("le metropolitane vanno molto veloci, i giornali gratis, le radio, le voci"), che costruiscono un immaginario nostalgico, con "la birra in saldo e il poster di Celentano".
Colapesce Dimartino a Sanremo 2021 con Musica leggerissima
Su loro due si potrebbero scrivere tantissime cose, tipo che sono tra i migliori cantautori della loro generazione e non solo, che nei loro dischi passati è scritto il DNA di molto pop contemporaneo, che spesso i loro testi sono poesie. "Musica leggerissima" è una metacanzone, quasi – sembra riprendere "Il prossimo semestre", canzone che apre il loro album – pregna, piena di parole, incastrate come solo loro sanno fare, la canzone gioca con la musica leggera italiana, ma dentro è pieno di rimandi e suggestioni. "Se bastasse un concerto per far nascere un fiore tra i palazzi distrutti dalle bombe nemiche". Un puzzle che si incastra alla perfezione, che mescola al mood anni 80 la cassa per far muovere la testa. Farà impazzire Sanremo.
Coma_Cose a Sanremo 2021 con Fiamme negli occhi
Da tempo scriviamo che i Coma_Cose sono una delle anomalie più belle del pop italiano di questi ultimi anni. Forse, però, sono tra quelli che hanno pagato il prezzo maggiore per cercare di rientrare in un gusto per un pubblico più ampio. Non per questione di qualità, il pezzo è assolutamente orecchiabile e godibile, ma perché si perdono un po' delle loro caratteristiche, soprattutto sul testo, anche se restano i guizzi come "Grattugio le tue lacrime, ci salerò la pasta". La canzone scorre perfettamente fino alla fine, ma forse conoscendoli ci si aspettava qualche fuoco d'artificio in più.
Ermal Meta a Sanremo 2021 con "Un milione di cose da dirti"
Ermal Meta non ha bisogno di salti mortali. Fa Ermal Meta e gli viene sempre molto bene, con un testo di quelli a cui ha abituato i suoi fan: "Con le mani nel fango per cercare il destino", il brano, che si regge sul piano, a un certo punto fa ascoltare un theremin che lo porta in un'altra dimensione per qualche secondo. "Un milione di cose da dirti" è perfetta per Sanremo e per chi lo ama già.
Extraliscio e Davide Toffolo a Sanremo 2021 con "Bianca luce nera"
Ecco, se ci si aspettava il liscio e basta avete sbagliato. Abbiamo sbagliato. Il brano è un tex-mex, con un sapore mariachi che si mescola alla balera, anche se sembra più di stare al confine messicano che in Romagna. Il ritmo è scandito dalle percussioni e il testo è una dedica d'amore di quelle che non si sentono spesso a Sanremo: "Bianca di porcellana, nera ossidiana, mi curi medicamentosa, mi pungi come ragno ortica". E sto.
Fasma a Sanremo 2021 con "Parlami"
Fasma torna al Festival di Sanremo dopo il successo enorme dello scorso anno e gli tocca essere uno dei pochi rapper quest'anno. Lo fa portando un autotune a volte molto spinto, ma manca un mordente, resta molto melodico e anche il testo pare sempre avere il freno tirato. Peccato, era il momento di rischiare qualcosa in più: "Sai che adoro quegli attimi in cui non litighiamo e siamo proprio come ci immagini".
Francesco Renga a Sanremo 2021 con "Quando trovo te"
La firma di Dario Faini si sente e Faini, che in questi anni è stata una delle figure che ha permesso al pop italiano di svoltare, costruisce attorno a Renga un pezzo che cerca di essere contemporaneo, ma senza far sembrare il cantante fuori contesto. Unisce l'orchestra – con gli archi iniziali – a un ritornello molto uptempo che cambia completamente il mood per questo pezzo che a livello testuale è assolutamente metropolitano, urbano, metafora di solitudine, ma anche di un errare in cui ci si perde e ci si ritrova.
Fulminacci a Sanremo con "Santa Marinella"
È la sua amata chitarra che dà il via al brano che permette a Fulminacci di esordire al Festival di Sanremo. Filippo Uttinacci è uno dei giovani più apprezzati del panorama cantautorale contemporaneo e benché si senta sempre qualcos'altro, ci sia sempre un senso derivativo, si vede che la strada che sta facendo ha una direzione precisa. Il brano non spicca per particolarità, ma vista dall'altra parte, non cade nel rischio di strafare, mantiene un gusto particolare che la rende assolutamente perfetta per Sanremo, ma anche ottima extrasanremese. Bravo.
