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Il Festival di Sanremo 2014 tra errori, aspiranti suicidi e grandi rivelazioni

Strepitosa la Littizzetto, sbagliato il meccanismo di gara: uno show che a tratti è sembrato essere noioso e destinato ad un pubblico di nicchia. Un Festival che, tuttavia, ha scoperto due grandi talenti: Rocco Hunt e Pif.
A cura di Fabio Giuffrida
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E' terminata anche questa edizione del Festival di Sanremo. Fabio Fazio ha presentato, per la seconda volta consecutiva, la kermesse musicale di Rai 1: da conduttore non poteva che fare "suo" il Festival di Sanremo ma, inevitabilmente, l’ha trasformato in una sorta di Che tempo che fa edizione serale. Un po’ come la d’Urso che, in tempi di crisi, ha accettato la conduzione di una Domenica Live che, in sostanza, non è altro che un Pomeriggio Cinque adattato alla domenica. Nel caso di Sanremo, Fabio Fazio, dopo gli ottimi risultati della scorsa edizione del Festival, ha pensato bene di chiamare sul palco i suoi amici, i suoi cantanti preferiti, le sue "bellezze" preferite. E poi, parlare di “bellezza” con quelle argomentazioni “alte”, in prima serata, su Rai 1, nella tv popolare per antonomasia, è stata forse una mossa azzardata (ma nobile). Non ha giocato a suo favore il fatto che l’Italia stia attraversando un periodo piuttosto delicato dove la “bellezza” non sono solo musei e opere artistiche, dove la “bellezza” non è solo la buona musica o la determinazione che gli sportivi impiegano per vincere una gara. In questo momento la vera “bellezza” per un italiano è quella di poter mantenere la propria famiglia, quella di poter arrivare a fine mese, quella di poter assicurare ai propri figli un futuro.

Gli aspiranti suicidi, un déjà vu – I due operai, aspiranti suicidi, che hanno “aperto” il Festival, ne sono una prova. Non pagati da 16 mesi (stando alle loro dichiarazioni), disperati, hanno richiamato l’attenzione degli italiani in uno degli eventi più importanti per il nostro paese. Il direttore di Rai 1 subito dopo ha chiesto ai suoi collaboratori di non intervistare i due uomini e, alla fine, così è stato fatto. A rompere il ghiaccio, invece, è stata Barbara d’Urso che questo pomeriggio è riuscita a portarli a Domenica Live. Qualcuno, in realtà, ha pure pensato che si sia trattato di una messinscena, insinuazione ampiamente smentita sia dai due aspiranti suicidi che dalla Rai. Però, un piccolo dubbio (legittimo) è sorto a molti, dal momento che la stessa scena è avvenuta nel lontano 1995 quando alla conduzione c’era Pippo Baudo come noi di Fanpage.it vi abbiamo documentato tempestivamente.

Show noioso e di nicchia – Dati alla mano, un netto di 9.348.000 spettatori con il 43,51% di share per la finalissima, non è di certo un risultato brillante: lo show è sembrato essere un po’ noioso, senza novità eclatanti e grandi ospiti. Sono mancati soprattutto momenti di spettacolo, quelli da "varietà", quelli più spensierati. Ancora una volta hanno preferito puntare sui due conduttori, bravi e professionali senza dubbio, ma abituati più ad un pubblico di nicchia che ad uno popolare come quello di Rai 1. Proprio per questo è assai probabile che il prossimo "condottiero" di Sanremo possa essere Carlo Conti, da poco diventato papà, che con la sua “Eredità” è riuscito a ritagliarsi un enorme fetta di pubblico, schiacciando ogni concorrenza. Un conduttore già abituato a confrontarsi con un pubblico di tutte le età, di tutte le classi sociali.

