Il tapping non l’ha inventato Van Halen, ma un radiologo di Roma nel 1965 (VIDEO)
Studi Rai, 1965. Arnoldo Foà presenta "Chitarra Amore Mio" e l'ospite musicista del giorno si chiama Vittorio Camardese, un radiologo di Roma che si presenta come musicista e autodidatta. Mentre la calda voce di Arnoldo Foà presenta l'ospite, dalle forme di cortesia ormai dimenticate ("Ho chiesto il permesso al primario dell'ospedale per venire qui", dirà al presentatore), viene spiegato che Camardese ha una tecnica del tutto nuova di suonare la chitarra, sperimentata in anni di esercizi da autodidatta.
Io anziché pizzicare la chitarra, la percuoto.
Un mambo ed uno standard jazz eseguito con la tecnica del tapping che lascia a bocca asciutta. Eddie Van Halen è considerato, erroneamente, il padre del tapping, perché con lui questa tecnica divenne estremamente popolare. L'uso di questa tecnica nel rock era stato già fatto da Steve Hackett dei Genesis nel 1971, nel brano "The Musical Box". Il primissimo risale addirittura a Nicolò Paganini, intanto però l'America osanna, a quasi 50 anni di distanza, questo sorprendente radiologo di Roma che negli studi di Arnoldo Foà, diede davvero spettacolo.