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La ‘Malaterra’ di Gigi D’Alessio: un progetto che non convince fin dalle basi

Tra pochi giorni uscirà ‘Malaterra’, prossimo album di Gigi D’Alessio che rientra in un progetto più ampio di valorizzazione del territorio. Quanto però l’idea di fondo si sposi col contesto artistico lascia un po’ a desiderare, così come il primo singolo di lancio.
A cura di Francesco Raiola
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"Gigi D'Alessio è tra gli interpreti della musica napoletana più conosciuti ed apprezzati al mondo" dice la cartella stampa presentando ‘Malaterra' il prossimo disco di Gigi D'Alessio. E, checché ne pensi chiunque segua la musica, l'affermazione non si può negare. Partendo dal presupposto che la musica italiana all'estero, a parte piccole sacche di resistenza – di generi (pop opera) o Paesi (Est Europa) -, non ha un grande appeal, Gigi D'Alessio ha saputo prendersi il suo spazio, con collaborazioni mirate, come quella con Lara Fabian, che gli hanno permesso buoni risultati in Francia e con campagne mirate che gli hanno permesso di prendersi la testa della classifica World di Billboard, là dove non è arrivato neanche il fenomeno belga Stromae.

Vittima di accuse che lo colgono da più parti e bersagli dell'ironia di una parte della rete, D'Alessio ha sempre guardato avanti, mostrandosi come uno dei nuovi baluardi della musica napoletana nel mondo. E Malaterra, l'album che uscirà il 16 ottobre – parzialmente finanziato con fondi Europei stanziati dalla Regione Campania (decisi dall'ex presidente Stefano Caldoro) – rientra all'interno di una costruzione d'immagine (che il termine ‘costruzione' non abbia alcuna valenza negativa sarebbe anche inutile sottolinearlo) che ormai porta avanti da tempo.

Riscoperta delle radici: la differenza con Massimo Ranieri

Ora c'è da capire solo come avviene questa rilettura e questa opera di riproposizione dell'opera napoletana che D'Alessio ha scelto. La versione à la Santana, arricchita dalla chitarra di Michael Thompson, di ‘O Sarracino, capolavoro di Renato Carosone e classico del repertorio partenopeo, lascia quanto meno a desiderare. L'inizio, ce lo permetta, non è dei più entusiasmanti, ma aspettiamo di ascoltare l'intero album per capire quale idea c'è alla base. Perché non basta rifare i classici – qua mescolati con alcuni successi del cantante -, ma alle spalle ci vuole un'idea complessiva. Quella, per intenderci, che da tempo ha Massimo Ranieri, che pochi giorni fa è uscito con ‘Malìa – Napoli 1950-1960‘, disco che ripercorre in chiave jazz chicche del periodo e lo fa mettendosi nelle mani di 5 grandi jazzisti e di Mauro Pagani che ancora una volta lo accompagna nella produzione del disco.

Le collaborazioni di Malaterra

Sono due progetti diversi, certo, rivolti a pubblici diversi, ma essendo usciti a poca distanza l'uno dall'altro è difficile non averli entrambi nelle orecchie. Ma mentre Ranieri ha voluto affidarsi a Enrico Rava, Stefano Di Battista, Rita Marcotulli, Stefano Bagnoli e Riccardo Fioravanti, D'Alessio, ovviamente, pesca in acque più sue, unendo compagni di strada di diversa estrazione, ma tutti con un appeal verso il pubblico più giovane (compreso il Morandi idolo di Facebook). Quanto, però, Bianca Atzei o Briga potranno dare artisticamente all'album non è complesso saperlo e dà l'idea complessiva del pubblico che vuole raggiungere.

La suggestione di questo progetto – si legge ancora nella presentazione -, è quella di portare Napoli e la "Campania SiCura" nel mondo attraverso la rivisitazione fatta da Gigi D'Alessio, dei grandi classici napoletani ri – arrangiati in chiave moderna che si fonderà con il repertorio di maggiore successo dell'artista, in un contesto personalizzato ed in un percorso narrativo ed emotivo capace di portare il significato ed il valore dei simboli positivi campani al pubblico internazionale.

Sarà un successo per il pubblico che lo ama ma difficilmente avvicinerà chi nutre diffidenza atavica nei suoi confronti che rivisitazioni come ‘O Sarracino non aiuteranno a scardinare. Ma forse ci sbagliamo, in effetti, anni fa chi avrebbe potuto immaginare una rivalutazione artistica di Nino D'Angelo (che, però, si è rimesso in gioco completamente).

La tracklist di ‘Malaterra'

1) ’O SARRACINO (Testo Nisa/Musica Carosone) – con Michael Thompson
2) GUAGLIONE (Testo Salerno/musica Fucilli) – con Briga
3) VASEME (testo e musica D’Alessio) – con Valentina Stella
4) E’ COSA E’ NIENTE (testo e musica D’Alessio)
5) IO MAMMETA E TU (Testo Razzapaglia, musica D. Modugno) – con Chris Botti
6) O’ CORE E NA FEMMINA (Testo e musica D’Alessio) – con Anna Tatangelo
7) SI NUN TENESSE A TE (Testo e Musica D’Alessio)
8) O’ SURDATO ‘NNAMURATO (Testo Califano/Musica Canino)
9) A CITTA’ E PULECENELLA (Testo e Musica Mattone) – con Dear Jack
10) ’NA SERA ‘E MAGGIO (Testo Pisano/Musica Cioffi) – con Gianni Morandi
11) INDIFFERENTEMENTE (Testo Martucci/Musica Mazzocco)
12) TORNA A SURRIENTO (Testo e Musica G. De Curtis) – con Bianca Atzei
13) MALATERRA (Testo e Musica D’Alessio)
14) MALATERRA STRUMENTALE (Testo e Musica D’Alessio)

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