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La Prima Volta di Salmo a San Siro segnata dalla pace con Fedez che lo prende a bottigliate

Salmo si prende il palco di San Siro (primo artista rap italiano solista a farlo): tra la gag con Fedez e l’emozione sul palco per “La prima volta”.
A cura di Vincenzo Nasto
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Salmo a San Siro 2022, foto di Emanuela Giurano
Salmo a San Siro 2022, foto di Emanuela Giurano

Il rap, da solista, portato su uno dei palchi più difficili, e allo stesso tempo più entusiasmanti in Italia: stiamo parlando di Salmo, che nelle scorse ore si è preso San Siro. Quasi 50mila persone, un'atmosfera elettrica sin dalle prime ore del pomeriggio, anche grazie alla presenza di Dj2p e Lazza ad aprire il concerto, per poi evolversi in un concentrato di luci e ombre, un ossimoro che celebra anche le radici del cantante sardo. Come passare da "La canzone nostra" con ospite Blanco (non sarà l'unico della serata) a cantare a cappella "La prima volta", singolo di "The Island Chainsaw Massacre", progetto d'esordio dell'artista. Poi la maschera di Hellvisback, Noyz Narcos, Ensi, Gué, Nitro, ma anche Fedez: i due, più volte arrivati allo scontro social, mettono la parola fine ai dissidi (si fa per dire) con una bella bottigliata finta dietro la nuca di Salmo. Ma Fedez non si ferma qui, perché invece di esibirsi con un brano di "Disumano", cita le barre di Fabri Fibra ne "Il rap nel mio paese": "10 in comunicazione, non uso mai l'inglese, ora faccio un'eccezione: fuck Fedez".

Da La Prima Volta ai singoli di Flop: un viaggio nella carriera di Salmo

Il rap italiano, per la prima volta, si prende il palco di San Siro da solista. Dopo le avventure di J-Ax e Fedez nel 2018, il culmine delle avventure della coppia che da lì a poco si sarebbe rarefatta in una memoria nostalgica. Dopo il successo di "Flop", la produzione Sky "Blocco 181", Salmo sembra chiudere il cerchio, e lo fa in un tempio della musica che vibra. Già dalla prima serata, con la presenza di Lazza, il rap italiano si prende il suo spazio con l'artista che nel 2022 comanda le classifiche: "Sirio" è ancora tra i dischi più venduti. Ma per "chi non si è mai arreso", attendendo anche il passaggio di una pandemia da Covid-19, lo spettacolo principale sale sul palco in maschera, quella mostrata in copertina su "Hellvisback". Un oggetto simbolo di una generazione rap, che anche attraverso il suo apporto, è uscita dalla definizione boom bap del suono, diventando elemento anche di crossover musicali, come la drum ‘n bass. E allora ecco l'entrata: "90 min" e "mic taser": siamo pronti, un atomo è appena esploso. Momenti da History Channel quasi alla fine del concerto, quando partono "Yoko Ono" e "La Prima volta", quando vengono intonate le note di "Disobey" e infine uno dei capolavori della discografia di Salmo: si torna al 2013, a "Midnite" con il singolo "S.A.L.M.O" che chiude anche la scaletta del concerto vero e proprio.

La bottigliata in testa e le urla "Fuck Fedez"

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Non è solo rap, non è solo una cornice distinta: Salmo porta sul palco un paesaggio che ha disegnato negli anni e per cui non è mancata qualche critica, dal pubblico ma anche dai colleghi: basti pensare all'influenza della dubstep (finita precocemente) nel rap italiano e l'unico nome che riusciamo ad associare non può essere che quello del rapper sardo. Non è solo musica, anche perché sul palco sale Fedez, un atto teatrale organizzato fino ai minimi dettagli da Maurizio Pisciottu, alias Salmo. A darcene conferma è la pagina Instagram di Fedez, una cronologia di com'è stata preparata la recita sul palco: dai messaggi sulla proposta della bottigliata in testa a Salmo da parte di Fedez, alle prove nel backstage dello Stadio San Siro. La bottiglia finta, evidente reference anche della passione cinematografica del rapper sardo, diventa il culmine di una gag, che vede entrare Fedez sul palco al termine di "S.A.L.M.O". Con Salmo steso a terra, Fedez sorprende il pubblico, non invocando la voce dello stesso per un singolo di "Disumano", ma citando le barre di Fabri Fibra ne "Il rap nel mio paese": "10 in comunicazione, non uso mai l'inglese, ora faccio un'eccezione: Fuck Fedez". L'autoironia del rapper milanese coinvolge il pubblico, che a più riprese ripete "Fuck Fedez": anche questo significa saper mantenere il palco.

La scaletta del concerto

90 Min
Mic Taser
Stai zitto
Antipatico
Papparapà
Daytona
Criminale
Ricchi e Morti
Giuda
Perdonami
L’alba
Flop
Perdonami
A Dio
Yoko Ono
La prima volta
Russell Crowe
Disobey
Hellvisback
S.A.L.M.O

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