L’assassino di John Lennon ha chiesto la libertà vigilata, è la dodicesima volta in 20 anni
Mark David Chapman, l’uomo che l’8 dicembre 1980 uccise John Lennon, ha chiesto la libertà vigilata. Si tratta della dodicesima richiesta avanzata a partire dal 2000. Tutte quelle avanzate fino a oggi sono state negate. L’udienza nella quale si discuterà dell’opportunità di concedere a Chapman la libertà condizionale si terrà la prossima settimana. L’uomo si è già presentato di fronte a una corte incaricata di discutere del suo caso per undici volte. La prima richiesta, nel 2000, fu bocciata così come quelle presentate nel 2002, nel 2004, nel 2006, nel 2008, nel 2010, nel 2012, nel 2014, nel 2016, nel 2018 e nel 2020. Una ogni due anni.
Chi è Mark David Chapman
Ex guardia giurata a Honolulu, Chapman era stato un fan dei Beatles e di John Lennon in particolare. Ossessionato dall’artista, arrivò a sposare una donna americana di origine giapponese che gli ricordava Yoko Ono. La decisione di uccidere l’artista maturò a partire dal momento in cui l’uomo si convinse che Lennon aveva tradito gli ideali della sua generazione.
L’omicidio di John Lennon
L’8 dicembre 1980, Chapman si appostò di fronte all’entrata dell’appartamento di Lennon a Manhattan. Attese che il musicista uscisse di casa prima di avvicinarsi per stringergli la mano e chiedergli un autografo. Chapman restò quindi in attesa per altre 4 ore quando, alle 22.52, vedendo Lennon rientrare insieme alla moglie, lo chiamò per nome e gli esplose contro 5 colpi di pistola. Trasportato d’urgenza in ospedale, fu dichiarato morto alle 23.15. Dopo l’omicidio, Chapman resto immobile sulla scena del crimine, Tirò fuori una copia del libro Il giovane Holden e si mise a leggere fino all’arrivo della polizia. Quando il custode del Dakota, il palazzo all’interno del quale risiedeva Lennon, gli chiese se fosse consapevole di quanto aveva appena fatto, rispose lucidamente: “Sì, ho sparato a John Lennon”. Arrestato, fu accusato di omicidio di secondo grado e condannato a un minimo di 20 anni di carcere fino al massimo dell’ergastolo. Ha terminato di scontare il minimo della sua pena nel 2000. Da quel momento, Chapman richiede la libertà condizionale.
Perché Mark David Chapman ha ucciso John Lennon
Quando, in una celebre intervista, gli fu chiesto il motivo dell’’omicidio, rispose: “Mi sentivo tradito, ma a un livello puramente idealistico. Vagando per le biblioteche di Honolulu mi imbattei in John Lennon: One Day at a Time. Quel libro mi ferì perché mostrava un parassita che viveva la dolce vita in un elegante appartamento di New York. Mi sembrava sbagliato che l'artefice di tutte quelle canzoni di pace, amore e fratellanza potesse essere tanto ricco. La cosa che mi faceva imbestialire di più era che lui avesse sfondato, mentre io no. Eravamo come due treni che correvano l'uno contro l'altro sullo stesso binario. Il suo ‘tutto' e il mio ‘nulla' hanno finito per scontrarsi frontalmente. Nella cieca rabbia e depressione di allora, quella era l'unica via d'uscita. L'unico modo per vedere la luce alla fine del tunnel era ucciderlo”. Yoko Ono ha chiesto che non sia mai scarcerato.