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Festival di Sanremo 2021

La storia di Gianna, la canzone cult di Rino Gaetano sui vizi italiani

Nella 28° edizione del Festival di Sanremo, un giovanissimo Rino Gaetano si presenta da esordiente sul palco con il singolo “Gianna”, una canzone che denuncia l’ipocrisia ideologica italiana, mascherata da perbenismo, e soprattutto di un mondo discografico che mostrava perenne ambiguità. Un componimento che è entrano nella storia della musica italiana.
A cura di Vincenzo Nasto
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Era il 28 gennaio 1978 quando, durante la finale del Festival di Sanremo, la conduttrice Maria Giovanna Elmi chiama sul palco il cantautore crotonese Rino Gaetano per cantare "Gianna", uno dei suoi singoli che farà la storia della musica leggera italiana. Con un frac riempito di medaglie e l'accompagnamento della Pandemonium band, Rino Gaetano si esibì di fronte al pubblico con un brano che denunciava i vizi della società italiana, soprattutto di un mondo discografico che mostrava perenne ambiguità.

Il significato di Gianna

Come spesso nella carriera musicale di Rino Gaetano, il cantautore crotonese ha usato nomi di donna, ma anche un punto di vista femminile per raccontare i vizi e le abitudini assurde dell'Italia degli anni '70 e '80. Non fa differenze "Gianna", una tagliente ballata che in maniera nazional-popolare denuncia un soggetto ideale, che negli anni si è insinuato sia nella politica, che nel campo discografico. "Gianna" rappresenta l'immaginario della persona con i propri ideali e le proprie ideologie illusorie, che pur di non rinunciare a tutte le comodità che la vita permette, rinuncia invece alle sue idee, alle sue convinzioni. Una tesi che potrebbe leggersi anche nella ricerca materiale della donna, che non cerca una figura che le permetta di sbocciare e di crescere come un Pigmalione, ma "difendeva il suo salario dall'inflazione". Tutta l'apparenza scompare di notte, dove cadono le maschere, e La gente si sveste, comincia un mondo, un mondo diverso, ma fatto di sesso, chi vivrà vedrà".

Il testo di Gianna

Gianna, Gianna, Gianna sosteneva tesi e illusioni
Gianna, Gianna, Gianna prometteva pareti e fiumi
Gianna, Gianna aveva un coccodrillo e un dottore
Gianna non perdeva neanche un minuto per fare l'amore

Ma la notte, la festa è finita, evviva la vita
La gente si sveste, comincia un mondo
Un mondo diverso, ma fatto di sesso, chi vivrà vedrà

Gianna, Gianna, Gianna non cercava il suo Pigmalione
Gianna difendeva il suo salario dall'inflazione
Gianna, Gianna, Gianna non credeva a canzoni o UFO
Gianna aveva un fiuto eccezionale per il tartufo

Ma la notte, la festa è finita, evviva la vita
La gente si sveste, comincia un mondo
Un mondo diverso, ma fatto di sesso, chi vivrà vedrà

Ma dove vai? Vieni qua, ma che fai? Dove vai? Con chi ce l'hai?
Vieni qua, ma che fai? Dove vai? Con chi ce l'hai?
Di chi sei? Ma che vuoi? Dove vai? Con chi ce l'hai?
Butta là, vieni qua, chi la vende a chi la da?
Dove sei? Dove stai? Fatti sempre i fatti tuoi
Di chi sei? Ma che vuoi? Il dottore non c'è mai

Prendi e vai, prendi e vai, tu non prendi se non dai
Vieni qua, ma che fai? Dove vai? Con chi ce l'hai?
Di chi sei? Ma che vuoi? Dove vai? Con chi ce l'hai?
Butta là, vieni qua, chi la vende a chi la da?
Dove sei? Dove stai? Fatti sempre i fatti tuoi
Di chi sei? Ma che vuoi? Il dottore non c'è mai

Prendi e vai, prendi e vai, tu non prendi se non dai
Vieni qua, ma che fai? Dove vai? Con chi ce l'hai?
Di chi sei? Ma che vuoi? Dove vai? Con chi ce l'hai?
Butta là, vieni qua, chi la vende a chi la da?
Dove sei? Dove stai? Fatti sempre i fatti tuoi
Di chi sei? Ma che vuoi? Il dottore non c'è mai

Prendi e vai, prendi e vai, tu non prendi se non dai

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