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In Europa c’è la crisi? Metallica e Red Hot anticipano il tour

«Nei prossimi anni, il dollaro diventerà più forte e l’euro più debole. E perciò voglio che i ragazzi facciano il tour ora, perché saranno più redditizi per noi», ha affermato candidamente il manager delle due band californiane, dando prova dei timori nei confronti del futuro di Eurolandia.
A cura di Biagio Chiariello
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i problemi di eurolandia spingono il manager delle due band a questa decisione

La ventilata crisi che sta investendo Eurolandia, coinvolge in qualche modo anche l'universo della musica live. Secondo quanto rivelato in un'intervista al Wall Street Journal da Cliff Burnstein, manager di Metallica e Red Hot Chili Peppers, le due band californiane sarebbero intenzionate ad anticipare la tranche europea del loro tour mondiale al prossimo anno, invece che nel 2013 come originariamente previsto, anteponendola a quella americana. Il motivo? Non un improvviso impeto nostalgico verso i lidi tedeschi, francesi o italiani (dove Hetfield & c. si sono esibiti in estate nell'ambito del Big Four, e dove si esibiranno nel weekend, tra Torino e Milano, Flea e Anthony Kiedis), ma il timore di una più che presunta svalutazione della moneta unica europea, per gli arcinoti problemi del debito pubblico. In altre parole gli organizzatori delle tappe in giro per il Vecchio Continente di Metallica e RHCP sarebbero quantomeno in difficoltà nel pagare i ricchi cache che le due band richiedono per i loro concerti.

«Non sono un economista, ma ho un diploma e la cosa può aiutare. Bisogna chiedersi qual è il momento migliore per fare cosa, quando e dove», ha spiegato Burnstein al WSJ. «Siamo un’esportazione degli Stati Uniti come la  Coca-Cola.Cerchiamo il miglior mercato dove andare», ha affermato senza peli sulla lingua il manager dei due gruppi.

Anthony Kiedis, Flea

A ben vedere il ragionamento di Burnstein è giusto. Al giorno d'oggi i maggiori guadagni (circa il 75%) delle band internazionali risultano dalle attività dal vivo, dato il crollo delle vendite dei dischi. Per cui, anche considerando lo stile di vita dei proprio assistiti («case e auto lussuose, famiglie allargate da mantenere»), gli appuntamenti sui palco diventano il pane quotidiano.

Una vera e propria impresa i Metallica. Otto mesi prima che i Four Horsemen si esibiscano al Rock Im Park e al Rock Am Ring in Germania, Burnstein sta già pensando se gli convenga di più un pagamento in euro, in dollari o addirittura una combinazione delle due valute.

«Nei prossimi anni, il dollaro diventerà più forte e l’euro più debole. E perciò voglio che i ragazzi facciano il tour ora, perché saranno più redditizi per noi». A tal proposito Bunstein sta analizzando i Paesi in cui la moneta si sta rafforzando nei confronti di euro e dollaro. «Sto dando un'occhiata all'Indonesia», dove la rupia nel 2012 sarà probabilmente in rialzo.

Ma Burnstein una cosa non l'ha considerata: gli stessi Metallica e Red Hot sono stati colpiti dalla crisi. Non la crisi economica, bensì quella musicale. Ascoltare per credere. I rispettivi ultimi album valgono più di mille parole.

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