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Lazza presenta il Red Bull 64 Bars Live: “Vorrei fare gli stadi internazionali come i Maneskin”

Lazza ha parlato nelle ore precedenti alla sua prima partecipazione al Red Bull 64 Bars Live, con una parentesi sullo stato di salute del rap e del suo amore per Napoli.
A cura di Vincenzo Nasto
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Lazza, Red Bull 64 Bars
Lazza, Red Bull 64 Bars

Mancano poche ore al secondo appuntamento del Red Bull 64 Bars Live di Napoli e i main artist, che saliranno sul palco dalle 20:15. Tra i protagonisti più attesi in piazza Ciro Esposito a Scampia, c'è sicuramente Lazza, alla prima partecipazione, come per Luché. L'autore di Sirio, che ha firmato lo scorso aprile il suo primo episodio, si è raccontato ai microfoni dei giornalisti presenti in conferenza stampa. Tra le dichiarazioni d'intenti sul suo futuro, oltre agli stadi in Italia, un percorso all'estero come quello dei Maneskin: "Vorrei fare un tour internazionale come i Maneskin, sarebbe incredibile suonare al Madison Square Garden".

Lazza: "Ci sono colleghi che usano la musica per far parlare più di loro e insultare qualcun altro"

Dall'amore per Napoli vissuto negli ultimi anni, dove 5mila persone cantano per 15mila, alla sua presenza ai concerti di Gigi D'Alessio, Lazza dedica un pensiero anche al pubblico che arriverà stasera a Scampia, in una cornice che l'ha sorpreso. "È sempre incredibile venire a suonare a Napoli, oggi penso a loro e al fatto che sono abituati a vedere altro". Lazza ritorna anche sullo stato di salute del rap italiano, che ha trovato la sua dimensione migliore, quando è riuscita a collaborare e crescere assieme: "Inizialmente anche mia madre mi diceva di lasciare stare. Adesso abbiamo concerti nei palazzetti e negli stadi. Poi ci sono colleghi miei che usano la musica per far parlare più di loro e insultare qualcun altro".

Lazza: "Sono arrivato a Sanremo con un disco per 20 settimane in classifica, mi sono aperto anche a un altro pubblico"

Sul futuro, Lazza è ritornato alla questione stadio "Adesso il mio obiettivo sono gli stadi, che non sono riuscito ancora a fare in Italia", ma anche sul riconoscimento, da parte degli artisti internazionali, di ciò che è diventato il pubblico italiano: "Basta vedere ciò che è accaduto con Travis Scott o The Weeknd che non sono a riuscito a vedere perché ero in tour". Per chi invece pensava a un cambio di genere per Lazza e su chi potesse pensare a Cenere come una canzone da "meteora", lo stesso Lazza ha risposto: "Io arrivavo a Sanremo con un disco per venti settimane primo in classifica e un tour con centinaia di migliaia di biglietti venduti. Non è cambiato niente, semplicemente mi sono aperto anche a un altro pubblico".

Luché su Salmo: "Capisco il suo punto di vista e credo sarebbe stato difficile"

Anche Luché è intervenuto ai microfoni della stampa, anticipando l'emozione di essere su un palco del genere: "Non vedo l'ora di salire sul palco del genere: il segreto di questo spettacolo è che mette al centro il rap". Un commento è arrivato anche sulla rinuncia di Salmo, dopo le dichiarazioni ufficiali nelle storie Instagram dell'etichetta BFM: "Non sarebbe stato facile perché saremmo stati vicini nel backstage, ma da professionisti saremmo potuti stare lontani, in attesa di un chiarimento che non sappiamo se arriverà. Capisco il suo punto di vista e credo sarebbe stato difficile". In merito invece al joint album con Geolier, Luché rivela che il progetto è a un buon punto: "Siamo al 70/80 % del disco, dobbiamo fare le ultime session per chiuderlo: sta diventando una bomba".

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