La musica cambia, ma Mtv resta sempre un punto di riferimento
Mtv continua a presidiare l'immenso mondo della musica italiana e mondiale e la serata di sabato scorso, quando si sono tenuti gli Mtv Awards 2014, ne è un esempio, nonostante la rivoluzione che ha colpito il mondo dei video musicali, che dopo anni in cui sono cresciuti (e nati) proprio grazie a Mtv, man mano sono emigrati sulla rete, portando il canale ex tematico ad affrontare un cambiamento epocale. Ma il brand Mtv è ormai così fermo nella mente di tutti i ragazzi – non solo gli adolescenti degli anni 80 e 90 – e negli artisti, da far sì che una serata ad hoc, dedicata ai suoi Awards, possa portare ancora decine di migliaia di ragazzi al Parco delle Cascine a Firenze per ascoltare alcuni tra gli artisti più in voga del momento, e i brani – come ha specificato Luca De Gennaro, vice presidente talent and music – che si candidano a essere i tormentoni dell'estate 2014. La scelta, ovviamente, è stata ben pensata, creando un mix interessante tra giovani talenti e artisti ormai navigati, con un occhio importante al rap, a cui la rete è sempre stata molto attenta (basti pensare alla trasmissione "Club Privé – Ti presento i Dogo" dedicata alla storia dei Club Dogo, la band formata da Jake La Furia, Gué Pequeno e Don Joe, oppure "Mtv Split", il programma incentrato sulle battaglie di freestyle su diversi temi di attualità, condotto da Marracash). Ovviamente sul palco delle Cascine anche altri protagonisti della rete: da Pif, autore del fortunato "Il Testimone" e Carlotta Ferlito, protagonista del docu-reality "Ginnaste – Vite parallele".
Circa trentamila persone sono accorse fin dal mattino – c'erano ragazzi arrivati fin dall'alba – per applaudire i propri idoli. I rapper innanzitutto, con i Dogo, da poco usciti col singolo "Weekend", ma anche Emis Killa, autore di quello che è, ad oggi, il tormentone di questo inizio estate, "Maracanà", sigla dei programmi mondiali di Sky e pigliatutto se si parla di visualizzazioni su YouTube, o il campano Rocco Hunt e Moreno, che ha sfoggiato la sua nuova acconciatura rasata. Non poteva, la rete che ha lanciato e seguito molti dei trend musicali mondiali degli ultimi 30 anni – ricordate gli Unplugged? Giusto per citarne uno -, non dar spazio a un genere che se da qualche anno è sempre più al di fuori di un contesto prettamente underground, solo l'anno scorso ha fatto il botto in classifica, grazie ad autori come Fedez, Moreno e Emis Killa, appunto, e che quest'anno continua a mietere successi, fin dal successo di Rocco Hunt a Sanremo. A Firenze erano i rapper, quindi, alcuni dei protagonisti più attesi. Con loro sul palco, come dicevamo, una varietà di personaggi: c'erano Francesco Renga e Giorgia – che si è aggiudicata il Premio alla carriera – a rappresentare la grande musica leggera italiana e Noemi tra le nuove leve che maggiormente in questi anni è riuscita a mantenere il successo ottenuto dai talent. E proprio i talent sono uno dei fenomeni di questi ultimi anni che è impossibile tener fuori quando si parla di musica di massa e con cui anche personaggi più lontani da quel mondo devono fare i conti come ci ricorda Emis Killa, che in un'intervista a Fanpage spiega come lui vada lì solo come ospite gangsta.
E i rappresentanti, sul palco fiorentino, non erano pochi. Oltre al già citato Moreno, vincitore dell'edizione 2013 di "Amici" e l'artista con più settimane al n. 1 della classifica Fimi dello scorso anno con "Stecca", c'erano, infatti, anche Michele Bravi, vincitore dell'edizione dello scorso anno di "X Factor" fino a quello che in base a un nostro piccolo sondaggio tra i ragazzi delle prime file era la band più attesa: i Dear Jack. La band guidata da Alessio Barnabei è stata la rivelazione della serata, almeno stando al successo tra i ragazzi – la cui media età era molto bassa – e dai cartelloni a loro dedicati e nonostante dietro al palco qualcuno si chiedesse chi fossero quei cinque ragazzi armati di strumenti in spalla. La band è stata annunciata dopo l'ufficializzazione del cast, visto che Mtv non ha voluto fare a meno di questo incredibile fenomeno mediatico che in poco tempo ha conquistato non pochi successi, a partire dal disco di platino e dalla prima posizione ottenuta mentre ancora erano in gara per vincere l'ultima edizione del talent condotto da Maria De Filippi (battuti, in finale, da Deborah Iurato, che però sul palco non s'è vista, a conferma del fatto che a volte il secondo posto non è poi così male).
Vanno bene il rap e anche i talent e ovviamente le storiche bandiere della musica italiana, ma un plauso va anche per la scelta di far suonare in finale di serata uno dei giovani cantautori italiani più promettenti. Diodato non è uscito da nessun talent, ma con tanta fatica è riuscito prima a pubblicare un bell'album "E forse sono pazzo", poi farsi notare a Sanremo, dove ha partecipato nella categoria "Nuove proposte" e poi diventare l'ospite musicale fisso di "Che tempo che fa", il programma di Fabio Fazio in cui, ogni domenica, rivisitava alcuni dei pezzi più belli del cantautorato italiani.
Insomma, nonostante tutti i cambiamenti che stanno avvenendo, Mtv ci tiene a confermarsi leader nell'osservazione del fenomeno legato al mondo della musica, riuscendo a far convivere, in una serata che riassume una stagione intera, le diverse anime che caratterizzano la musica popolare che ci circonda e gettando le basi per quello che sarà il futuro di una rete che si è trovata a confrontarsi con mutamenti importanti e l'avvento della rete, riuscendo a rigenerarsi, espandersi ed espandere i propri interessi, ma mantenendo il punto su quello che è stato ed in parte è ancora il proprio cavallo di battaglia: la musica. Anche perché se dite Mtv, la prima cosa che viene in mente sono le migliaia di video che ci hanno cresciuto e le scoperte musicali che senza di lei probabilmente non avremmo mai fatto.