L’ex amante di George Michael: “Prendeva una droga per fare sesso, anche prima di morire”
Anche Paul Stag si aggiunge al coro di amici, ex amanti e persone vicine convinte che la morte di George Michael sia stata provocata dalla droga. Intervistato da “The Sun”, l’uomo ha raccontato che l’artista non avrebbe mai smesso di assumere un particolare tipo di sostanza stupefacente, chiamata “Liquid G”. Stag è un escort che sarebbe stato l’amante di Michael per 9 anni, fino al 2013. La sostanza in questione è una speciale droga afrodisiaca, utilizzata per migliorare le proprie prestazioni sessuali. È nota anche come Chems e GHB. A distanza di qualche mese dalla scomparsa dell’artista, Stag racconta di avergli procurato lui stesso la droga:
George era pazzo del Liquid G, ne apprezzava molto gli effetti. Sono sicuro al 100% che l’abbia preso anche alla vigilia di Natale, poche ore prima della sua morte. Era un uomo incredibilmente attivo sotto il profilo sessuale. Nella sua mente i farmaci erano associati al sesso, e il sesso alla droga. Sono convinto che non abbia mai smesso di assumerlo fino al momento della sua morte.
L’autopsia praticata sul corpo del cantante non è stata sufficiente a individuare con certezza la causa della morte. Ulteriori test tossicologici condotti sulla salma dovrebbero fare luce sulla questione.
Chi è Paul Stag
Paul Stag, oggi 48enne, sarebbe stato a lungo l’amante di Michael. Si sarebbero conosciuti nel 2004, grazie a un annuncio inserito su una rivista specializzata in relazioni gay. Si sarebbero frequentati per 9 anni, e sarebbe stato lui a procurargli quel particolare tipo di droga. Paul sostiene che, data la dipendenza di Michael, temeva per la sicurezza del divo se lo avesse costretto ad acquistarla da un’altra parte.
Stag – la cui relazione con Michael sarebbe terminata qualche tempo dopo il primo incontro tra il divo e Fadi Fawaz – racconta nei dettagli il suo rapporto con il divo. Aggiunge che Michael utilizzava la parola in codice “champagne” per chiedergli di rimpinguare le sue scorte:
Ho trascorso con lui molte notti e l’ho visto crollare in tantissime occasioni. Una volta dovetti perfino cacciarlo da casa mia. Mi ha chiesto di procurargli quella droga per 300, 400, 500 volte. Mi contattava come e quando voleva. In alcuni casi anche due volte a settimane, altre volte trascorrevano settimane tra una chiamata e l’altra a causa del suo lavoro. Gli piaceva che il liquido gli fosse consegnato all’interno di piccole bottiglie rosa. Successivamente ne riversava il contenuto dentro alcune bottiglie di shampoo. Ero io stesso a procurargliele perché sapevo che, se non lo avessi fatto io, si sarebbe rivolto a qualcun altro. E non tutti potevano essere sicuri o affidabili come me.
Infine conclude: “Non riesco a ricordare nemmeno un’occasione in cui mi sia capitato di fare sesso con lui che non fosse mentre era sotto l’effetto di Chems”. A sostegno della sua tesi, Stag ha consegnato al Sunday alcuni sms scambiati con Michael che proverebbero le continue richieste di “champagne” da parte del divo.