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La Milano Fashion Week e il rap italiano: da Ghali stilista alle feste social di Fedez

Siamo arrivati all’edizione 2021 della Milano Fashion Week, e i protagonisti sembrano essere anche i rapper italiani, che per la prima volta si prendono le passerelle da stilisti. La storia della prima serata della manifestazione, affidata a Ghali e alla presentazione della sua capsule collection per Benetton, è solo l’ultimo passo del mondo urbano nel panorama high-fashion internazionale.
A cura di Vincenzo Nasto
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Un evento che pone Milano al centro del mondo della moda è anche l'occasione per vedere come il mondo urban, soprattutto quello hip hop, è diventato uno dei temi fondamentali nello sviluppo di una nuova moda, non solo streetwear. Stiamo parlando della Milano Fashion Week, rassegna che ha visto protagonisti i più grandi nomi della moda, attraverso sfilate ed eventi privati, ma anche artisti della scena hip hop. Un'interazione che sembra appartenere anche al nuovo livello estetico della scena hip hop nazionale, sempre più attenta all'estetica del personaggio, al punto da diventare un processo di rimodellamento culturale, anche attraverso la rinascita dello streetwear. Durante quest'ultima edizione, infatti, alcuni dei nomi più grandi nell'ambiente si sono fatti strada, su tutti Ghali e Fedez, per due motivi ipoteticamente distanti, ma che stanno avendo lo stesso seguito tra i fan. Se da una parte Ghali ha aperto l'edizione con la presentazione della sua capsule collection con Benetton, a cui hanno assistito alcuni dei giovani artisti italiani, tra cui Anna Pepe, Fedez è invece stato il protagonista degli eventi privati, in cui ha presenziato con sua moglie Chiara Ferragni. Ma non solo, perché abbiamo potuto scorgere anche Madame, ospite del White, senza dimenticare negli anni passati la presenza di Tedua, Sfera Ebbasta, e ancora indietro nel tempo quella della leggenda americana Tupac, atterrato nel 1996 a Milano per accompagnare sulla passerella Donatella Versace.

La capsule collection di Ghali e l'apertura della Milano Fashion Week

La moda e la musica, un rapporto che sempre di più nel nuovo millennio si è andato a consolidare, soprattutto con la crescita esponenziale del movimento urban, che ha regalato la possibilità ad alcuni artisti della scena hip hop internazionale di lasciare la propria traccia nel mondo mid e high fashion. Basti pensare a come Kanye West abbia riscritto alcuni dei principi dello streetwear grazie alla collezione "Yeezy" con Adidas: ma non è stato il solo, con la coppia Rihanna e Asap Rocky diventati negli anni scorsi i primi artisti neri a firmare con Dior. Ma quando si parla di moda, soprattutto in questo periodo dell'anno, si parla anche di Milano e della Fashion Week che sta riempiendo gli eventi privati nel capoluogo lombardo, che ha visto arrivare i marchi più prestigiosi del fashion internazionale. In questa settimana è stato possibile osservare come il mondo urban italiano si stia facendo sempre più strada nella moda italiana, non più come modelli da esposizione, ma anche come stilisti. La figura di Ghali, scelto come icona per la costruzione di una capsule collection di Benetton, è l'ennesima riprova di come lo streetwear sia diventato il mercato su cui investire, anche per i grandi marchi. L'evento per la presentazione degli abiti, che ha aperto anche l'edizione annuale della Milano Fashion Week, è stata anche l'occasione per vedere alcuni dei più giovani artisti esporsi al mondo della moda, tra cui anche Anna Pepe.

La presenza di Fedez e l'evoluzione dei marchi negli anni con Tedua e Sfera Ebbasta

Non solo sfilate, ma anche eventi privati in cui si raccolgono alcune delle personalità più importanti dello spettacolo: uno squarcio su quel mondo ci è stato regalato da Fedez, in compagnia di sua moglie, l'imprenditrice Chiara Ferragni. La vicinanza del rapper al mondo della moda sta diventando sempre più assiduo, anche grazie al rapporto con l'universo fashion di Ferragni, icona unica ed esponente tra le più rilevanti in Italia. Ma non solo, perché quest'anno è stato anche il turno di Madame, che è stata il volto e la voce della presentazione del White, dopo esser stata una delle testimonial più rilevanti di Dior sul palco del Festival di Sanremo 2021. Negli ultimi quattro anni le porte sembrano essersi spalancate, soprattutto per gli artisti italiani, come Tedua e Sfera Ebbasta. Se per il primo la collaborazione con Dolce e Gabbana, partita nel 2017, continua attualmente, con il rapper genovese tra i riferimenti principali per il marchio italiano, quell'anno è stato fondamentale anche per vedere l'arrivo di Sfera Ebbasta nel mondo della moda, grazie all'amico Marcelo Bourlon e i suoi capi d'abbigliamento. Negli anni successivi, il rapper di Cinisello ha presentato una linea d'abbigliamento, che prende il nome della sua etichetta discografica "Bhmg", distribuita per adesso solamente in Italia.

L'arrivo di Tupac a Milano nel 1996 e il ricordo di Donatella Versace

Tornando indietro nel tempo, alcune tra le firme più importanti della moda internazionale, hanno voluto affiancare il proprio nome agli artisti del momento, soprattutto della scena urban. Uno dei momenti più iconici sicuramente è la sfilata finale di Donatella Versace alla Milano Fashion Week del 1996, quando assieme a lei sul palco apparve la leggenda dell'hip hop americano Tupac. In un'intervista al portale americano Hypebeast, la donna ha raccontato dell'innovazione del brand, che per primo riuscì a capire il potenziale dell'immagine urban anche nelle grandi firme: "Ricordo quando Gianni era vivo, doveva essere forse il '96, e abbiamo portato Tupac a Milano. Allora nessuno nella moda lavorava con artisti neri. Nessuno lavorava con i rapper. Non era affatto inclusivo. Ma l'abbiamo fatto esibire per noi durante uno spettacolo maschile. Ho sempre amato la musica rap e ho sempre pensato che la comunità fosse così importante. Quella cultura era importante. Quel dolore che stava attraversando la cultura arrivava diretta al pubblico perché non erano accettati. Dopo Tupac ci sono stati Puff Daddy, i Migos e 2 Chainz, ma anche Skepta. Fino a ora è stato così per tutte le generazioni. Non me ne sono persa una".

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