I 5 album internazionali che meglio rappresentano il 2019
Quali sono gli album internazionali più rappresentativi di questo 2019? La scelta non è semplice e come tutte le classifiche è fallace fin dall'idea di partenza. Non essendo possibile una categorizzazione oggettiva, la soggettività prende il sopravvento, anche se è difficile, per esempio, non prendere Billie Eilish come esempio di un'artista e un album che in qualche modo ha segnato l'annata musicale internazionale. Una classifica limitata anche nella scelta geografica, ma che cerca anche di guardare un attimo al di là, come nella scelta di un album che guarda alla nuova scena jazz inglese, i The comet is coming, per gettare uno sguardo al futuro.
Billie Eilish – When We All Fall Asleep, Where Do We Go?
Billie Eilish è il nome che in questo 2019 ha fatto più parlare di sé nel mondo della musica assieme a Lil Nas X. Con la differenza che mentre il secondo è stato un clamoroso successo dovuto principalmente a un fattore di viralità e al LOL factor – ormai più importante dell'X Factor che da anni viene cercato senza molto successo – la prima ha veramente cambiato le carte del pop. Esagerato! No, per niente, anzi, forse il nome della ragazza americana è fin troppo facile, di quella facilità disarmante che spesso ci fa sgranare gli occhi. In pochi anni, infatti, Billie Eilish ha rivoltato le regole di un pop che era sempre più stereotipato, almeno nell'immaginario generale, portando in dote vestiti larghi, un'immagine meno sessuata della popstar e suoni e testi cupi, che però parlano di e a una grande fetta di adolescenti che l'hanno scelta come portavoce.
Lana Del Rey – Norman Fucking Rockwell
Un altro pop è possibile e Lana Del Rey ne è un'altra prova. Lontana anni luce da Billie Eilish, per suono, immagine e attitudine, la cantante americana è tornata con "Norman Fucking Rockwell" e lo ha fatto per stracciare i cuori di tutti noi. In Rocking Fucking Rockwell Lana Del Rey racconta il fottuto sogno americano andato, mescolando pop, rock, trip hop, con la produzione di quel Jack Antonoff che è deus ex machina del pop mondiale (bussare a Taylor Swift e Lorde), il quale riesce a dare un suono che rappresenta perfettamente il mood un po' dreamy, ottundito dallo Xanax per usare un'immagine del Washington Post. Un nostalgic pop che rasenta la perfezione.
Nick Cave – Ghosteen
Nick Cave, come pochi anni fa hanno fatto David Bowie, Bob Dylan e Leonard Cohen riesce ancora, nonostante l'età, la carriera, i successi, i capolavori, le cose meno riuscite, a trovare la spinta, la creatività e l'ispirazione per mettere a punto un altro album che si eleva rispetto alla media di quello che riusciamo ad ascoltare durante l'anno. Un album, "Ghosteen", uscito quasi a sorpresa, che chiude una trilogia e che affronta la morte e riesce a trasformare in musica un dolore enorme come quello della morte del figlio e, come scrivevamo recensendolo: "Bisogna starci un po' in quest'album, poi ti strazia e ti fa capire quanto è complesso scrivere e quanto è complesso comprendere, e quanto quello sforzo di comprensione sia una fiammella che ti tiene sempre un po' più vivo".
The Comet Is Coming – Trust in the Lifeforce of the Deep Mystery
Forse non avrete mai sentito parlare di quest'album ed è un peccato. Un peccato reale, perché oggi come oggi la new wave jazzistica inglese è una delle cose più interessanti che la musica internazionale stia vedendo. "Trust in the Lifeforce of the Deep Mystery" è l'ultimo lavoro di una band, i The Comet Is Coming formato da Danalogue, Betamax e soprattutto da Shabaka Hutchings, uno degli artisti più prolifici di questa nuova scena, attivo già con band come Sons of Kemet, Shabaka & The Ancestors e Melt Yourself Down, questa volta continua nell'unione di jazz, Afrobeat ed elettronica, con una visione spaziale, come dice il nome del progetto. Se c'è un posto dove guardare per cercare qualcosa di nuovo il jazz di questi ultimi anni (da Kamasi Washington a Robert Glasper) è il luogo giusto e l'Inghilterra messa insieme da Gilles Peterson ne è culla.
Lil Nas X – 7 EP
"Yeah, I'm gonna take my horse to the old town road" è l'attacco di canzone più ascoltato di questo 2019. L'autore è Lil Nas X, un altro di quelli che ha segnato indelebilmente, anche a livello di numeri, questo 2019. la sua "Old Town Road", infatti, è la canzone che ha passato più settimane alla numero 1 della classifica americana di sempre, anche grazie al numero enorme di remix (compreso quello con Billy Ray Cyrus, papà di Miley, e star del Country). IL pezzo è stato poi incluso in un Ep, "7" che include anche altre hit come "Panini" e "Rodeo" con Cardi B. Ma è la canzone che in qualche modo ha fatto esplodere il fenomeno, creando anche un problema strutturale nelle classifiche americane. La difficoltà maggiore, in un mondo di generi fluidi, infatti, era capire se Lil fosse trap o Country.