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L’eclettico Avishai Cohen al Roma Jazz festival

In occasione del Roma Jazz festival il bassista, accompagnato da un complesso strumentale, farà ascoltare il risultato di una commistione di generi culturali che rispecchiano le sue origini: da quelle ebraiche a quelle ladine e ispaniche. Cohen accompagnerà le letture di Paolo Calabresi.
A cura di A. P.
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Domenica, all'Auditorium Parco della Musica, in Sala Petrassi, sarà il momento di uno dei più autorevoli bassisti del mondo: Avishai Cohen, musicista che ha debuttato in carriera al fianco di Chick Corea, per poi dare vita a differenti progetti musicali, in qualche modo assemblaggio delle sue variegate origini culturali: principalmente quella ebraica, condizionata dalle sue radici israeliane, commista a quella spagnola e ladina, il che conferisce il background jazz di cui l'artista è dotato.

Il lavoro che porta a Roma è proprio la risultante di questi fattori, uniti insieme, l'Avishai Cohen Strings Project fonde due mondi, ovvero il tappeto di musica classica da camera e il jazz. Un quartetto d'archi e l'oboe, uniti chiaramente alla ritmica dello strumento di Avishai, permettono un viaggio che parte dalle canzoni israeliane per arrivare alle musiche argentine.

Come spesso è accaduto durante la manifestazione, il jazz non si declina solo nella sua accezione strettamente musicale, ma l'espressione letteraria è colonna portante di tutta la manifestazione. Avishai accompagnerà le letture di Paolo Calabresi tratte dal libro "Il gioco preferito", noto testo di di Leonard Cohen, tra i più grandi cantautori americani che mostra, in questo caso, anche un grandissimo talento scrittorio. L'appuntamento, come per tutte le altre serate di questo Roma Jazz Festival, è per le 21.

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