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Festival di Sanremo 2020

Il significato di Vado al massimo, la canzone di Vasco Rossi a Sanremo 1982

A Sanremo 1982 Vasco Rossi si presenta con un brano che diventerà iconico, ovvero “Vado al massimo”. Il singolo che introdurrà l’album omonimo racconta proprio la necessità di spingersi oltre i propri limiti, calcando l’anima pienamente rock del cantante di Zocca. Nella serata dedicata ai duetti, a Sanremo 2020, la canteranno Junior Cally e Viito.
A cura di Ilaria Costabile
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Un mito della musica italiana come Vasco Rossi ha più volte calcato il palcoscenico del Teatro Ariston, con pezzi che seppur non vincenti sono ancora tra i più ascoltati di sempre. Uno di questi è "Vado al massimo", proposto a Sanremo nel 1982. La canzone è una presa in giro nei confronti dei giornalisti che avevano criticato lungamente il rocker; nello specifico, il brano si rivolge a Nantas Salvalaggio, che lo aveva accusato di essere sostanzialmente nient'altro che un drogato.
A riproporre il brano, nella serata dedicata ai duetti nella 70esima edizione del Festival della canzone italiana, saranno Junior Cally e Viito, che si esibiranno per la prima volta insieme nella kermesse canora più famosa d'Italia.

Vasco Rossi a Sanremo 1982

Autore sia della musica che delle parole, come per la maggior parte dei suoi brani, Vasco Rossi propone questo inedito che ha dato anche il nome all'album pubblicato proprio nel 1982, ovvero "Vado al massimo". Il rocker di Zocca arriva in finale con questo brano che esalta il pubblico sanremese, nonostante la canzone non ricalchi perfettamente il clima romantico e pacato della competizione.

Il testo di Vado al massimo

Vado al massimo
Vado al massimo
Vado al massimo
Vado a gonfie vele
A gonfie vele
A gonfie vele

Voglio proprio vedere
E voglio proprio vedere
Sì, e voglio proprio vedere
Come va a finire

(Ahi, ahi, ahi, ahi, ahi, ahi, ahi)
(Ahi, ahi, ahi, ahi, ahi, ahi, ahi)

Voglio veder come va a finire
Andando al massimo senza frenare
Voglio vedere se davvero poi
Si va a finir male
Meglio rischiare, che diventare
Come quel tale, quel tale
Che scrive sul giornale

(Ahi, ahi, ahi, ahi, ahi, ahi, ahi, ahi, ahi)
(Ahi, ahi, ahi, ahi, ahi, ahi, ahi, ahi, ahi)

Vado al massimo
Vado in Messico
Vado in Messico
Voglio andare a vedere
Voglio proprio vedere
Se come dice il droghiere
Laggiù van tutti a
A gonfie vele

E quest'estate invece di andare al mare
Vado nel Messico, io, altro che al mare
Voglio vedere se là, davvero si può volare
Senza rischiare di cadere
D'incontrare sempre, sempre
Sempre quel tale, quel tale
Che scrive sul giornale

Vado al massimo (Vado al massimo)
Vado in Messico (Vado in Messico)
Vado al massimo
Vado al massimo, in Messico (Vado al massimo, in Messico)
Vado in Messico

Vado al massimo, vado in Messico
Vado al massimo, in Messico
Vado in Messico al massimo
Vado in Messico al massimo
Vado al massimo, in Messico
Vado in Messico
Vado in Messico
Vado in Messico

Il significato di Vado al massimo

Il testo di Vado al massimo, è efficace, diretto e tipicamente rock. L'idea di una vita senza moderazione, una vita in cui il rischio è all'ordine del giorno, come la necessità di spingersi sempre oltre i propri limiti, le proprie convinzioni. Un brano diventato iconico, simbolo di una generazione un po' ribelle che non ha paura di gettarsi nell'ignoto. L'intento, in realtà, era proprio quello di provocare i giornalisti, in particolar modo Nantas Salvalaggio che in suo articolo aveva definito Vasco Rossi  "alcolizzato, drogato, fatto". Questo brano è proprio una sfida, come a voler dimostrare che nonostante i suoi eccessi, avrebbe raggiunto tutti i suoi obiettivi.

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