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Irama: “Mostro le mie ‘Crepe’ con orgoglio, voglio sorprendere con suoni nuovi”

Irama, con le sue vittorie e con le cadute, racchiuso nel nuovo Ep intitolato “Crepe”. Il nuovo progetto musicale rilasciato lo scorso 28 agosto racchiude sette singoli, tra cui anche le ultime due hit dell’estate: Mediterranea, anche con la versione latin in collaborazione di De La Ghetto, e Arrogante.
A cura di Vincenzo Nasto
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Irama, con le sue vittorie e con le cadute, racchiuso nel nuovo Ep "Crepe" che ha esordito in testa alla classifica FIMI degli album più venduti della settimana. Il nuovo progetto musicale pubblicato lo scorso 28 agosto racchiude sette singoli, tra cui anche le ultime due hit dell'estate: "Mediterranea", anche con la versione latin in collaborazione di De La Ghetto, e "Arrogante". Un successo incredibile per l'artista carrarese, dopo le partecipazioni negli anni passati ad Amici e Sanremo, raggiunto attraverso le proprie crepe. Come nella copertina, dove ha preso ispirazione dalla pratica del kintsugi: "L'ho scoperta informandomi, vedendo riassemblare oggetti rotti con oro e argento per darne maggior valore. Lo stesso ho voluto fare con questo lavoro, mostrando tutti i lati della medaglia, con orgoglio".

Un album con tante anime

Prima della pubblicazione, in molti si chiedevano che tipo di progetto avrebbe pubblicato Irama: "Crepe è un lavoro che ha tanti mondi dentro, che si concentra molto sul lato latin perché adesso è quello che sento più vicino. Amo spaziare in altri suoni e altri mondi". Questo progetto respira la sua anima più latina nel singolo "Mediterranea", certificato doppio platino con più di 60 milioni di ascolti su Spotify: "Il successo di Mediterranea è dovuto al suo essere una canzone sincera e leggera, nata in un momento di grande difficoltà ma in cui già si incominciava ad intravedere la luce in fondo alla galleria".

Il viaggio per la scoperta di nuovi suoni

Per quanto riguarda la scelta di privilegiare la forma dell'Ep a quello di un album ufficiale, Irama ha spiegato: "La settorizzazione dell'arte è folle, perché raggiunge la sua forma più alta quando è libera. Penso ad artisti come Prince e i Queen, non sapevi cosa aspettarti dai loro dischi. Per me questa è la forma di arte più elevata". La natura ibrida di Irama lo ha portato a doversi confrontare con più suoni, un elemento che secondo l'artista è indispensabile per la propria musica: "Quando ero più piccolo suonavo in strada con amici e magari nelle cuffie avevo Steven Tyler degli Aerosmith. Il mio sogno è conoscere più suoni, magari viaggiare per il mondo e rubare, sempre in maniera positiva, suoni di varie culture".

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