Littizzetto strepitosa, sbagliato il meccanismo di gara – Continue allusioni sessuali, battute e frecciatine con gli ospiti, sminuendo (e talvolta quasi dimenticando, come nel caso di Violante Placido) l’immagine di taluni vip che andavano accolti con più eleganza, forse con maggiore formalità. Questo, però, anche per ribadire come sia stata, ancora una volta, strepitosa Luciana Littizzetto con i suoi monologhi e soprattutto è stata lei la vera “anima” di questo Festival: senza di lei, un dimagrito e un po’ sottotono Fazio, non sarebbe riuscito a mandare avanti la “baracca” sanremese. Ad aver “ucciso” il ritmo del Festival anche la scelta di far cantare due brani per cantante, rallentando di fatto la gara e finendo per non far affezionare il pubblico ad una canzone in particolare, generando quindi un po’ di caos. Addirittura la critica ha premiato De Andrè per una canzone, “Invisibili”, che era stata fatta fuori alla prima puntata. E a proposito del meccanismo di gara, perché far cantare i giovani in un orario improponibile, quasi da seconda serata? Perché farli esibire così tardi? Non sarebbe il caso di alternare un big ed un giovane senza relegare quest'ultimi ad un pubblico molto più ristretto rispetto a quello del prime time?

Gli errori di questo Festival – Brutta e buia la scenografia, come l'ha definita questo pomeriggio Maurizio Costanzo a Domenica In; una scenografia che non aveva nulla a che fare con la kermesse musicale di Rai 1. Da bocciare anche Maurizio Crozza, decisamente "spento" e con un monologo non particolarmente interessante e provocante come quello dello scorso anno; inadeguate le esibizioni di Franca Valeri e del Mago Silvan che ha scherzato per qualche minuto con la Littizzetto. Sbagliatissima, poi, la scelta di far votare una giuria di qualità, in parte composta da personaggi del mondo del cinema (Paolo Virzì, regista e produttore; Giorgia Surina, attrice; Lucia Ocone, comica e attrice; Silvio Orlando, attore) che ha ribaltato la classifica finale. Probabilmente avrebbe potuto vincere Renga e, invece, alla fine l’ha spuntata Arisa che “non si è scomposta”. Al momento dell’incoronazione, infatti, è apparsa molto fredda, come se non si fosse completamente emozionata. A Domenica In ha spiegato che "si aspettava di vincere".

Fazio da solo contro tutti – Insomma, Fazio aveva davanti a sé un’Italia agonizzante, con problemi di natura economica, sociale e politica (in quelle ore si stava pure formando il nuovo governo Renzi); dietro di sé aveva un’edizione del Festival ampiamente riuscita, con dati d’ascolto difficilmente raggiungibili. Poi si è dovuto misurare con la spending review imposta dalla Rai che non gli ha consentito di chiamare sul palco del Teatro Ariston grandi ospiti.

Le rivelazioni di questo Festival – Canzoni molto interessanti, orecchiabili, già molto apprezzate dagli italiani. Promosso anche Beppe Grillo, leader del Movimento Cinque Stelle, che, dopo un comizio fuori dal Teatro Aristonavendo acquistato un biglietto, ha deciso di non interrompere lo spettacolo e di rispettare il lavoro di Fazio. Invidiabile, invece, l'umiltà e l'onestà di Riccardo Sinigallia che non ha contestato la sua esclusione dal Festival, ammettendo tutte le sue colpe e non polemizzando nemmeno coi giornalisti, sempre all'agguato. Le più belle del Festival sono state Violante Placido e Simona Molinari mentre i più bravi ed apprezzati sono stati Arbore, Ligabue, Carrà, il cantante belga Stromae e Baglioni. Ma le due grandi rivelazioni di questo Sanremo sono Rocco Hunt e Pif. Il primo, che sul web ha un vasto seguito, viene da Salerno, è giovanissimo, ha parlato della “terra dei fuochi” e ha dimostrato come, con determinazione e passione, si può arrivare anche in "alto". Il secondo, invece, ha proposto un nuovo modo di fare tv, di fare giornalismo: noi di Fanpage.it lo avevamo scoperto tempo fa, raccontando il suo programma “Il Testimone” su Mtv. Un Pif strepitoso che, telecamerina alla mano, ha raccontato la città di Sanremo e il Festival di Sanremo in ogni suo aspetto, con semplicità, ironia e leggerezza.

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