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Guè Pequeno è ancora “Il Ragazzo D’Oro”: i primi 10 anni di una pietra miliare del rap italiano

Il 14 giugno 2021 sarebbero stati 10 anni esatti dall’uscita de “Il ragazzo d’oro”, ma Guè Pequeno sorprende tutti e annuncia la riedizione, 10 anni dopo, del suo primo album in studio. Un progetto che verrà accompagnato da 11 remix e da un documentario sul making of dell’opera prima, in collaborazione con Esse Magazine.
A cura di Vincenzo Nasto
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Se "Vita veloce freestyle" aveva fatto raddrizzare le antenne del pubblico di Guè Pequeno, arrivando a formulare ipotesi di un ritorno a un mixtape in stile "Fastlife", l'annuncio di pochi giorni fa da parte di Cosimo Fini, sembra aver accontentato i fan nostalgici dei primi anni da solista del rapper milanese. Guè Pequeno ha confermato che il prossimo 26 marzo uscirà una riedizione del suo primo album in studio, "Il ragazzo d'oro", pubblicato nel lontano 2011 e che ebbe un'enorme influenza sullo sviluppo del genere, aprendo a sonorità americane, come mai fatto in Italia fino ad allora. Ma non solo. Solo pochi giorni prima, a cura di Esse Magazine, verrà pubblicato un documentario: "Stile originale – Il ragazzo d'oro", che racconterà la produzione del progetto e il modo in cui ha influito sul movimento hip hop italiano.

Il ragazzo d'oro 10 anni dopo

Dopo un 2020 a cui non aveva più niente da chiedere, anche grazie al successo dell'album "Mr.Fini", che ha raggiunto pochi giorni fa la doppia certificazione di platino, e alle innumerevoli collaborazioni che lo hanno visto ancora come uno dei rapper più produttivi del panorama nazionale, Guè Pequeno ha deciso di riportare indietro le lancette dell'orologio, con una data precisa: 14 giugno 2011. Il periodo storico fotografa uno degli album più innovativi del panorama hip hop italiano, e si tratta del primo progetto in studio di Guè Pequeno: "Il ragazzo d'oro". A 10 anni dalla pubblicazione di un album, che all'inizio era stato descritto come un side project del rapper milanese, ancorato ai Club Dogo e alla loro crescita mediatica, Guè Pequeno ha deciso di pubblicare una riedizione. Il prossimo 26 marzo scopriremo anche gli 11 remix inediti sulle 16 tracce in totale, una riscoperta di un progetto che ha aperto la strada a sonorità americane totalmente estranianti all'epoca, così lontane dal boom bap e dalle sonorità pop, che già allora imperversavano nell'ambiente. Un brano su tutti, la titletrack del progetto in collaborazione con Caneda, che ebbe all'epoca una furiosa bocciatura del pubblico, potrebbe riprendersi 10 anni dopo i meriti che tanto gli spettano, ma non solo.

Il documentario e l'influenza del disco

"Il ragazzo d'oro", che vide allora il lavoro di produttori del calibro di The Cool, DJ Shocca, Bassi Maestro e ovviamente Don Joe, è stato riconosciuto negli anni anche grazie a brani come "Diventare grande", "Ultimi Giorni", "Conta su di me", "Non mi crederai" e "Il blues del perdente (6 gradi di separazione)". All'interno del progetto artisti del calibro di Marracash, Ensi, Jake La Furia, Emis Killa, Ntò, ma anche Vincenzo da Via Anfossi, Nex Cassell: un roster che avrebbe unito alcuni degli artisti più ascoltati del momento, con personaggi storici del movimento, soprattutto milanese, dell'hip hop italiano. Ad avvicinarci al progetto, ci ha pensato proprio Guè Pequeno, che insieme alla collaborazione della rivista Esse Magazine, pubblicherà il prossimo 23 marzo, un documentario sulla produzione dell'album, un making of de "Il ragazzo d'oro" che si chiamerà: "Stile originale – Il ragazzo d'oro". Un modo anche per raccontare cosa è successo negli ultimi 10 anni in Italia e dove tutto è cominciato. Impressionante invece la lungimiranza nel tempo di Guè Pequeno, apripista di una nuova evoluzione del rap italiano, ma ancora sulla cresta dell'onda durante l'esplosione del genere: un dato che conferma ancora di più, se ce ne fosse bisogno, quanto Cosimo Fini sia stato importante per questa cultura in Italia.

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