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Il saluto ad Angelo Sigaro Conti di Banda Bassotti, Mannarino e MCR: “Chi lotta non sarà mai solo”

Non sono stati resi noti i motivi del decesso di Angelo Sigaro Conti, voce, chitarra e membro storico e fondatore della Banda Bassotti, gruppo che ha scritto pagine importanti del combat folk italiano, ma da ieri fan e colleghi lo ricordano sui social network, sottolineando in particolare il suo continuo impegno politico e sociale.
A cura di Redazione Music
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La Banda Bassotti ha confermato con un semplice post sui propri social, la morte di Angelo "Sigaro" Conti, chitarrista, voce e membro fondatore della Banda Bassotti, nome storico del combat-rock italiano: "Oggi 11 Dicembre 2018 salutiamo il NOSTRO FRATELLO Angelo ‘SIGARO' Conti che ha lottato fino alla sua ultima Battaglia. Chi lotta non sarà mai schiavo Rip" hanno scritto su Facebook e Twitter, postando una foto del musicista sessantaduenne, accompagnandolo con una foto che con lo sfondo di falce e martello recita proprio "chi lotta non sarà mai schiavo", ma senza dare ulteriori notizie. E in effetti, Sigaro di lotta e movimenti ha riempito la propria vita, nata lavorativamente nei cantieri edili romani, e sviluppatasi sui palchi di tutto il mondo con gli inni di lotta che negli anni hanno scritto e cantato, voce dei lavoratori d'Italia e non solo. E a piangerlo c'è la parte più a sinistra del panorama politico italiano, oltre ad alcuni artisti che lo avevano conosciuto e ci avevano collaborato, mentre la band ha comunicato che giovedì 13 dalle 8 alle 11 ci sarà la Camera Ardente al Gemelli, alle 12 appuntamento per una cerimonia al Tempio Egizio al Cimitero Monumentale al Verano e poi Cimitero Laurentino.

Come nasce la Banda Bassotti

La Banda Bassotti si è formata nel 1981 come brigata di lavoro per progetti di solidarietà internazionale e infatti parte in giro per il mondo per sostenere alcuni movimenti dei lavoratori, prima di decidere di mettere su una band che in 30 anni – in cui si sono anche sciolti, prima di ritornare assieme – ha cantato di lavoro e protesta: "Forte il pugno che colpirà in ogni paese in ogni città chi cammina sopra ai corpi, violenta le culture, cancella i ricordi" cantano in quella che forse è la loro canzone più celebre, ovvero "Figli della stessa rabbia", canzone che dà il titolo al loro primo album, ma anche titoli come "Ska against the racism" davano da subito l'idea politica e sociale della band.

Il cordoglio di chi lo ha conosciuto

A salutare Sigaro ci sono i Modena City Ramblers che in un tweet manda un abbracci alla Banda Bassotti, etichette come la Black Candy, che cita il loro "Avanzo de cantiere" ("Ciao Sigaro! Per sempre un avanzo di cantiere") e c'è anche Alessandro Mannarino che con la band ha rifatto in chiave ska "Mio fratello è figlio unico", inclusa nell'album "Siamo Guerriglia": "Ciao Sigaro! È stato bello cantà co te. Manchi a tutti…" ha scritto su Twitter.

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