La musica rischia di perdere 350 milioni d’euro: le 10 proposte al Governo per salvare il settore
Il comparto musicale stima di perdere, entro la fine dell'estate, circa 350 milioni di euro, che aumentano a 600 se si conta anche l'indotto. Una perdita economica che toccherà i cantanti, certo, punta dell'iceberg di questo mondo, ma soprattutto migliaia di lavoratori che fanno sì che il settore dei live e non solo si tenga in piedi e contribuisca alla Cultura del nostro Paese. Da giorni, ormai, il settore è in movimento, alla ricerca di qualche soluzione per non morire definitivamente e cercare alternative allo stop totale dei live che si prevede lungo, almeno così come eravamo abituati a fruirlo: c'è chi, per esempio propone il drive in. Il Presidente dell'ISS parlava della probabilità di dover aspettare un vaccino e per questo motivo alcune delle sigle principali del comparto stanno parlando tra di loro per cercare di mettere una pezza per salvare un settore che vale quasi cinque miliardi e dà lavoro a circa 170 mila persone.
Le perdite economiche del settore musicale
Nei giorni scorsi AFI, Anem, Assomusica, FEM, FIMI e PMI hanno sottoscritto un documento che prevede 10 punti per cercare di combattere la crisi e l'hanno inviato al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e ai Ministri dei beni Culturali e dell’Economia, rispettivamente Dario Franceschini e Roberto Gualtieri. Il settore del live è stato uno dei primi a chiudere e sarà uno degli ultimi ad aprire, come ormai recita quello che è diventato un mantra tra gli addetti. Un mantra che non calma per nulla,anzi, mette in agitazione chi si ritrova senza entrate e soprattutto senza prospettive. Allo stop ai live "si sono ben presto aggiunti i danni relativi al mancato versamento dei diritti d’autore e connessi, in relazione alla mancata attività dal vivo e alla chiusura degli esercizi commerciali, discoteche, palestre ed altri luoghi di aggregazione. Il potenziale danno, per gli autori e per gli editori musicali, è stimato da Siae in termini di mancati incassi per diritto d’autore, per il 2020, a causa del lockdown e delle sue conseguenze in circa 200 milioni di euro, una cifra destinata a crescere esponenzialmente" come si legge nel documento che spiega che si pagheranno anche il crollo delle vendite dei cd fisici, e il digitale non può ancora rispondere economicamente a questa crisi.
Le 10 proposte della Musica al Governo
Cosa fare, quindi? Le sigle hanno quindi stilato un documento in dieci punti in cui chiedono:
- Aumento del fondo emergenze (Art. 89, DL Cura Italia) a 200 milioni ed elaborazione di criteri oggettivi per la ripartizione del Fondo Emergenze di cui all'art. 89 per i settori culturali colpiti dalla pandemia
- Un contributo a fondo perduto per i mesi perduti a causa del lockdown alle imprese musicali.
- Sospensione di tasse e contributi per le industrie del settore musica per l'esercizio 2020, posticipando le contribuzioni con un meccanismo di rateizzazione pluriennale.
- Estensione della durata dei voucher da 12 a minimo 18 mesi per i concerti annullati (art. 88 DL Cura Italia).
- Creazione di un bonus cultura per le famiglie (estendendo l'attuale bonus per i diciottenni). L'estensione del tax credit per le produzioni musicali, oggi previsto solo per l'opera prima, seconda e terza a tutte le produzioni, così come avviene nel cinema.
- IVA al 4% per la musica e lo spettacolo, così come avviene per i libri.
- L'annunciato reddito di emergenza deve coinvolgere anche figure anomale, contratti a chiamata e precari vari, del settore dello spettacolo ad oggi non ricompresi nell'articolo 38 relativo all'indennità ai lavoratori dello spettacolo, articolo che ha introdotto troppe variabili che esclude moltissimi lavoratori.
- Revisione delle pendenze erariali per gli organizzatori di spettacoli dal vivo per appianare tutte le asimmetrie nell'applicazione dell'IVA sugli spettacoli dal vivo
- Apertura di un tavolo tecnico di confronto con il Comitato tecnico-scientifico e la Task Force presieduta dal Dott. Colao con la presenza di una rappresentanza delle Associazioni in grado di fornire indicazioni sugli strumenti di controllo e prevenzione da adottare in futuro alla ripresa delle attività live.
- Certezza sui tempi per la ripresa delle attività ai f ini di una efficace programmazione dei lavori.