Guè Pequeno è ancora al top dopo 23 anni, il suo 2020 tra “Mr.Fini” e la strofa in “TikTok”
"Brody, guarda questa che body, ho 10 gangster nel lobby, VVS sui lobi, volo a Nairobi, i soldi il mio hobby. Non sei un capo, sei una copy, sorry, non sono sorry, vita vera true story". Potrebbe essere racchiuso qui il 2020 di uno degli artisti più iconici della scena hip hop nazionale: Guè Pequeno. Il suo attacco nella strofa del singolo "TikTok", brano contenuto nell'album "Famoso" di Sfera Ebbasta, potrebbe serenamente essere l'attacco migliore nel 2020. Forse per distacco. La verità è che il 2020 di Guè Pequeno è stato un continuo gioco al rialzo, questa volta dell'asticella, in grado di risplendere nella pubblicazione di "Mr.Fini", settimo album in studio per l'artista milanese, in grado di raccogliere anche la certificazione del platino. Ma non possiamo chiudere nel recinto dei propri progetti, uno dei migliori artisti italiani del 2020, in grado di misurarsi con qualsiasi artista che lo ha invitato nel proprio disco, da Geolier a Sfera Ebbasta, passando per Izi, Speranza, Mecna e Lazza. Mai una indecisione, neanche nei confronti di una nuova generazione come quella di Anna Pepe, neanche quando la sua lealtà verso i Club Dogo è stata messa in discussione dal collega Jake La Furia. Nel frattempo il rapper milanese si è regalata un'ospitata all'Arena di Verona e la presentazione del disco "Mr Fini" in Rai, sdoganando gli ultimi 15 anni del rap italiano sulla televisione nazionale. Per non farci mancare niente, sembra alle prese con un nuovo progetto, inatteso ma quanto mai voluto dai fan: un nuovo "FastLife Mixtape".
Mr Fini
Più passano gli anni, più la figura imprenditoriale di Guè Pequeno ha attraversato la sua musica e la sua narrazione, un'evoluzione del personaggio che si rispecchia anche nella crescita del rapper, arrivato alla soglia dei quaranta. Un personaggio trasversale in grado di rinnovarsi, senza perdere quella street credibility, quell'immaginario caratteristico che ha fatto da spazio espositivo per le storie che ha raccontato durante la sua carriera. E allora, in questo contesto di musica legato al concetto di imprenditorialità, traducendo con le dovute differenze l'impero americano della musica che vede Jay Z con la Roc Nation, Diddy ma anche 50 Cent, Guè Pequeno ha pubblicato lo scorso 26 giugno l'album "Mr.Fini". Più di un progetto musicale, più di un'ingegnosa ricerca dei trend musicali: Guè Pequeno ha aperto la strada al successo del disco, non solo attraverso la sua arte, ma costruendo un castello di collaborazioni in grado di assicurare al disco la sua più ampia diffusione. Prima dello status internazionale di "Famoso", "Mr.Fini" è stato l'album in grado di produrre più singoli di successo duraturi in classifica durante l'anno. Ma non solo. La qualità musicale del disco, legata all'indiscutibile dote dell'artista, ha conquistato non solo la maggior parte del pubblico in questo momento del rap italiano, con un'età tra i 13 e i 20 anni, ma è riuscito a dare un'identità musicale anche a coloro che sono cresciuti attraverso l'hip hop nei primi anni 2000. Brani come "Il tipo", "L'amico degli amici" e "Mercy on me", sono il manifesto di ciò che Guè Pequeno ha sempre espresso: uno storytelling crudo che si è adattato negli anni anche alle circostanze esterne.
Chico, Tardissimo e Immortale
Alla storia però dell'album "Mr.Fini", verranno raccontati i successi di brani come "Chico", "Tardissimo" e "Immortale". Nulla di strano, anzi sarebbe stato incredibile non assistere al successo di questi tre brani, in grado di divorare numeri nell'ascolto digitale, anche grazie a produzioni e arrangiamenti che le rendono tre hit del 2020. Se per la prima, i numeri sono ancora da top europeo, con 45 milioni di ascolti su Spotify, il successo è legato anche alla collaborazione presente all'interno del brano. Il ritornello molto catchy di Rose Villain, l'immaginario losangelino del brano e la presenza di Luchè sulla traccia, hanno reso Chico anche un trend su TikTok, diventando sempre di più lo sfondo sonoro per challenge estive. Passando a "Tardissimo", hit paragonata a "Brivido" per intensità del brano da parte dello stesso Guè, la collaborazione con le differenti sonorità di Mahmood e Marracash è riuscita a ricreare un nuovo immaginario, non banale, ossessivamente ricercato dai tre autori del brano. Infine passiamo a "Immortale", una dichiarazione di intenti dello stesso Guè Pequeno, un attestato di grandezza che non poteva che avere Sfera Ebbasta come ospite del brano. Il racconto della fama non è più un lamento continuo o un'esposizione alterata, è qualcosa di digerito da anni, in cui la descrizione narrativa si arricchisce di anno in anno di nuovi dettagli, di nuove sensazioni. Per chi, dopo ogni anno, pensa alla fine dell'hip hop o di Guè Pequeno nella scena italiana, viene puntualmente smentito. Dal 1997, Guè Pequeno è ancora qui.
