La madre di Michael Jackson al processo: “Mio figlio era malato”
Il lungo processo al termine del quale saranno chiarite le responsabilità per la morte di Michael Jackson e che vede scontrarsi la AEG Live, il colosso che si è occupato della promozione del suo ultimo tour (che secondo Arthur Erk, ragioniere della famiglia del musicista avrebbe potuto fruttare un miliardo di dollari) e la famiglia Jackson. Dopo le testimonianze del figlio Prince secondo il quale "Il padre era disperato" anche a causa delle pressioni dell'agente pubblicitario in virtù del tour che sarebbe partito qualche giorno prima della tragica morte, a salire sul banco dei testimoni è stata la 83 enne Katherine, attuale tutrice legale dei figli del Re del Pop.
L'affondo della madre di Michael Jackson è diretto alla AEG, rea di aver assunto il dott. Conrad Murray e di aver fatto pressioni sul quest'ultimo affinché affermasse che il Re del Pop fosse in buona salute. Murray è attualmente accusato di aver causato la morte di Michael attraverso le iniezioni di propofol: il potente anestetico gli fu somministrato per aiutarlo a dormire visto che, come spuntato da questo processo, Jackson non dormiva da ben 60 giorni e secondo alcuni sarebbe morto lo stesso di lì a poco. Al processo per la morte di Michael Jackson, Katherine ha sostenuto che suo figlio fosse una persona malata e avrebbe dovuto ricevere le cure necessarie che però sono venute a mancare. La donna ha infatti dichiarato:
È dura essere seduta qui in questa Corte e dover ascoltare tutte queste cose. Mio figlio era malato e nessuno ha cercato di aiutarlo. Molte delle cose che sono state dette non sono la verità e lui non è qui a poter parlare per difendere se stesso.
"Mio figlio aveva bisogno di un altro dottore" – Katherine, stando alle fonti di TMZ, ha anche affermato che non ha mai visto di buon grado la presenza del dott. Murray, giudicato inadeguato sin da subito. A suo dire avrebbe pensato immediatamente che non fosse la persona giusta che potesse prendersi cura del figlio ed è esplosa in aula affermando: "Mio figlio aveva bisogno di un altro dottore".