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Gli 80 anni di Adriano Celentano, il Molleggiato rock che vende ancora migliaia di dischi

Adriano Celentano, una delle istituzioni della musica italiana, il 6 gennaio compie 80 anni: la storia di uno dei cantanti italiani più noti, amati e provocatori che oggi continua a vendere migliaia di album.
A cura di Francesco Raiola
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Adriano Celentano (LaPresse)
Adriano Celentano (LaPresse)

Questi 80 anni, Adriano Celentano li festeggia con un album che continua a essere tra i più venduti. Il suo secondo lavoro con Mina, infatti, "Le migliori", forte anche di un repack uscito a ridosso di Natale, dopo essere stato il più venduto del 2016 probabilmente chiuderà sul podio anche dei più venduti del 2017, confermandosi come un long seller, e confermando i due come veri e propri mostri sacri della canzone italiana, se mai ci fosse stato ancora bisogno di una conferma. "Le migliori", insomma, è stato solo il suggello su una carriera straordinaria per l'artista di via Gluck 14, cantante, attore, presentatore, provocatore, amatissimo e odiato, capace di segnare, come pochi, il mondo musicale italiano, facendo breccia anche all'estero e considerato il primo vero rapper italiano, giusto per non farci mancare nulla.

Gli esordi, da orologiaio a Molleggiato

Ormai è noto che prima di diventare "Il Molleggiato", appellativo dovuto al suo modo di ballare, Celentano era l'orologiaio, quello che poteva diventare se non avesse fatto carriera nel mondo dello spettacolo. Ma il cantante amava Jerry Lewis e imitarlo era una sua passione, così come lo diventò "Rock Around The Clock" di Bill Haley che fece scoccare la scintilla del rock ‘n' roll che lo vide protagonista il 18 maggio 1957, giorno del Festival organizzato al Palazzo del Ghiaccio di Milano dove assieme ai Rock Boys si esibì vincendo il primo contratto discografico. A portarlo a quel festival fu il campione del mondo di boogie woogie Bruno Dossena, che lo aveva visto in precedenza e lo volle con sé all'ultimo secondo, così il cantante dovette mettere su di corsa una band , chiamando i fratelli Ratti a basso, batteria e chitarra, un giovanissimo Enzo Jannacci al piano e un sassofonista portato da quest'ultimo.

Un artista rock

Fu l'inizio di una carriera che mescolava la tradizione a uno spirito rivoluzionario, rock, appunto: "A differenza di chi sostiene che il rock è una musica diabolica, penso invece che sia libertà, voglia di giocare, di stare insieme, ridere e scherzare e alzare la voce in modo giocoso anche quando si parla di cose serie. Una musica, quindi, di aggregazione che riunisce in un solo gregge i popoli di qualunque razza" dichiarò dieci anni fa a Repubblica, condensando quello che è il suo spirito.

Il primo successo e la vittoria a Sanremo

"Il tuo bacio è come un rock" del 1959 fu la canzone che gli cambiò la vita, assieme al suo modo di muoversi e ballare, e anche a quella sua voglia provocatoria, appunto, che si materializzò, ad esempio, quando sul palco di Sanremo rivolse le spalle al pubblico esibendosi in "24 mila baci" con cui si classificherà secondo, conquistando, però le classifiche di vendita. Dovrà aspettare solo qualche anno, però, per aggiudicarselo nel 1970 con "Chi non lavora non fa l'amore", in coppia con la moglie Claudia Mori che ne era diventata anche la manager, dopo la fondazione del Clan, l'etichetta con cui si rendeva indipendente.

Le canzoni più famose di Celentano

"Il ragazzo della via Gluck", "Tre passi avanti", "Pregherò", "Chi non lavora non fa l'amore", "Una carezza in un pugno", "Azzurro", "Storia d'amore" o "Prisencolinensinainciusol" sono solo alcune delle sue canzoni più famose, che però non restano relegate a quegli anni, anzi. Con "Acqua e sale", in coppia con Mina vende oltre un milione di album dal 1998 ad oggi, senza contare i sei dischi di platino per l'ultimo e il ritorno live all'Arena di Verona con le due serate, intitolate "Rock Economy" e trasmesse da Canale 5.

Il Cinema e la tv

E a proposito di piccolo e grande schermo, Celentano è stato anche uno dei volti più noti del Cinema italiano, campione di incassi e anche di critica, come avvenne con "Yuppie Du", oltre che volto televisivo, da "Fantastico 8" a programmi più recenti come "Francamente me ne infischio" e "Rockpolitick", programmi in cui non perdeva mai la sua verve polemica. Oggi le sue apparizioni sono sempre più rade e si ricordano un'intervista a Ballarò e un videomessaggio a Gianni Bella.

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