La strofa in TikTok e le collaborazioni del 2020
Ma se Mr.Fini è stata sola la base dell'iceberg che ha rappresentato quest'anno Guè Pequeno nella scena hip hop nazionale, tutto ciò che è stato maggiormente visibile è dovuto alla collaborazione avvenuta nei dischi dei suoi colleghi. Partendo dall'ultimo in ordine cronologico: all'interno del quarto album in studio di Sfera Ebbasta "Famoso", è stata possibile ascoltare l'unica traccia con una collaborazione italiana: "TikTok". Il brano, che per adesso insieme a "Baby", è il manifesto del rap italiano all'estero, vede la collaborazione anche di Marracash. Non avrebbe sorpreso i più, ma per chi se lo chiedeva, Guè Pequeno non ha minimamente sfigurato nel progetto più importante del nuovo millennio della scena hip hop italiana. Anzi, per una community sempre crescente di fan, la sua strofa nel brano risulta uno dei punti più alti del disco, confermando la qualità del lavoro italiano negli ultimi anni nell'industria musicale. Ma Guè Pequeno, come negli anni passati, ha avuto la pazienza e la bravura di confrontarsi con artisti sempre più giovani, con realtà sempre più differenti, passando da Anna Pepe nel brano "Bla Bla", a ciò che di più crudo il mainstream italiano adesso ci propone, Speranza che lo ha ospitato nel brano "Chinatown". Ma Guè è entrato anche nella compilation di Machete "Bloody Vinyl 3" nel brano "Omg", come nel featuring presente in "Riot" di Izi "Miami Ladies". Guè Pequeno ha dimostrato ancora una volta di essere uno dei padri della scena, attento a ciò che capita nell'universo di cui è stato uno dei primati.
Il ritorno al rap e i FastLife Mixtape
Il 2020, soprattutto la seconda metà dell'anno, verrà identificata da molti come uno dei periodi di maggior ritorno al passato per il rap italiano. Dalla continua esposizione di "17" di Jake La Furia ed Emis Killacome il ritorno al "rap vero" alla ricomparsa di artisti come Metal Carter e Inoki, tutti si sono interrogati sull'interruzione di una delle figure di riferimento per la scena italiana nei primi anni 2000: i Club Dogo. Proprio le operazioni commerciali dietro il lancio di "17", hanno portato Jake La Furia a doversi confrontare con continue domande sullo stato del gruppo, dopo che l'ultimo appunto segna 2015 sul calendario con "Non siamo più quelli di Mi Fist". In questo caso, alcune dichiarazioni fuori programma di Jake La Furia e le risposte di Guè Pequeno hanno mostrato un allontanamento netto tra i due artisti, non solo per seguire i differenti canali musicali. Qualcosa che aveva sorpreso anche i fan, che erano sicuri di ritrovare il "Guercio" nelle collaborazioni di "17" soprattutto dopo l'annuncio di Fabri Fibra. I fan non sono stati accontentati, e nel disco alla fine sono entrati Salmo e Lazza. Le dichiarazioni distaccate di Guè Pequeno e Jake La Furia hanno portato tutti a pensare a un litigio, ma negli ultimi giorni qualcosa sembra cambiare. Lo scorso 16 dicembre, in maniera completamente imprevedibile, Guè Pequeno ha pubblicato "forse" l'ultimo singolo del suo 2020: "Vita Veloce". Il titolo e i suoni del brano richiamano in maniera naturale una delle pietre miliari del rap italiano: la saga dei "Fast Life Mixtape". Il nuovo lavoro di Guè Pequeno, ottenuto anche grazie allo storico produttore Dj Harsh, ha incuriosito tutti, tra cui Jake La Furia che sui social ha fatto sapere di aver apprezzato il singolo, e di non disegnare la prospettiva di un ritorno alle origini. Nulla è ancora detto, ma l'incredibile libreria musicale di Guè Pequeno potrebbe arricchirsi ancora di più, come fatto nel 2020. Come dal 1997.