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Gli Invisibili di Roby Facchinetti: “Con Stefano D’Orazio abbiamo raccontato il dolore dei nonni”

Si chiama “Invisibili” uno degli inediti contenuti nell’ultimo album di Roby Facchinetti e scritto da Stefano D’Orazio, il cantante scomparso a causa di complicazioni da Covid il 6 novembre scorso. Il brano fa parte di “Inseguendo la mia musica”, uscito lo scorso 25 settembre e rappresenta anche uno dei testamenti artistici di D’Orazio.
A cura di Francesco Raiola
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Si chiama "Invisibili" uno degli inediti contenuti nell'ultimo album di Roby Facchinetti e scritto da Stefano D'Orazio, il cantante scomparso a causa di complicazioni da Covid il 6 novembre scorso. Il brano fa parte di "Inseguendo la mia musica", distribuito da Believe Digital, uscito lo scorso 25 settembre e rappresenta anche uno dei testamenti artistici di D'Orazio che firma alcune delle canzoni presenti, compreso questo testo che parla di vecchiaia, solitudine, morte, ma anche amore e tenerezza e lo fa con enorme sensibilità, come ha raccontato lo stesso Facchinetti: "Stefano ha avuto questa idea, una cosa che fa parte del suo modo di essere, della sua generosità, perché è un atto di generosità avere la sensibilità di parlare di questo problema sociale".

Un tema sociale

Un testo che Facchinetti dice quasi premonitore, in cui ci sono versi come "Con chi mi arrabbierò se resto solo giura che te ne andrai dopo di me" o "Vecchie fotografie appesi a muri da reimbiancare, di quegli amici che non ci son più". "Parla di un vero problema sociale e poi adesso pensi a questo maledetto virus che colpisce in modo particolare persone anziane, alcune addirittura sole, abbandonate nelle case di cura. Invece i nonni sono veramente un patrimonio importante" spiega Facchinetti che ha voluto sottolineare la sensibilità con cui D'Orazio ha sempre voluto trattare questi temi. D'Orazio che, continua Facchinetti, è stato lasciato solo in ospedale a causa dell'impossibilità dei parenti di potergli fare visita: "Meritava una fine migliore"

Come nasce Invisibili

"Io ho scritto questa melodia e questa armonia che ho girato a Stefano e poi nel giro di poco più di un giorno – perché Stefano era un artista di grande fantasia -, visto che le cose gli venivano d'istinto, mi ha girato il testo" continua il cantante, visibilmente emozionato quando parla dell'amico con cui ha scritto anche "Rinascerò, rinascerai", canzone che ha superato le 15 milioni di visualizzazioni e nacque per raccogliere fondi dopo le immagini delle salme delle persone morte per Covid, a Bergamo, trasportate dall'esercito: "Mi chiamò e mi lesse al telefono il testo e ci siamo emozionati entrambi, lui nel leggerlo e io nell'ascoltare questo testo vero, sentito, trattato con grande poesia e sensibilità".

Il futuro di Parsifal

D'Orazio è scomparso un mese fa a causa di complicazioni da Covid, una morte che ha sconvolto il mondo della musica, oltre alle persone che gli erano più vicine. "Stefano se n'è andato a 62 anni, troppo presto, aveva ancora tanto da dire e da fare" ha detto Facchinetti, che ha anche parlato delle opere di D'Orazio che ancora devono uscire, come l'opera Parsifal, a cui hanno lavorato pe roltre due anni e la cui uscita è stata interrotta proprio dal Covid: "Quello è veramente il nostro testamento, perché più di così cosa possiamo fare? Questa cosa mi rende doppiamente responsabile e lo ripeto, ho già iniziato a rimettere in pista le cose che lo riguardavano".

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