Gaia a Sanremo 2021 con "Cuore amaro"
Possiamo dire che ormai il talent non può più essere un pregiudizio? Sì, possiamo. Il pezzo di Gaia è assolutamente uno dei migliori, che impara dall'urban contemporaneo e non è un caso che alla produzione ci siano Giorgio Spedicato (Machweo) e Daniele Dezi, l'Orang3 senza Frenetik. L'ex vincitrice di Amici porta un brano dal sapore Rosalìa, una sorta di prosieguo naturale di Chega che fa subito venir voglia di ballare e di spiaggia, ma senza il peso del "tormentone". Da podio.
Ghemon a Sanremo 2021 con "Momento perfetto"
Perché l'Italia intera non conosce la musica di Ghemon a memoria è uno dei misteri contemporanei. Il cantante di origini irpine è senza dubbio uno degli artisti migliori che abbiamo, alla continua esplorazione di un mondo musicale che in Italia non sono in tanti a seguire. Purtroppo. In Ghemon c'è il sapore rap, c'è il soul, c'è il pop, il funk, c'è la capacità di andare oltre: oltre tutto quello che abbiamo detto prima. Se vi piacerà "Momento perfetto" tornate a riscoprire tutta la sua discografia.
Giò Evan a Sanremo 2021 con "Arnica"
Nessuna intro per Giò Evan che parte subito voce e piano. La paura che potesse riprendere qualcuno delle sue vecchie poesie – alcune non proprio nel gusto di chi scrive – c'era, ma per fortuna si muove con liriche verso altri lidi. Il brano è un pezzo pop, con un arrangiamento che lo accompagna con una serie di archi e l'impressione che potrebbe uscire qualcosa alla Cristicchi. Vista anche l'enorme fanbase che lo accompagna potrebbe essere una sorpresa.
Irama a Sanremo 2021 con "La genesi del suo colore"
Irama è su una spiaggia fin dalle prime note, anche se è il ritornello che porta l'ascoltatore in una discoteca all'aperto. Dardust nella sua versione più danzereccia mette la firma a questa canzone che è scritta per essere l'ennesimo tormentone, questa volta fuori stagione. Peccato che non ci sia il pubblico all'Ariston, perché sarebbe stato divertente vedere l'effetto su di loro. Canzone che si gioca già la palma di hit dell'anno.
La rappresentante di lista a Sanremo 2021 con "Amare"
Fa strano sentire "Amare", avendo ascoltato un po' di quello che La rappresentante di lista ha fatto in carriera. La voglia era senza dubbio quella di non passare senza lasciare un ricordo, e così dopo un attacco in cui la voce di Lucchesi si prende tutto lo spazio, Dardust arriva a metterci un po' di cassa e ritmo. Il brano resta però fermo un po' là, almeno a una primissima impressione. Visto anche il testo sarà interessante riascoltarla con la calma dovuta e, chissà, più in là, ascoltarla anche più nuda, in versione unplugged.
Lo Stato Sociale a Sanremo 2021 con "Combat Pop"
Il ritorno dello Stato Sociale sul palco di Sanremo non passerà inosservato e il loro combat pop si ascolta che è una bellezza. L'aura di Bennato ci accompagnava mentre lo ascoltiamo e nel brano ci sono Lo Stato Sociale a tutto tondo, e soprattutto c'è un bel lavoro sul testo, che è una critica alla contemporaneità e in parte alla direzione capitalistica della nuova musica: "Che senso ha vestirsi da rockstar, fare canzoni pop, per vendere pubblicità?", soprattutto, se poi, come ci spiegano nella vita si può dire di no "alle canzoni d'amore, alle lezioni di stile, alle hit del mese". Sarà un'altra grande festa.
Madame a Sanremo 2021 con "Voce"
L'esordio di Madame ha dentro un po' di cose. C'è il flow della rapper che veste un abito più dark e soprattutto c'è un testo intenso, pregno, supportata dalla firma ancora una volta di Dardust, che questa volta cerca di capitalizzare la gemma che si trova tra le mani. Chissà se sarà capita dal pubblico medio del Festival, ma dubitiamo che a Madame freghi qualcosa in più della sua idea artistica. Quindi bene così.
Malika Ayane a Sanremo 2021 con "Ti piaci così"
Malika Ayane è un certezza di Sanremo e della musica italiana e anche questa volta il sodalizio con Pacifico non delude. La cantante sceglie di andare sul palco dell'Ariston con un pezzo uptempo, di quelli a cui ci ha abituato nel tempo, quelli che ne hanno costruito le fondamenta della sua carriera, fatta di tantissime canzoni bellissime, alcune delle quali presentate proprio a Sanremo. Eleganza, forza, energia, scrittura, insomma c'è tutto.
Maneskin a Sanremo 2021 con "Zitti e buoni"
Se c'è una cosa che si può dire dei Maneskin è che ci credono veramente. Credono al rock'n'roll, credono alla potenza delle chitarre e portano a Sanremo qualcosa che ormai non si ascolta più, almeno in Italia e a quel livello di popolarità. Damiano in grande condizione, che a un certo punto quasi rappa sul loro rock serratissimo. Bella per i Maneskin.
Max Gazzè e la Trifluoperazina a Sanremo 2021 con "Il farmacista"
Pensate a Gazzè che fa Gazzè e avrete questo Gazzè. E anche questa volta ci piace da morire, in questa sua versione da farmacista amante della lingua e degli incastri linguistici tra chitarre, basso e theremin con un testo che ti prende e ti porta in un altro mondo, facendoti dimenticare quel "Ti amo, tu mi ami, ci amiamo, non ci amiamo più" in cui a volte ci si perde in maniera ombelicale ascoltando molta musica contemporanea. E scrive un pezzo che sembra prendere in giro gli stregoni, quelli che hanno una soluzione per tutto e alla fine non risolvono mai niente.
Francesca Michielin e Fedez a Sanremo 2021 con "Chiamami per nome"
L'attesa sulla coppia è senza dubbio enorme e Michielin e Fedez mettono giù un pezzo che in qualche modo prosegue la loro fortunata collaborazione, dividendosi perfettamente quello che sanno fare meglio, con Michielin che si porta sulle spalle la parte più pop, mentre Fedez riprende le ultime cose fatte, soprattutto nella parte rappata piena di autotune. A un primo ascolto manca forse un guizzo, ma sarà interessante vedere cosa sarà sul palco, il brano può solo crescere.
Noemi a Sanremo 2021 con "Glicine"
Veterana ormai del Festival di Sanremo, Noemi sale sul palco dell'Ariston con Glicine, un pezzo pop contemporaneo che non cerca fuochi d'artificio, ma che ha una sua forza, specie nella parte testuale e soprattutto della sua ormai caratteristica voce: "Dentro ti amo e fuori tremo come glicine di notte" canta con le parole di una delle più promettenti cantautrici italiane, Ginevra.
Orietta Berti a Sanremo 2021 con "Quando ti sei innamorato"
Ok, Orietta Berti non si discute. Sembra una canzone uscita da un Sanremo degli anni 60 e sarebbe stato impossibile cercare il contrario. Berti parla al suo pubblico e lo fa onestamente, senza cercare soluzioni troppo giovanilistiche, forse arriva a questo Sanremo quasi come se fosse un'ospite, fuori contesto rispetto al cast, ma forse la volontà di Amadeus era proprio quella di avere un'icona sanremese.
Random a Sanremo con "Torno a te"
Random porta un pezzo che gioca con le sonorità à la Ultimo, in alcuni punti quasi pare che gliel'abbia scritta il cantautore romano e anche nel testo manca un guizzo che possa dare qualche brivido e identità: "E ci perdiamo sempre sul più bello, sfiori il mio viso poi fuggi ridendo, siamo migliaia e migliaia ma non ci troviamo". Vediamo come renderà a un secondo ascolto.
Willy Peyote a Sanremo con "Mai dire mai (La locura)"
La locura di borisiana memoria dà il titolo a questa canzone di Willie Peyote che continua la sua poetica che unisce il rap alla denuncia: occhio la denuncia spesso è un termine ambiguo, ma nel caso del rapper torinese diventa strumento per descrivere l'attualità. Il percorso di un artista in qualche modo circoscrive la sua poetica e "Riapriamo gli stadi ma non teatri né live" e "Siamo schiavi dell'hype, non si vendono più dischi tanto c'è Spotify" danno l'idea di cosa voglia raccontare il brano. A un certo punto, mentre ascoltiamo, un collega si gira e "Cazzo, qua sembra Salmo". Sì, sembra Salmo ma è sempre Willie. Bravo.